Il Gargano disse che

UTO UGHI, ODE AL PETRUZZELLI


Clicca la Foto per Ingrandirla 
  
  
Segnala
Stampa
Commenta06/11/2009UTO UGHI, ODE AL PETRUZZELLI I riflessi ambrati e le tonalità morbide ma maestose del suo inseparabile Guarneri del Gesù, più adatte alla magnifica e singolare acustica di un grande teatro come il Nuovo Petruzzelli, hanno reso più emozionante e più suggestivo del previsto il ritorno di Uto Ughi nel politeama barese. Per mettere fine a quell’irreale e angosciante silenzio calato, sul suo palcoscenico, con lo sfumare del concerto col quale, diciotto anni fa, il Maestro avrebbe celebrato il 50.mo compleanno della Camerata Musicale Barese. Una “Ouverture” di prim’ordine per il cartellone 2009-2010 del locale sodalizio musicale, che inaugura la propria stagione concertistica nell’accattivante cornice del Nuovo Teatro Petruzzelli, dove il concerto di Uto Ughi e dei Filarmonici di Roma succede alla Prima della riapertura, destinata a diventare storica, con la Nona sinfonia in Re minore, Op. 125 di Ludwig Van Beethoven e alle tre serate liriche, con spettatori paganti, del “Sogno di una notte di mezza estate” di Benjamin Britten. Le note gioviali e impetuose di J. Haydn (Sinfonia in mi min. n. 44 Trauer), quelle virtuosistiche di Pugnani-Kreisler e quelle più larghe e romantiche di Ludwig Van Beethoven (Romanze per violino e orchestra op. 50 e op. 40), nonché quelle insolitamente discrete e sentimentali di Nicolò Paganini (Concerto in re min. n. 4), preludio ai colori e alla vivacità di Prologo e Rondò Capriccioso op. 28 di Camille Saint-Saens, sono tornate a volare da un palco all’altro del Petruzzelli, a sfiorare le poltrone e impennarsi verso gli ordini più in alto, accompagnate dalla dolcezza carismatica di Uto Ughi e rese più leggere dal filtro armonioso del suo violino. L’intero concerto è stato un commovente e poetico gesto d’amore del Maestro verso il Teatro ritrovato. Anche quest’anno, 68.mo della Camerata, il programma si annuncia particolarmente articolato in un ventaglio di proposte tradizionalmente qualitative, previste in larga parte al Teatro Piccinni, con qualche serata allo Sheraton Nicolaus, e il sospirato ritorno al Petruzzelli. Dove, al concerto inaugurale di Uto Ughi, seguiranno quello dell’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”, la RBR Dance Company, la Compagnia di Danza Paul Taylor e il concerto conclusivo del pianista Danilo Rea. Evento quest’ultimo di forte suggestione, per la riproposizione in chiave jazz di Bellini e Donizetti, in un percorso emotivamente significativo, da Casta Diva a una Furtiva Lagrima. L’inizio è foriero di buoni auspici. Soprattutto perché si sono visti tantissimi giovani entusiasti e conquistati dall’offerta artistica della Camerata che ha saputo trovare con loro adeguata sintonia, attraverso l’universale linguaggio della musica e l’innovativa proposta dei mini-abbonamenti per gli under 25, all’insegna dell’accessibilità. Per questi studenti il costo dei primi due spettacoli è di soli 18 euro. E dato il successo, crediamo che la Camerata, al contrario di Paganini, questa volta sia decisamente orientata a ripetersi! Antonio V. Gelormini