Il Gargano disse che

Tempa Rossa ripartono le trivelle


Tempa Rossaripartono le trivelle
POTENZA - In Basilicata riprende il programma di estrazione di petrolio e gas dal secondo giacimento, denominato 'Tempa Rossa'. La Total ha annunciato a partire da dicembre il riavvio delle attività di realizzazione del Centro Oli di Corleto Perticara (Potenza). E’ passato esattamente un anno di stop dopo l’inchiesta giudiziaria in cui il sostituto procuratore Henry John Woodcock, ora in servizio a Napoli, ha indagato ex dirigenti della compagnia petrolifera e imprenditori lucani. Il cronoprogramma ne risentirà perchè i tempi di conclusione slittano dal momento che, prima della sospensione, i lavori erano praticamente all’inizio. La 'Lucania petrolifera' contribuisce notevolmente al fabbisogno energetico nazionale perchè dispone di due importanti giacimenti. Il primo è già in attività, ad opera dell’Eni, in Val d’Agri ed ha il suo cuore nevralgico nel Centro Oli di Viggiano da cui il greggio ('olio' in gergo tecnico) viene trasferito alla raffineria di Taranto. Ha un volume di estrazione di circa 30 milioni di barili di greggio all’anno, con una media di 80-85 mila barili al giorno, che a regime possono diventare 104mila. Quando si estrarrà anche nell’altro giacimento, nell’Alto Sauro, qualche decina di chilometri di distanza dalla val d’Agri, la produzione nazionale aumenterà di circa 50mila barili al giorno di olio e 350mila metri cubi al giorno di gas, contribuendo in maniera significativa a ridurre la dipendenza dalle importazioni dall’estero visto che l’Italia importa idrocarburi per il 90 per cento del fabbisogno. GIACIMENTO TEMPA ROSSA - Scoperto nel 1989, Tempa Rossa è il secondo giacimento petrolifero lucano ed uno dei più grandi d’Europa, con riserve di olio comprese tra 120 e 200 milioni di barili. La concessione, denominata 'Gorgoglione', ricade principalmente nel territorio di Corleto. I test di lunga durata condotti su quattro pozzi hanno confermato il buon comportamento del giacimento. L'investimento economico è notevole: sono previsti un centro di trattamento denominato Tempa Rossa, la messa in produzione dei cinque pozzi esistenti e di altri due (se risulteranno positivi), la realizzazione di una rete di condotte interrate per l’allacciamento dei 5 pozzi e degli altri due eventuali, la realizzazione di un impianto nell’area industriale di Guardia Perticara per lo stoccaggio del gpl prodotto, la realizzazione delle condotte di collegamento dal centro di trattamento all’oleodotto Val D’Agri-Taranto per il greggio ed alla Rete Gas nazionale per il metano ed al centro di stoccaggio per il Gpl. Total è il principale operatore (50 per cento), insieme a Shell (25 per cento) ed Esso (25 per cento). L’inizio dell’estrazione di petrolio era previsto per il 2012, ragionevolmente dopo lo stop la tabella di marcia è stata portata fino la 2014. Ciò appunto dopo la sospensione della concessione per le accuse rivolte alla compagnia petrolifera di aver condizionato l’esito degli appalti con cui sono state individuate le ditte che avrebbero realizzato i lavori per la realizzazione del primo pozzo di estrazione di idrocarburi, 'Gorgoglione 2', e le altre infrastrutture. IL GIACIMENTO VAL D’AGRI - E’ già in esercizio il primo giacimento della Val d’Agri su cui opera l’Eni. Il progetto 'Val D’Agrì si estende su una superficie territoriale di 61.515 ettari e comprende due concessioni: Volturino e Grumento Nova. E’ più grande di 'Tempa Rossa' che ricade su una superficie territoriale due volte più piccola (29.059 ettari). L'estrazione del petrolio nel primo giacimento lucano durerà in tutto 20 anni. Le riserve stimate superano i 480 milioni di barili di greggio. Gli idrocarburi estratti confluiscono nel Centro oli di Viggiano e vengono poi trasformati in prodotto commerciale nella raffineria Agip di Taranto. L’estrazione petrolifera ha fatto cambiare pagina a questa area interna lucana soggetta a fenomeni di spopolamento. Il decremento demografico, in realtà, non si è arrestato ma su 30 Comuni, per un totale di appena 70mila abitanti, è piovuta una montagna di royalties che sono stati spesi per migliorare la qualità della vita, per l’infrastrutturazione della rete del metano e per altri interventi di valorizzazione. Il petrolio è infatti croce e delizia in Basilicata. Sia nell’accordo di programma con l’Eni e ancor di più in quello con Total, la Regione è stata infatti molto attenta ai ritorni economici ed energetici (royalties e gas) per compensare il proprio 'consumo del territoriò con attività fortemente impattanti sull’ambiente, mal viste da larghi strati dell’opinione pubblica lucana e dall’associazionismo ecologista. L’accordo con Total prevede anche che il gas estratto sarà dato gratuitamente alla Basilicata per essere utilizzato dalla Società energetica lucana. Tuttavia questi ritorni non hanno messo a tacere la polemica interna che vede nel petrolio uno stravolgimento del territorio ed una fonte di inquinamento per la quale, peraltro, le associazioni ambientaliste chiedono monitoraggi più stringenti.