Il Gargano disse che

FOCE VARANO - LA LENTA AGONIA DELLE BALENE SPIAGGIATE, PER GREENPEACE EVENTO MOLTO ANOMALO


FOCE VARANO - LA LENTA AGONIA DELLE BALENE SPIAGGIATE, PER GREENPEACE EVENTO MOLTO ANOMALO
sabato 12 dicembre 2009Tra stanotte e stamattina sono morto altri due dei sette capodogli che, giovedì, si sono spiaggiati sulla costa di Foce Varano, nel Gargano. Ne rimane in vita soltanto uno ma è agonizzante e, secondo gli esperti, nulla si può fare per salvarlo.
Una delle balene spiaggiate (foto Gazzetta Mezzogiorno)Intanto, non trova ancora riscontri la notizia (riferita ieri sera da alcuni pescatori) che altri due cetacei si sono spiaggiati a un paio di chilometri dall'arenile-cimitero di Foce Varano. La notizia avrebbe, in effetti, i margini per essere credibile in quanto, ieri mattina, i cetacei in difficoltà non erano sette ma nove. Due, però, stando alle testimonianze, sarebbero riusciti a tornare in acque più profonde.Così, ieri sera una motovedetta ha tentato di verificare quanto sostenuto dai pescatori ma ha dovuto abbandonare le ricerche a causa del mare mosso e delle insidie di una navigazione notturna sotto costa. Questa mattina, a quanto reso noto, riprenderanno i controlli. Però, anche se venissero trovati in vita, c'è il rischio che non si possa aiutarli, così come s'è rimasti impotenti davanti alle sofferenze dei capodogli spiaggiati a Foce Varano. Tanto che questa mattina il lavoro del tavolo tecnico (con i biologi, l’assessore provinciale all’ambiente Stefano Pecorella, i sindaci di Cagnano Varano e Ischitella, i veterinari della Asl e Sandro Mazzariol, il coordinatore dell’equipe veterinaria di Padova che sta eseguendo un progetto sperimentale proprio sui cetacei) ha un unico punto all'odrine del giorno: risolvere il problema delle carcasse.Secondo alcune indiscrezioni l'idea è quella di interrare i cetacei in una cava nei pressi di Cagnano Varano dove si dovrebbero svolgere anche i rilievi per chiarire anche le cause dello spiaggiamento dei cetacei. Forse una delle carcasse potrebbe essere prelevata dalla Fondazione cetacei e portata a Riccione per motivi di studio. «Si tratta di uno spiaggiamento molto, molto, anomalo - dice Giorgia Monti, responsabile campagna mare Greenpeace - però è anche vero che la gente solleva la testa quando accadono questi eventi drammatici ma poi non si interroga su ciò che ha fatto. Ha limitato le attività umane dannose? Ha creato aree protette?». La prima segnalazione dei capodogli in difficoltà risale a 24 ore fa, possibile che non si sia riusciti a salvarli? Non c'è un sistema di pronto intervento sulla falsa riga di quello americano? «No, per il recupero manca un sistema di pronto intervento e forse si dovrebbe creare un centro di riferimento nel Mediterraneo. Ed è vero che perdere sette capodogli è drammatico perché sono animali adulti e magari pronti per la riproduzione, però è anche vero che il loro spiaggiamento è molto difficile da gestire». «Si deve considerare - spiega Giorgia Monti - che potrebbero essersi spiaggiati perché qualcosa ha interferito col loro sistema di orientamento. E allora, anche se li si rimettesse al largo, gli animali tornerebbero a spiaggiarsi. Il recupero di questi animali, infatti, si fa in piscina ma, d'altro canto, di piscine per cetacei molto grandi, come sono i capodogli spiaggiati in Puglia, non ne esistono».«Per noi di Greenpeace - conclude Giorgia Monti - è una tragedia la perdita di questi capodogli e c'è un grande senso di impotenza. Però noi andiamo ancora più a monte della fase di salvataggio. Secondo noi, il miglior modo per evitare questi spiaggiamenti risiede nella tutela del mare, nel controllo delle fonti di inquinamento (anche acustico), del traffico marittimo, nella creazione di aree protette. Se si operasse in questo modo si proteggerebbero tutte le specie marine e non solo i capodogli».MARISA INGROSSO (La Gazzetta del Mezzogiorno)