Il Gargano disse che

«Viva la Taranta è come il blues» dicono negli Usa La Notte della Taranta


«Viva la Taranta è come il blues» dicono negli UsaLa Notte della Taranta
 
 
Risorse correlateLAGAZZETTA.TV: La Notte della Taranta
La pizzica salentina? E’ bella e famosa come il blues del Mississippi. Parola del «Wall Street Journal», che in occasione della «Notte della Taranta», il festival della pizzica che animerà il Salento fino al 28 agosto, dedica quasi due pagine alla danza popolare pugliese, paragonandola per le sue radici popolari e rurali e per le sue origini avvolte dal mito alla musica nata nel sud degli Usa nelle comunità di schiavi africani. «Come il blues del delta del Mississippi questa forma musicale, nata sotto il sole crudele di questo lembo estremo nel sud est dell’Italia, ha avuto origine nei campi», scrive il quotidiano finanziario americano a proposito della pizzica salentina, descrivendola come «una valvola di sfogo musicale, carica e ferocemente ottimistica, dalle inevitabili fatiche di una vita di duro lavoro, sotto un rigido sistema sociale». Nel ripercorrere la genesi della musica popolare salentina, nata secondo la leggenda come una danza rituale per guarire dal morso della taranta, il Journal ne inquadra il successo e la straordinaria diffusione nel contesto più generale dello sviluppo della Puglia, «una regione fiorente rivelatasi nell’ultimo decennio un territorio chiave nell’eco - nomia del sud Italia». E da oggi comincia il grande salto della Taranta, il più grande festival musicale dedicato al recupero e alla valorizzazione della pizzica salentina giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione. Il festival si concluderà anche quest’anno con il Concertone finale di Melpignano e viene diretto dal Maestro Concertatore Ludovico Einaudi. Sabato 28 agosto, nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani a Melpignano, l’Orchestra popolare La Notte della Taranta, diretta dal pianista e compositore piemontese, proporrà i brani classici della musica popolare salentina tra suoni tradizionali ed elettronica. Sul palco, per l’evento finale, si alterneranno alcuni ospiti speciali che si cimenteranno con i brani della tradizione: la cantante portoghese Dulce Pontes, considerata una delle più fulgide stelle della world music e tra le maggiori e innovative interpreti di tradizione fadista; la cantante greca Savina Yannatou , che nel corso della sua carriera si è mossa tra musica tradizionale, medievale, rinascimentale e barocca, fino a scoprire un grande amore per l’improvvisazione vocale, il jazz, l’avanguardia; il dj e polistrumentista turco Mercan Dede, che da anni sperimenta la fusione di elettronica e tradizione folklorica del suo paese, riuscendo a trasporre in musica la filosofia Sufi dell’armonia degli opposti; i salentini Sud Sound System, che tornano sul palco di Melpignano con la loro carica reggae; Les Tambours Du Burundi, un ensemble di danzatori e percussionisti considerato nel mondo l’ambasciatore della cultura burundese e del tamburo; i Tar af de Haïdouks, ensemble composto da voci, violini, fisarmoniche, cimbali, contrabbasso e clarinetto, che prende il suo nome dagli antichi banditi della Romania feudale, ancora oggi considerati simbolo di libertà e giustizia sociale; Ballaké Sissoko, strumentista di gran talento, proveniente da una famiglia di griot maliani, considerato tra i più grandi interpreti della kora del suo paese. Sul palco del Concertone quest’anno spazio anche alla danza tradizionale salentina che si alternerà a quella sufi. Il Concertone di Melpignano sarà aperto, come da tradizione, dai versi di Pierluigi Mele, poeta, autore e regista teatrale, e vedrà anche l’esibizione di Joe Petrosino, vincitore del concorso Note per la Notte. Subito dopo, sul palco Uccio Aloisi, affiancato dal gruppo Robba de Smuju e gruppi di cantori tradizionali. Da ieri (con pausa il 15 agosto) la rete dei tredici concerti prende il via: tutti tarantolati. [r.sp.]