Estati dal sapore anticoLa «mellonata» brindisina«Vieni, vieni bedda mia»
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• Per i vip brindisini un ponte festivo all'insegna dell'Austeritydi FRANCO DE SIMONE«La mamma è priparatu la puddica, chena di chiapparini e pumbitori...», cantavano i brindisini che con la motobarca di Vicienzio con la barca a vela «ti lu mutu», armati di ceste e cestini puntavano dritti alla spiaggia di «Santa Pulinari (Sant’Apollinare) sul cui lido trascorrevano la mellonata a mare, una delle grandi sagra dell'estate brindisina, della quale rimane solo un ricordo gelosamente custodito dei più anziani. Il 15 agosto era il giorno che tutti aspettavano per recarsi in massa, a bordo di piccole imbarcazioni a remi o a motore, sulle spiagge appena fuori dal porto: Sant'Apollinare (era considerata la «prima spiaggia», la «Pineta» (con i camerini sopraelevati sul mare a mo’ di palafitta, «Fiume piccolo».
Ma c’era anche chi, con gli autobus della ditta «Moretto», raggiungeva «Fiume Grande», la spiaggia dalle grande distese di sabbia finissima e bianca, ottima per le sabbiature. Tutte le famiglie, con il loro carico di prodotti della tradizione contadina: parmigiana di melenzane, melenzane ripiene (al sugo o fritte), polpette e involtini al sugo, focaccia ripiena e al pomodoro, melanzane «a fungitieddu» e peperoni «cu lu pumbitoru», e «curnaletti fritti», arrivavano sulle spiagge per vivere fino a tarda ora, prima di consumare, a volontà, tanti, ma davvero tanti melloni brindisini, «Li sarginischi», quelli dalla corteccia nera, ormai introvabili, ma che avevano un eccellente sapore. Più grandi erano, più succosi e prelibati diventavano, orgoglio dei contadini che li coltivavano su quelle terre che donavano l’ortofrutta che non aveva eguali. La mellonata a mare, la grane festa del 15 agosto, non si poteva dire compiuta se non dopo aver mangiato a sazietà, con le mamme sulla riva a vietare il bagno ai ragazzi prima che fossero trascorse le canoniche tre ore dall’aver divorato la «puddica».
La mellonata del ferragosto, che ogni anno faceva vivere nell'aspettativa tante famiglie brindisine, ha finito di essere «celebrata » così come fino agli anni ‘50, quando quel litorale che andava da appena fuori il Canale Pigonati, fino a Forte a mare, e tutta l’estensione dei terreni a ridosso di quelle spiagge, furono consegnate per i nuovi insediamenti industriali che avrebbero segnato gli ultimi sessant’anni della vita brindisina. I ragazzi che oggi trascorrono il Ferragosto con gli amici, sicuramente si divertiranno un mondo, ma volete mettere quei Ferragosto trascorsi dai loro nonni e dai loro parenti meno giovani, con quelle interminabili tavolate alle quali si accodavano cumpari e cummari che stazionavano nel camerico accanto, con quelli di oggi?