Creato da forddisseche il 03/01/2008
Un sorriso , un po di musica per pensare un pò.
 

Benvenuti :)

.

 

MUSICA ITALIANA

 

Contatta l'autore

Nickname: forddisseche
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 65
Prov: FG
 

Peschici 24/lug/2007 per non dimendicare

 

 

Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
LA LEGGE
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'.

Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

Le immagini usate sono prese dalla rete
Per qualsiasi esigenza di copyright contattatemi privatamente.
 

OndaRadio - Redazione San Nicandro Frequenza FM

OndaRadio - Redazione San Nicandro
Frequenza FM 100.9

Ascolta la radio in diretta streaming
Servizio in fase di test, per le segnalazioni info@sannicandro.org

 

Oroscopo

 


                 width="200" height="250" scrolling=no marginwidth=0 marginheight=0 frameborder=0 border=0 style="border:0;margin:0;padding:0;">
    

 

 

Vieste / Petizione per : Smantelliamo il Ripetit

Vieste / Petizione per :

Smantelliamo il Ripetitore 5G che Disturba il Nostro Paese .
Il link per firmare e questo :  https://chng.it/xvFYh5RSk2

Grazie .

 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Premio

 

Premio brillante Weblog

(perché valorizza la sua terra, il Gargano).

premiato da,

http://digiland.libero.it//profilo.phtml?nick=ferrarazzo

 

 

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Tarantella del Gargano - Stupenda versione

 

 

Meteo Gargano

 

ondaradio la radio del Gargano

http://ondaradio.info/

Ondaradio la radio del Gargano.

 

Programmi tv

 

tv.zam.it

 

 

Ultime visite al Blog

forddissechelaboratoriotvQuartoProvvisoriomarcopolidoroArianna1921nenonmrobertofloriofoxtrot_66pourparler69antiope_queen1stefdesignscalera4ATTITUDE2GiuliettaScaglietti
 

Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

Area personale

 

https://www.garganofm.com/wp-content/uploads/202

https://www.garganofm.com/wp-content/uploads/2020/07/RADIO-GARDEN-300x176.png

 


Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

San Giorgio protettore di Vieste.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 29/09/2024

DESCRITTIONE DI TUTTA L’ITALIA ET ISOLE PERTINENTI AD ESSA NELLA QUALE SI CONTIENE IL SITO DI ESSA

Post n°32655 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

DESCRITTIONE DI TUTTA L’ITALIA ET ISOLE PERTINENTI AD ESSA NELLA QUALE SI CONTIENE IL SITO DI ESSA, L’ORIGINE E LE SIGNORIE DELLE CITTÀ E DE’ CASTELLI…

1550

Frate domenicano bolognese, Leandro Alberti (1497 – 1553), erudito accompa­gnatore del Generale dell’Ordine in un viaggio negli stati italiani rinascimentali, pubblica nel 1550 una Descrittione di tutta l’Italia et isole pertinenti ad essa. Con vivacità di scrittura letteraria, vengono illustrati i siti, l’origine e le signorie delle città e dei castelli “co’ nomi antichi e moderni, i costumi de’popoli e le conditioni de’ paesi”.

Nell’undicesima regione tratteggiata nell’opera, che è ritenuta la migliore del Cinquecento, è descritto il monte Gargano (hora di S. Angelo nominato). Di rilie­vo sono le notazioni su alcune colture caratteristiche del Promontorio e sulla particolare consuetudine di definire, a San Giovanni Rotondo, il mercato dei cere­ali.

Descrittione del Monte Garqano

(dalla “città di Rode” alla “devotissima Spelunca”)

Questo monte è dimandato Gargano da gli antichi scrittori, tra i quali è Strabone, Plinio, Pomponio Mela, Verg. nel II lib. quando dice. Victor Gargani condebat Iapygis. Et Lucano nel 5. Apulus Adriacas exit Garganus in undas. Et Oratio, nel 2. de i Carmini dice Querceta Gargani laborent, e Silio Italico nel 8. lib. e in molti altri luoghi, e Livio, e Tolo. Con altri assai scrittori, e parimente Faccio degli Uberò nel cap. I del 3. lib. Dittamondo quando dice. Simile modo quando ei fu noto / Monte Gargano, la dove Sant’Agnolo / In fin’ a lui non mi parv’ire in voto. / Con quell’istudio che fa la tela il ragnolo / ci studiavamo per quel camin alpestro. / E passavamo hor questo hor quel rigagnolo.

Avanti che più oltre io entri alla descrittione di questo monte, voglio avisar à i lettori, com’è stata fatta memoria di esso monte da quegli autori antichi che furono innanzi che mai S. Michele Arcangelo vi si dimostrasse, come narrano l’historie.

La onde chiaramente si vede esser favola quella che si legge nell’apparitione di S. Michele, che ’l detto monte acquistasse il nome da Garga­no huomo ricco, il quale havea grand’armenti d’animali, e che volendo saetare il bue da lui fuggito, fosse egli dalla saeta (che tornò à dietro) ferito; imperò che di molte centinaia d’anni egli è ricordato esso monte Gargano da gli antichi scrit­tori, avanti che fosse detta apparitione di S. Michele. Lasciando questa regione, entrerò alla descrittione di esso monte.

È questo monte Gargano molt’alto, e evvi faticosa via da poterli salire. Nel qual sono alquante piacevoli selve, ma benché in piu luoghi sia privo d’alberi, nondimeno vi si raccogliono molte specie di sanevoli erbe per l’infermità. Dal lato che risguarda al mare (come etiandio dimostra Str.) si distende un braccio di monte verso l’oriente, lungo 320. stadij, o siano da 40. miglia. Nasce questo alto monte dall’Appennino, dalle cui radici esce una schiena molto alta, 2. miglia larga e 20. lunga.

La quale passata, comin­cia il monte alzarsi a poco a poco, e così facendo esce molto alto, grande e largo, ben però fruttifero. Entra poi tanto nella marina, che quella gli circonda le radici che finiscono alla pianura da 200. miglia, avvenga che Plinio dica 134. Egli è in molti luoghi precipitoso, dal lato, che risguarda al mare, ove manda fuori quel braccio avanti descritto, secondo il riporto di Str. Pensò Diomede di far una fossa per spartire esso braccio dal resto del monte, acciò ch’entrandovi, Tacque marine, ne risultasse un’isola, ma non potè esequire il suo disegno, essendo sfor­zato a ritornare alla patria, ove si morì. Sono in questo monte alquanti luoghi da descrivere.

Et prima veggonsi alquanti Laghi da pescare. Tra i quali vi è il lago di Varrano, che gira intorno 30. miglia, ove sono alquante castella cioè Caprino, Cognato, Iscitella, e nella faccia dell’antidetto braccio di monte, la città di Bestia così dal volgo nominata in vece di Vesta, imperò che quivi ne’ tempi antichi era il tempio dedicato a Vesta (secondo il Razano). Quindi a 10. miglia vedesi Vestice castello, et passato tutta la piegatura di detto braccio, la città di Rode, qual nomina Str. Urcem (ch’era picciola ne’ suoi tempi) e Pomp. Mela, Uris, ma credo, sia corrotto il lib. et voglia dire, Uryas. Et Pii. nomina i cittadini di essa, Irini. Ma il dotto Barbaro nelle correttioni Pliniane dice, ch’è guasto il li. di Pii. e che’l vuol dire Hyrini, adducendo in testimonio Tolo. Eustathio, e Erodoto, che dicono che fosse Hyria una Colonia della Giapigia.

Vero è, che Tolo accor­dandosi con Dionisio Afro, la nomina Hyrium, e non Hyria, come dice il Bar­baro. Secondo però alcuni si doverebbe nominare dal volgo Rore, e non Rode, perché quivi scende dal Cielo tanta temperata rugiada, che fa produrre i campi con gli alberi buoni, e saporiti frutti. Da questa citta si partì Alessandro Papa III. con 13. Galee dategli da Guglielmo Normano per varcare a Vinegia a pacificarsi con Federico Barbarossa Imperatore, come narra Biondo nell’historie. Termina a questo promontorio il Seno Ionio, e comincia l’Adriatico, secondo Tolomeo (avvenga che altri dicano detto Golfo Ionio finire a Brindisi, secondo ch’è detto disopra.) Disegna Hierio Tolomeo nel golfo Adriatico, ov’egli comincia. Par che questo monte Gargano con alcuni altri luoghi vicini si deono nominare Giapigia, della quale opinione par che fosse Verg. quando disse. Victor Gargani condebat Iapygis arces. Sì come dichiara Servio dicendo, esser la Giapigia parte di Puglia, ov’è il monte Gargano. Per hora altro non dirò di questa Giapigia, imperò che riservo più in giù à Favellarne. Seguitando il camino lungo il lito del mare, ritrovansi alcuni luoghi di poco affare, e per tanto li lascierò senz’altra mentione.

Di ri­scontro à questi luoghi, vedesi nel mare S. Maria di Tremite, già dette lsole di Diomede, delle quali nella descrittione dell’Isole attenenti all’Italia ne parlerò. Più avanti pur seguitando il lito, ritrovasi la foce del fiume Fiterno, hora Fortore, appresso il lago di Lesina, come si dimostrerà più avanti. Flavendo descritti i luoghi littorali posti alle radici del monte Gargano (hora di S. Angelo nomina­to) passerò alla descrittione de i luoghi posti fra quello.

Ritrovasi primieramente in cima detto monte il castello di S. Angelo così è nominato dalla devotissima spelonca consecrata all’Arcangelo San Michele, della quale presto ne parlerò. Giace adunque questo castello sopra il monte, et sopra l’alta rupe, che risguarda al mare ove è fabricata Manfredonia sei miglia discosto. Egli è ben’habitato, et è forte luogo, ove lungo tempo dimorarono i Saracini, a dispetto de’ Christiani, per esser il luogo forte di natura, e abondevole delle cose necessarie per il loro vivere, che si cavano di quei luoghi del monte. Insino ad oggidì si vedono le sepolture nel sasso cavate, secondo i loro malvagi riti, e profane cerimonie.

Vi si raccogliono le cose per il vivere de’ mortali, et fra l’altre, buoni vini vermigli. Quivi si vede la devotissima Spelunca, et sacrato Tempio dedicato a San Michele Arcangelo, la quale fù ritrovata (manifestandola il S. Angelo) nel­l’anno della gratia 586. a gli otto di Maggio essendo Pontefice Romano Gelasio, e Imperatore Zenone, et Arcivescovo di Siponte Lorenzo, per essere stato ferito il servo di Gargona dalla propria saetta, c’havea tirata al bue del padrone, ch’era avanti la foce di detta spelunca.

Io ritrovo gran differentia dell’anno che fu ritro­vata questa spelunca, conciosia cosa che Giacomo Filippo Pelanegra dica che fu nel 536. da che il figliuolo di Dio s’incarnò, tenendo il seggio di Pietro Gelasio, e flmperio Zenone, et Sigisberto dimostra che fu questa cosa l’anno secondo di Gelasio 2. et il 17. di Zenone, dell’avenimento di Christo 492. onde ritrovo che vi sarebbe differenza di 44 anni tra questi dui. Imperò che il Pelanegra vi dareb­be 44. anni piu che Sigisberto.

Et perciò credo che ’l sia in errore, perché nel 536. era Papa Giovanni secondo, et Imperatore Giustiniano primo. Talmente è di­sposta essa spelunca, come scrive Giacomo Filippo Pelanegra Troiano, in un suo libracciuolo, che mi fu dato da i Venerandi sacerdoti i quali servono a questo luogo, essendovi io andato nel 1525. E un luogo, non da humano artifìcio, e ingegno, ma da essa natura Angelica cavata a posta dentro un vivo sasso nell’antedetto monte, ove si comincia ad entrare da cima per una porta di mar­mo grandissima, da i Signori del Regno fabricata, posta al Mezo giorno.

Et in quella si discende continuamente per 55. gradi verso il Settentrione. Et se le spesse fenestre, con artefatte, nel rotto sasso, non illuminassero le marmoree scale, ivi non si potria gire comodamente senza lume artificiale. Nel fine de i quali, si ritrova un Cimiterio in piano scoperto, ove sono molte cappelle, e sepolture. Fra queste, avanti che si entri nella santa grotta, a man sinistra, se ne vede una bella con l’insegne de i Puderichi gentil’huomini Napolitani, antica­mente signori del luogo. Appresso questa Cappella, per un’altra porta lavorata di arteficioso metallo, s’entra nella santa spelonca, Né avanti che’l sole esca dell’on- de del sottoposto mare Adriatico, e che copra le spalle del monte, ivi è lecito a persona entrare, questo uscio guarda all’Occaso.

A man destra si vede la maravigliosa Grotta, casa del santissimo Arcangelo Michele distesa verso l’Oriente, tutta d’un pezzo, e viva pietra, sempre puro humore distillante: horrida, bassa, e oscura. Credo non ad altro fine, e ornamento fatta che per la salute dell’anime nostre. Nel mezzo trovasi un picciolo Coro, ove si saghe per quattro gradi. Ma come ti avicinerai al sacro altare dell’Angelo poco più in alto, e elevato, ò vogli ò nò, sei costretto di venerare detto luogo, ivi si vede il pargoletto Altare consacra­to dal santo Angelo vestito di un’altro sopr’altare manualmente fatto, ove si celebra le più parte le quotidiane messe.

Né questo luogo e aperto à tutte le persone. Indi non poco discosto è un Fonte picciolo di divin liquore, sempre scaturiente, che gli huomini della Citta usano quasi in tutte le infìrmità, per sanissima medicina. Da man sinistra sono più altri altari, capelle, e altri luoghi secreti da dir messa. Et tra gli altri vi sono due altri altari, che furono fatti dal S. Angelo. Vi sono anco quei luoghi di sopra da orare, non fatti apposta, ma produtti dalla natura in esso sasso, per invitar i mortali à contemplatione, e penitentia.

Il suolo della spelunca è di bianco, e di rosso marmo dipinto. Dalla parte di fuore, cioè disopra della Grotta, è un verde, e folto boschetto, d’altissimi alberi ottuso carco, et vestito. Sopra i rami, de i quali pende grandissima quantità di pietre d’ogni sorte, che su per il monte alcuni pelegrini portano al collo per loro voti, et divotioni, et ivi poi l’appicano con le sue orationi. Egli è certamente cosa maravigliosa a veder questo boschetto conciosia cosa che per molto spatio di questo monte, non si vede alcun’albero. La onde par più tosto miracolo, che cosa naturale a vedere tanti alberi, et così grossi nel vivo sasso radicati. Fummi narrato (essendo quivi) che ne’ tempi di Carlo ottavo Re di Francia, il qual soggiugò il Reame, nel 1494, fu tagliato uno de’ detti alberi da un Francese, il che fatto divinamente ne rimase morto. Etiandio nella detta spelonca vidi una bella Croce di chiaro cristallo, lunga circa un palmo, e mezo, la quale secondo quei venerandi sacerdoti, fu quivi ritrovata essendo conosciuta miracolosamen­te la detta spelunca.

 Ritrovasi poi nel mezzo di questo Monte, ove è la bella pianura con vaghi prati, il castello di S. Giovanni Ritordo, ove ciascun’anno nel giorno di santo Onofro a gli undici di Giugno si raunano i vicini popoli, e havendo ben considerato la qualità de i raccolti del grano, orzo, e d’altre biade, di commun parere tassano il predo a tutte le biave: la qual tassa non può trapas­sare alcuno. Ne’ lati di questo monte veggonsi in più luoghi vestigi d’antichi edifìci, che lascierò per esser abbandonati. Vero è, che alle radici del detto, da mezo giorno appresso la pianura fra S. Severo, e Manfredonia, si scorge San Vito assai sufficiente castello di edifici, ma però abbandonato, per la moltitudine delle serpi, che vi sono, e di continuo l’abbondano.

Et ciò non dee parere impos­sibile, perché anco Solino nel 7. capo, narra come fossero minate molte habitationi da i Serpenti, e massimamente nell’antica Calabria, le quali Serpi sono nomina­te Chersedri. Pur da questo lato, che risguarda al Meriggio nel principio del monte antidetto, vi è Arignano castello; e seguitando pur le radici di quello, piegandosi però all’Occidente, ove comincia la via da salire sopra detto monte d’Arignano, tre miglia discosto, e dal Mare cinque, si scopre Santo Alicandro castello, e più avanti altrettanto, et due dalla radice del detto, Precina, assai honorevole castello, e di popolo assai ben pieno.

Quivi si vede un magnifico Palagio fatto da Federico II Imperatore per cagione, che cacciando egli in questi luoghi, doppo molte fatiche conquistò un gran cinghiale quiivi, e vi fece ordina­re una bella cena, ove vi fu presente esso con tutti i suoi baroni. Il che fatto volse che in questo luogo a memoria di detta cosa si facesse un castello, e che se nominasse Apricena dal Cinghiale preso, e mangiato nella cena.

Ben’è vero, che non sapendo il volgo la cagione di tal nome, e etiandio, non sapendolo isprimere, lo domandarono prima Pricena, poi Precina, e alfine, Procina, in vece d’Apricena. Poscia essendo fabricato, lo consignò detto Federico ad alcuni soldati vecchi, che havea condotto seco in Sicilia, per loro riposo.

Cosi scrive Razano. Più avan­ti caminando sei miglia verso l’Occidente, si scopre Torre maggiore castello, quattro miglia vicino al fiume Fortore. Poscia dopo altrettanto verso il Meriggio, vedesi San Severo dal Monte di S. Angelo similmente quattro miglia lontano. Egli è questo castello molto, ricco, nobile, civile, e pieno di popolo; e è tanto opulento che non ha invidia ad alcun’altro di questa Regione. Secondo Strabone nel sesto libro erano nel territorio Daunio (benché dica il corrotto libro Sannio) circa un picciolo colle addimandato Driono due Tempij, uno de i quali apparea nella cima del detto collicello, consacrato à Calcante, ove sacrificavano quelli, che cimavano haver risposta da lui, dormendo la notte sopra la pelle d’un Mon­tone negro in terra istesa, l’altro Tempio era dedicato a Podalirio, e fabricato alle radici del detto collicello, cento stadij, ò siano dodici miglia, e mezo dal mar discosto. Usciva di questo Tempio un ruscelletto d’acqua giovevole à tutte finfirmità de gli animali, Io credo che tai Tempii non fossero molto discosti da questi luoghi, vicini al monte di S. Angelo.

Descritto il Monte Gargano, ò di S. Angelo co i luoghi posti alle radici di esso entrerò nella larga pianura di questa Regione, hora Capitinata detta.

Leandro Alberti (1497 – 1553)

 

 
 
 

STUDENTI UNIVERSITARI SUL GARGANO PER STUDIARE I PROGRAMMI AGRICOLI. PROMOSSO DALL’UNIVERSITÀ DI FOGGIA DA DOMANI E PER 5 GIORNI

Post n°32654 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

STUDENTI UNIVERSITARI SUL GARGANO PER STUDIARE I PROGRAMMI AGRICOLI. PROMOSSO DALL’UNIVERSITÀ DI FOGGIA DA DOMANI E PER 5 GIORNI A LESINA CON L’ENTE PARCO.

 
 
 

NELLA PARROCCHIA SS. SACRAMENTO DI VIESTE LA FESTA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI 29 Settembre 2024

Post n°32653 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

NELLA PARROCCHIA SS. SACRAMENTO DI VIESTE LA FESTA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI

 

 
 
 

INTENSIFICARE LA PROMOZIONE DEI VOLI DALL’AEROPORTO DI FOGGIA. «LE CORSE GIORNALIERE CON MILANO LINATE UNA GRANDE OCCASIONE» 29

Post n°32652 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

INTENSIFICARE LA PROMOZIONE DEI VOLI DALL’AEROPORTO DI FOGGIA. «LE CORSE GIORNALIERE CON MILANO LINATE UNA GRANDE OCCASIONE»

 
 
 

BERGANTINO-DI VINCENZO, SU SKODA FABIA R5, CHIUDONO AL COMANDO LA PRIMA GIORNATA DEL 14°

Post n°32651 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

BERGANTINO-DI VINCENZO, SU SKODA FABIA R5, CHIUDONO AL COMANDO LA PRIMA GIORNATA DEL 14° RALLY PORTA DEL GARGANO

Partenza spettacolare a Vieste, ieri per il 14. Rally Porta del Gargano – 4. Trofeo Città di Vieste. A Marina Piccola, tra le luci e i led wall dell’area di partenza, nello sfondo delle costruzioni antiche della città garganica, l’Assessore Gaetano Desimio ha sventolato la bandiera tricolore davanti alla Skoda Fabia R5 di Giuseppe Bergantino e Mirko Di Vincenzo (nella foto sopra), partiti con il numero 1 in qualità di vincitori della precedente edizione.

Con l’intenzione di assicurarsi la loro decima vittoria in questa gara, l’equipaggio di Manfredonia si è lanciato subito all’attacco: sulle strade dei Comuni di Peschici e Vico Del Gargano, dove si sono svolte le prime quattro prove speciali, Bergantino è stato costantemente autore del miglior tempo

Alla fuga immediata di Bergantino ha fatto da contraltare la sfortuna dell’equipaggio teramano di Dedo De Dominicis e Massimo Daddoveri, subito fermi per rottura del cambio alla loro Skoda Fabia RS. Gran rammarico per De Dominicis, sceso a Vieste per disputare sul filo di lana la vittoria della Coppa Aci Rally Zona 8, essendo in testa alla classifica a pari punti con i frusinati Emanuele Giannetti e Mario Pizzuti (Skoda Fabia R5 Evo). Ben presto fuori dalla corsa al podio anche la giovane promessa locale Fabio Solitro, al debutto con Rosario Navarra nella top class Rally 2.

La Skoda Fabia R5 dell’equipaggio viestano si è infatti fermata a seguito di un urto nella terza prova speciale, senza alcun danno per l’equipaggio.

Nella prima giornata di gara, dopo la disputa di 4 prove speciali sulle 10 previste, si è fatto avanti l’equipaggio di Ceccano (FR) di Stefano Liburdi e Valerio Silvaggi (sopra), che ha piazzato la propria Hyundai i20N al secondo posto, concludendo con un distacco di 21”2 da Bergantino.

Un margine recuperabile nella giornata di domani, dopo la partenza prevista alle 8:00 nello stesso scenario di Marina Piccola. Ma Liburdi dovrà fare i conti con lo stesso Giannetti, diventato favorito per la conquista della Coppa Aci Rally, nella posizione di terzo assoluto che occupa in gara. Il distacco tra i due di 10”8 non è sufficiente a prevedere alcuna posizione a podio, che resta tutto da definire nelle 6 prove restanti. Infatti, anche il leccese Francesco Rizzello, in coppia con Fernando Sorano su Skoda Fabia R5, potrà unirsi alla volata finale, dal quarto posto che attualmente occupa.

Ottimo il 5. posto assoluto quello occupato da Giorgio Liguori e Mattia Nicastri (Renault Clio), che concludono la prima giornata da leader del gruppo RC4N, davanti a Tuzzolino-Cerasi e a Maglione-Tarquinio (entrambi su Peugeot 208). Mario Trotta e Federico Germani (Renault Clio) chiudono in testa in RC3N, con quasi 2’ di vantaggio su Raduano-Manco, seguiti da Aquilano-Abatecola (entrambi su Toyota Yaris GR). In RC5N, Andrea Innangi e Antonino Marino sono in testa con consistente vantaggio su Stilla-Stilla e su Bruscino-Piccirilli (tutti su Renault Clio).

Dei 50 equipaggi partiti da Vieste, hanno concluso questa prima parte di gara in 39. L’ultima parola domani, dopo l’arrivo a Marina Piccola previsto alle 17:30.

 

 
 
 

LA FESTA DELL’ARCANGELO CHE SEPARA IL BENE DAL MALE 29 Settembre 2024 Secondo la leggenda,

Post n°32650 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

LA FESTA DELL’ARCANGELO CHE SEPARA IL BENE DAL MALE

Secondo la leggenda, dal colpo di spada che il più potente degli Arcangeli inflisse al diavolo per rimandarlo all’in­ferno dopo la sua cacciata dal Paradiso fu delimitata la linea sacra di San Michele di cui oggi si celebra la festività.

Maestosità e posizione elevata fanno sì che il culto micaelico, particolarmente sentito nella nostra terra per la presenza del Santuario di Monte Sant’Angelo, si sposi in pieno con l’Arma della Polizia di Stato di cui l’Arcangelo è il patrono. Una messa solenne in Cattedrale a Foggia officiata dal Mons. Giorgio Ferretti sta a dir e della pregnanza religiosa del culto, non meno della fisionomia stessa della Polizia che in più di una cir­costanza il Questore Ferdinando Rossi ha evidenziato proprio nel simbolo della spada, ovvero di una lotta alla criminalità decisa, netta, tagliente, portata avanti con convinzione.

E del resto che i reati di micro e macro criminalità – per non dire di quella organizzata – siano in discesa è un dato di fatto, così come il netto ridimensionamento, più in generale, dei fe­nomeni criminogeni. Si aggiunge poi, ed è un bene, che se ne parla di più che in passato, con messaggi chiari e forti che la Questura ha dato nel tempo e con continuità nel suo quotidiano rapportarsi con gli studenti, nelle manifestazioni sulla legalità e persino con eventi culturali, assolutamente non ultimi in ordine di importanza, se è vero che solo una cultura diffusa ha il potere di sbriciolare una criminalità diffusa.

Polizia di Stato e San Michele insieme, oggi, in un ideale abbraccio e nel simbolo di una Spada potente, sono lì a dirci quanto siano forti le virtù del coraggio e dell’umiltà, così ben incarnate dal grande Comandante delle milizie celesti e che tutti siamo chiamati ad esercitare, specie quando la battaglia si fa dura.

Come tirarsene fuori, del resto. Se draghi in veste di diavoli nulla possono di fronte alla potenza dell’Arcangelo, ne deriva che anche la quotidiana lotta al servizio dei cittadini passa da qui, da questo tracciato di spada, linea simbolica di confine tra il Bene e il Male.

E quando sembra che sia quest’ultimo a prevalere – quale cittadino foggiano non ha provato scora­mento di fronte agli annosi problemi della città – resta forte il monito del Questore, garante di una sicurezza che è in primo luogo un diritto; un diritto al Bene, appunto, come ancora ci ricorda l’Arcangelo. E del resto, come diceva Borges, “c’è chi ha visto Dio in una luce, e chi lo ha scorto in una spada”.

gazzettacapitanata

 

 
 
 

ARCHEOLOGIA E TECNOLOGIA AL PARCO DI SIPONTO. LA STORIA DEL SITO DIVENTA UN VIDEOGIOCO GRAZIE AGLI STUDENTI 29 Settembre 2024

Post n°32649 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

ARCHEOLOGIA E TECNOLOGIA AL PARCO DI SIPONTO. LA STORIA DEL SITO DIVENTA UN VIDEOGIOCO GRAZIE AGLI STUDENTI

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, domenica 29 settembre, nell’ambito del Progetto PON “Cultura e sviluppo” FESR 2014-2020 “Realizzazione di piattaforma informatica per il miglioramento alla fruizione”, verranno presentati i nuovi strumenti digitali legati al gaming, realizzati nello stile del videogioco Minecraft.

L’esperienza di gioco sarà possibile accedendo al mondo Minecraft, ispirato all’antica città di Siponto, frutto di una collaborazione tra archeologi, studenti dell’IISS “Colamonico- Chiarulli” di Acquaviva delle Fonti e i game designer di Maker Camp.

Oltre al mondo Minecraft è stata sviluppata un’app che consente la fruizione all’interno del Parco archeologico di Siponto sempre attraverso il gioco, con missioni e sfide che permettono di ripercorrere la storia del luogo. 

I visitatori che parteciperanno potranno sperimentare in anteprima insieme agli studenti l’utilizzo di queste nuove applicazioni.

Considerato uno strumento per avvicinare le ultime generazioni alla conoscenza culturale, il videogioco è ispirato al mondo a cubetti di Minecraft, il gioco dove si scava («mine») e costruisce («craft») con diversi tipi di blocchi 3D, all’interno di un grande mondo fatto da diversi habitat da esplorare.

Il risultato è la creazione di una mappa Minecraft che permetterà di immergersi nella storia di Siponto in modo interattivo e divertente, e di un’app che consente la fruizione all’interno del Parco, con missioni e sfide per ripercorrere la storia del luogo.

«Il gioco rappresenta, ormai, un vero e proprio strumento di apprendimento – spiega il delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia. L’architetto Francesco Longobardi, è responsabile del progetto -. L’obiettivo che ci siamo prefissi sin dall’inizio del percorso è stato quello di utilizzare il gioco come punto di partenza per parlare con gli studenti, accrescendo la loro motivazione e curiosità di apprendimento.

Ringrazio l’IISS “Colamonico- Chiarulli”, in particolare le due classi coinvolte nell’ambito del un percorso di competenze trasversale per l’orientamento, afferenti agli indirizzi “Turismo, Informatica e Telecomunicazioni”, e le loro docenti tutor. Fondamentale è stata la collaborazione con gli sviluppatori e il game designer di Maker Camp, azienda specializzata nella creazione di esperienze educative».

 

 
 
 

VIESTE/ SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA: IL NUOVO SISTEMA INFORMATIZZATO “OMNIBUS” E’ ATTIVO 29 Settembre 2024

Post n°32648 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

VIESTE/ SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA: IL NUOVO SISTEMA INFORMATIZZATO “OMNIBUS” E’ ATTIVO

Con la presente si intende informare le famiglie degli utenti frequentanti la Refezione Scolastica Comunale, che da oggi è attivo il nuovo sistema per la gestione informatizzata della rilevazione presenze e nel pagamento dei pasti “OMNIBUS”.

Per accedere al nuovo sistema è necessario registrarsi al sito https://cittadino.omnibussolution.it/login/vieste da pc o da smartphone oppure scaricare l’applicazione “OMNIBUS” per iOS o Android.
                                                        
Anche chi in precedenza ha effettuato l’iscrizione online sul vecchio applicativo (Spazio Scuola) o presso l’Ufficio Mensa deve effettuare la registrazione al nuovo applicativo Omnibus. E’ necessaria che la registrazione venga effettuata  a nome dell’adulto pagante registrato nel vecchio applicativo.

Successivamente sarà possibile accedere tramite SPID o CIE, in tal senso seguirà una nuova comunicazione.

Importante novità con il nuovo sistema, la prenotazione automatica del pasto per i piccoli utenti avverrà nella seguente modalità:

  • il pasto risulterà prenotato automaticamente per tutti i giorni di erogazione del servizio di refezione previsti dal calendario scolastico;
  • il genitore, attraverso il nuovo sistema, avrà l’onere di comunicare l’eventuale assenza del proprio figlio/a per quel determinato giorno o periodo;
  • la comunicazione di assenza del proprio figlio/a per quel determinato giorno o periodo deve avvenire entro le ore 9:15 del mattino del giorno stesso.

Tutte le informazioni sono accessibili dalla pagina principale del sito del Comune di Vieste o in alternativa dalla Sezione AREE TEMATICHE, sottosezione MENSA SCOLASTICA (link diretto clicca qui).


IL RESPONSABILE DEI SERVIZI INFORMATIVI

F.to Dott. Martino Bua

 

 
 
 

GARGANO. “ESPRIMIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETÀ E IL NOSTRO SOSTEGNO AL CONSIGLIERE COMUNALE DI RODI GARGANICO, MICHELE AZZELLINO

Post n°32647 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

GARGANO. “ESPRIMIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETÀ E IL NOSTRO SOSTEGNO AL CONSIGLIERE COMUNALE DI RODI GARGANICO, MICHELE AZZELLINO, VITTIMA DI ATTEGGIAMENTI E PROVVEDIMENTI INTIMIDATORI DA PARTE DEL SINDACO CARMINE D’ANELLI.

 
 
 

FRATELLI D’ITALIA: “MATTINATA, SINDACO PADRE PADRONE. ORA UN PASSO INDIETRO” 29 Settembre 2024

Post n°32646 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

 FRATELLI D’ITALIA: “MATTINATA, SINDACO PADRE PADRONE. ORA UN PASSO INDIETRO”

Cari concittadini,

il Vice Sindaco Luigi Falcone e la consigliera comunale Maria Grazia Destino hanno detto basta. Ha detto basta anche la coordinatrice della lista Michela Bisceglia, che lo ha sostenuto nella elezione a sindaco del 2020. 

Prendiamo atto del fallimento di questa Amministrazione che ha illuso i cittadini di

Mattinata nel portare avanti un progetto fondato sulla“comunità”,“legalità”,“trasparenza”,“confronto”.

E’ sotto gli occhi di tutti la disastrosa pianificazione della ZTL che ha arrecato, con le illegittime trappole dei varchi sul Corso Matino, danni alle tasche dei cittadini onesti e dei commercianti.

Il Sindaco in questi anni ha dimostrato di essere il padre padrone di Palazzo Barretta, lasciando poco spazio al confronto e al dialogo sia con i suoi collaboratori, sia con i suoi concittadini, avvalendosi di sola arroganza, insensibilità e superbia.

Alla luce delle dimissioni dei Consiglieri Comunali e di fronte al silenzio sugli ultimi eventi apparsi sui quotidiani locali, chiediamo, nel rispetto della legalità tanto paventata,

Sindaco non è il caso di fare un passo indietro?”

La Comunità di Mattinata non vuole e non merita più di essere presa in giro.

Il Gruppo Fratelli d’Italia

 

 
 
 

EMILIANO: “FORZA ITALIA HA IL NOME DEL CANDIDATO ALLE REGIONALI? ANCHE NOI” 29 Settembre 2024 “Anche noi abbiamo il nome del

Post n°32645 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

EMILIANO: “FORZA ITALIA HA IL NOME DEL CANDIDATO ALLE REGIONALI? ANCHE NOI”

 
 
 

PARCO DEL GARGANO, I SINDACI ESCLUSI DAL DIRETTIVO NON CI STANNO. L’IDEA DI PARLARNE ...

Post n°32644 pubblicato il 29 Settembre 2024 da forddisseche

PARCO DEL GARGANO, I SINDACI ESCLUSI DAL DIRETTIVO NON CI STANNO. L’IDEA DI PARLARNE AL PRESIDENTE MATTARELLA E ALL’ANCI

 “Poco importa di chi sarà il nuovo (o vecchio) presidente: il Parco ha bisogno di un esecutivo che rappresenti il territorio. Perché meglio dei sindaci il territorio non lo conosce nessuno”.

È stato questo lo sfogo del sindaco di S. Nicandro Matteo Vocale dopo la nomina a commissario di Pasquale Pazienza. Il tema è non tanto quello del presidente ma del consiglio direttivo, cuore pulsante del Parco, che manca ancora e che nessuno si è preoccupato di nominare.

 “Più di cinque anni di gestione monocratica (a prescindere dal merito, che può piacere o meno) l’unico parco d’Italia che per tre volte ha proceduto alle nomine dei rappresentanti territoriali in seno al Consiglio Direttivo e per tutti i cinque anni il Ministero ha glissato o anteposto alibi che rasentano il ridicolo.

L’ultima nomina dei rappresentanti dei sindaci è stata fatta il 06/11/2023, quasi un anno fa. E da allora dal Ministero ancora il nulla”.

 Vocale, nella sua nota social, si rivolge ai parlamentari locali e alla Regione per chiedere: “Possibile che non abbiano nulla da dire?”. Tenuti fuori per tre anni da qualunque gestione del parco, rivendicano il direttivo che avrebbe potuto anche essere il serbatorio per il commissariamento.

Si inseguono, nel frattempo, le voci sulla presidenza, se non sarà Pazienza sono sempre in campo le possibilità per una nomina di Raffaele Di Mauro e di Giovanni Maggiano.

Qualche sindaco avrebbe in mente di sottoporre il tema dell’esclusione dei sindaci nella prossima assemblea Anci fissata a Torino nel mese di novembre. Anche di scrivere al Presidente Mattarella, o magari di incontrarlo proprio nell’occasione del summit torinese.

quotidianodifoggia

 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963