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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

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Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 01/05/2020

LEGA NAVALE ITALIANA - LOGBOOK N°78 (Maggio 2020) Stampa Email LEGA NAVALE ITALIANA - LOGBOOK N°78 (Maggio 2020) Pubblic

Post n°26100 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

LEGA NAVALE ITALIANA - LOGBOOK N°78 (Maggio 2020)  

 
 
 
 
Pubblicato in Società
 
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Coronavirus e vacanze estive, le regole delle Regioni: steward al mare e braccialetti anti-assembramenti

Post n°26099 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Coronavirus e vacanze estive, le regole delle Regioni: steward al mare e braccialetti anti-assembramenti  

  
 

Le Regioni si stanno organizzando in maniera diversa per garantire la sicurezza in spiaggia. In Veneto si realizzeranno postazioni di 50 mq in riva al mare, in Campania termoscanner per chi accede alle spiagge, numero chiuso in Sardegna.

Steward per controllare le spiagge, alberghi con locali dove rispettare il distanziamento, percorsi montani da esplorare con le guide con la possibilità di trovare rifugi in regola, camping con postazioni «lontane»: le Regioni si organizzano per i mesi estivi. Fiaccate economicamente sul settore turistico, rilanciano con offerte e soprattutto regole severe per contenere il contagio da coronavirus. Consapevoli che potrebbero dover contare esclusivamente su un «turismo autoctono» se i dati sulla curva epidemica dovessero spingere il governo a non concedere la possibilità di spostarsi da una Regione all’altra.

 

In Veneto «case in spiaggia»

 

Sulle spiagge ci si è già organizzati con postazioni di 50 metri quadrati che possono consentire alle famiglie di avere una “casetta” in riva al mare. Negli stabilimenti ci saranno percorsi dedicati, sanificazione (non solo di bagni, docce e ambienti comuni ma anche di ombrelloni, sdraio e lettini), divieto di stazionamento. Per prenotare l’ingresso e la propria postazione si potrà usare internet oppure il telefono, in modo da evitare le file agli ingressi.

 

In Emilia campeggi e lettini a domicilio

 

La data di riapertura non è stata ancora decisa ma per chi pensa a un’estate in campeggio, le associazioni di categoria giurano di essere pronte. Monica Saielli di Assocamping e Franco Vitali di Faita hanno già chiesto al ministero del Turismo di discutere al più presto un calendario: «Intendiamo aprire campeggi e villaggi turistici con tutti gli accorgimenti gestionali, organizzativi e strutturali che rendano sicuri il lavoro dei nostri collaboratori e la permanenza dei nostri ospiti. Le misure proposte interpretano al meglio le esigenze e le richieste di sicurezza che saranno fondamentali per affrontare la fase 2. Campeggi e i villaggi turistici sono tipicamente caratterizzati da grandi spazi, aperti e chiusi, individuali e collettivi, e da un elevato rapporto ospite-mq disponibili (almeno 30 metri quadri per ospite e 120 per ogni nucleo familiare o equipaggio formato da quattro persone)». Sulle spiagge si pensa invece di consentire il pranzo direttamente sotto l’ombrellone – che dovrà essere a distanza di sicurezza dagli altri – per evitare file e assembramenti nei punti di ristoro. Per chi invece preferisce prendere il sole in terrazza o in giardino, a Rimini ci si sta organizzando per la consegna dei lettini direttamente a casa.

Steward in Liguria

 

Il governatore Giovanni Toti è stato tra i primi ad autorizzare i trasferimenti per la manutenzione delle barche e adesso annuncia: «L’accesso alle spiagge libere durante l’estate è un problema di cui stiamo dibattendo proprio in queste ore. Non sarà facile, occorrerà certamente mettere degli steward, delle persone che controllino gli accessi. Non possiamo impedire che le persone possano andare al mare e di farlo anche gratuitamente. Mi immagino di poter far andare anche i turisti nelle spiagge liguri magari non nelle prossime settimane ma a partire da giugno. Le spiagge le ritengo una delle preoccupazioni minori: siamo all’aria aperta, sono ventilate, la sabbia e l’acqua del mare sono germicidi potenti, i raggi del sole sono un disinfettante».

 

Termoscanner in Campania

 

Spiagge e isole della Campania sono tra le mete più ambite dai vacanzieri. Sulla costiera amalfitana e nel Cilento si sta pensando si sta pensando di contingentare gli ingressi nelle spiagge affidando ai vigili i controlli sui tratti «liberi». Non a caso il sindaco di Maiori ha già garantito che «non ci saranno tratti di arenili incustoditi». A Ischia si pensa invece di creare delle piattaforme galleggianti gestite direttamente dagli stabilimenti che possano ospitare 2/3 persone con lettini e protezione per il sole.

Il braccialetto nel Lazio

 

Il litorale laziale rischia di essere molto affollato e per questo numerose località stanno pensando di creare un sistema che attraverso una «app» possa consentire di prenotare il proprio posto in spiaggia e un «braccialetto» che segnali eventuali assembramenti. Tutte le spiagge avranno ingressi a numero chiuso e distanziamento garantito sia sull’arenile, sia nei punti di ristoro che dovranno seguire le regole di bar e ristoranti, dunque almeno due metri tra i tavoli e un metro dal bancone.

 

Tampone nel Salento

 

Il governatore spera di poter consentire l’ingresso nella Regione a chi arriva da fuori ma se così non sarà ci sarà comunque una circolazione di persone e dunque non è escluso che si possa far sottoporre a tampone i vacanzieri. Il governatore Michele Emiliano spiega: «Abbiamo bisogno che le aziende balneari ci aiutino a fare controlli, a fare distanziamento e a gestire anche i tratti di spiaggia libera».

 

La difesa della Sardegna

 

Niente plexiglas e difesa delle spiagge perché «le nostre spiagge non consentono camminamenti «sanificati» perché avrebbero un impatto devastante su un ecosistema già fragile. E dunque sulle spiagge libere ci sarà un numero “chiuso” mentre i controlli saranno effettuati con i droni e i vigili tra i bagnanti.

Alberghi in Alto Adige

 

Un’ordinanza ha già disposto la riapertura degli alberghi in Alto Adige per il 25 maggio e saranno previste numerose iniziative anche nella speranza di attrarre i turisti stranieri. Anche se c’è la consapevolezza che «almeno in una prima fase certamente si tratterà solo di un turismo locale, 100% altoatesino». Sono previsti percorsi in montagna e itinerari da seguire grazie alle guide alpine. Il Cai ha in mente programmi personalizzati e alloggi nei rifugi in alta quota.

 

Fiorenza Sarzanini
corrieredellasera

 
 
 

Coronavirus, vacanze e spostamenti tra Regioni solo con l’indice di contagio a 0,2. La strategia per l’estate

Post n°26098 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Coronavirus, vacanze e spostamenti tra Regioni solo con l’indice di contagio a 0,2. La strategia per l’estate e il rilancio del turismo. Il primo passaggio decisivo è l’apertura dei negozi. Per le seconde case c’è l’ipotesi 18 maggio  

  
 

Indice di contagio R0 pari a 0,2. È questa la soglia che scienziati e governo ritengono indispensabile per ipotizzare di concedere ai cittadini di spostarsi da una regione all’altra. Vuol dire che il numero dei nuovi malati da coronavirus deve essere praticamente inesistente. O comunque che ci siano pochi casi isolati e gestibili. Sono già state individuate le tappe che serviranno a monitorare l’andamento del virus.

 

Consapevoli che tutto questo condizionerà anche le scelte sulle vacanze, dunque il settore del turismo, fortemente penalizzato dall’epidemia di Covid-19. Una decisione è stata comunque già presa: se non ci saranno nuovi picchi durante le prime due settimane della «fase 2», il 18 maggio potrebbe essere possibile trasferirsi nelle «seconde case» all’interno della propria regione. Su un punto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia è stato esplicito nel corso dell’incontro con i governatori che si è svolto ieri: «Non saranno consentite ordinanze creative — ha detto —, soprattutto nel corso dell’estate».

Test l’11 maggio

La prima tappa è stata fissata per l’11 maggio. Una settimana dopo le riaperture che cominciano lunedì 4 maggio, ci sarà un monitoraggio della situazione diviso per regioni. E questo consentirà di valutare anche un dato nazionale. Il governo ha fatto sapere che attualmente l’R0 è circa 0,7 anche se in alcune aree del Paese sembra essere ben più alto.

 

Dunque si dovrà misurare l’impatto provocato dalla ripartenza di numerose attività produttive, dal movimento di un numero più alto di lavoratori e dagli spostamenti più liberi dei cittadini. E poi verificare l’eventuale risalita del numero dei nuovi positivi, testare la tenuta delle strutture sanitarie. Soltanto così si potrà decidere se procedere, rallentare o addirittura decidere di tornare indietro.

Negozi aperti

Una settimana dopo, esattamente il 18 maggio, parte la fase ritenuta più critica per quanto riguarda le riaperture. Se l’andamento dei contagi sarà sotto controllo o comunque poco sopra l’attuale soglia, si confermerà l’apertura dei negozi al dettaglio sia pur con le regole di sicurezza. E in quella stessa settimana potrebbero essere prese anche altre decisioni rispetto agli spostamenti dei cittadini. Un nuovo allentamento dei divieti in vista dei mesi più caldi.

Le seconde case

Attualmente è consentito andare nelle seconde case soltanto per situazioni di emergenza. Dal 4 maggio sarà possibile andarci per fare visita ai parenti, purché si trovino nella stessa regione, ma senza poter rimanere. Dal 18 maggio o al massimo la settimana successiva — e sempre se non ci saranno picchi dell’epidemia — si pensa di autorizzare anche il trasferimento, a condizione che la seconda casa di vacanza si trovi però nella stessa regione di residenza.

 

Questo potrebbe provocare evidentemente un aggravio per le strutture sanitarie locali e dunque saranno fissate delle linee guida che possano mettere i Comuni nelle condizioni di intervenire in caso di emergenza. È probabile che attraverso i medici di base si debba comunicare lo spostamento alle Asl anche con le date di arrivo e ripartenza, proprio per favorire l’organizzazione delle strutture. E ci sarà una nuova valutazione legata all’R0.

Fuori regione

La possibilità di concedere lo spostamento da una regione all’altra sarà infatti valutato soltanto quando l’indice di contagio sarà pari a 0,2. Ed è possibile che questo avvenga molto più in là. Un vincolo rispetto alle vacanze e alla ripresa del turismo di cui si sta cominciando a discutere con i governatori per fissare insieme a loro regole e criteri.

 

L’obiettivo è seguire una strategia comune anche per quanto riguarda la «difesa dei confini». I presidenti delle Regioni del Sud hanno infatti già firmato ordinanze per far ripartire alcuni settori e stanno studiando ipotesi per gestire la stagione estiva. Ma ribadiscono di voler impedire l’arrivo di chi non è residente e attualmente si trova al Nord.

 

Fiorenza Sarzanini
corrieredellasera

 
 
 

Covid 19 - Comportamenti ammessi e vietati – sanzioni. 3 maggio – 17 maggio 2020

Post n°26097 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Covid 19 - Comportamenti ammessi e vietati – sanzioni. 3 maggio – 17 maggio 2020  

  

 
 
 

Vieste/ Cantieri Sociali 2020. La domanda entro il 15 maggio

Post n°26096 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Vieste/ Cantieri Sociali 2020. La domanda entro il 15 maggio  

  
 

Ai sensi della det. n. 161 del 03/03/2020, istitutiva dei CANTIERI SOCIALI 2020, si informano i cittadini che possono presentare domanda (allegata) entro il 15/05/2020.
I requisiti, contenuti nel bando, per accedervi sono i seguenti:

 
  • Cittadini residenti nel comune di Vieste da almeno un anno, disoccupati, con dichiarazione ISEE, con scadenza 31/12/2020, pari o inferiore ad € 6.000,00 ed ISRE pari o inferiore ad € 3.000,00.
 

Non potranno produrre domanda per la partecipazione al progetto i cittadini che usufruiscono di altre forme di sostegno al reddito (Re.I., Re.D., Reddito di Cittadinanza).
Vanno allegati i seguenti documenti:

 
  • Certificato di disoccupazione;
  • Reddito ISEE aggiornato;
  • Fotocopia carta d’identità e codice fiscale.
 

Il modello di domanda per la richiesta di inserimento nel progetto potrà essere scaricato sul sito Istituzionale del Comune di Vieste e trasmesso al Protocollo dell’Ente al seguente indirizzo di posta elettronica: protocollo@pec.comune.vieste.fg.it o ritirato e consegnato presso la sede comunale.

 

Modulo di domanda

 
 
 

Sanità/ Ripartono gli esami e i ricoveri. Ambulatori fino alle 20 anche di sabato. L’obiettivo di Regione e Asl è ridurre le li

Post n°26095 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Sanità/ Ripartono gli esami e i ricoveri. Ambulatori fino alle 20 anche di sabato. L’obiettivo di Regione e Asl è ridurre le liste di attesa.  

  
 

Ambulatori potenziati con orario dalle 8 alle 20 anche nelle giornate di sabato e maxiacquisto di presta­zioni diagnostiche e specialistiche dalle cliniche private accreditate. Passa da questi pilastri la Fase 2 del­la sanità, ovvero il piano della Regio­ne per portare il sistema pugliese al­la normalità dalla prossima settima­na dopo la prima ondata dell’emer­genza Covid.

 

Due anche gli obiettivi principali: ridurre le liste d’attesa che si sono allungate a dismisura in questi mesi di stop e garantire prestazioni ai pugliesi che fino a febbra­io si curavano fuori regione.

 

Tutto il piano è nelle mani del di­rettore dipartimento Salute della Re­gione, Vito Montanaro. È lui, a capo della task force per l’emergenza Co­vid, ad aver firmato la circolare che la Regione invierà nelle prossime ore a tutte le Asl, ai due Policlinici e Irccs contenente tutte le disposizio­ni per la progressiva riapertura de­gli ospedali.

 

Fra le prime discipline che torneranno alla normalità ci so­no chirurgia generale, chirurgia to­racica, neurochirurgia, cardiochi­rurgia, cardiologia d’urgenza. Si par­tirà dalle prestazioni che erano diffe­ribili 60 giorni fa e che ora sono di­ventate urgenti. In questi due mesi quasi tutte le prestazioni (visite, esa­mi, ricoveri) non urgenti si sono fer­mate, tranne che per qualche ecce­zione come nel caso delle malattie oncologiche. Ora però anche le pre­stazioni che erano rinviabili due me­si fa sono diventate urgenti.

 

«L’intervento per l’ernia del disco programmato a febbraio e poi slitta­to - spiega non a caso il direttore Montanaro - adesso non è più diffe­ribile, visto che quella patologia nel frattempo può essersi aggravata o complicata». Il percorso è chiaro: «Se l’utente è in una lista di attesa, nel momento in cui ripartiremo con le prestazioni ambulatoriali e con i ricoveri - spiega il direttore genera­le dell’Asl Bari, Antonio Sanguedol­ce - sarà l’azienda a contattare il pa­ziente in attesa per ordine di priori­tà riprogrammando l’intervento o la visita».

 

Se invece il paziente non è in lista di attesa, accede tramite il pron­to soccorso in caso di urgenza o fa in­serire la sua prenotazione in lista tra­mite medico curante. Dunque non cambia nulla nel percorso per il pa­ziente. Cambiano invece le modali­tà da rispettare negli ospedali: sanificazione dei luoghi, mascherine ob­bligatorie per personale ospedalie­ro e paziente. Per ora si esclude la possibilità di sottoporre a tampone tutti i pazienti prima del ricovero.

 

A proposito di liste d’attesa, sono state sospese per due mesi, dal 9 marzo scorso, le agende delle presta­zioni differibili (cioè quelle da effet­tuare entro 60 giorni) e programmabili (entro 120 giorni).

 

La strategia del capo dipartimento regionale Montanaro punta su due canali: po­tenziare l’attività ambulatoriale e poliambulatoriale degli ospedali pubblici su appuntamento con pre­stazioni di radiodiagnostica o spe­cialistica medica con turni dalle 8 al­le 20, sabato compreso (con attività straordinaria o tramite nuove assun­zioni dove è possibile).

 

L’altro cana­le è quello dell’acquisto di prestazio­ni extra dalle cliniche private accre­ditate. La Regione intende sfruttare il budget non speso dalle cliniche private in questi due mesi a causa del Covid per acquistare prestazio­ni diagnostiche e ambulatoriali in più da qui a giugno (senza sforare i tetti annuali) di modo tale da smalti­re più rapidamente le liste d’attesa.

 

Sul tema la Regione ha intenzio­ne di convocare sindacati e parti da­toriali per concordare la stratega messa a punto. «Ma si tratta - fanno capire in Regione - di un’occasione unica per affrontare seriamente il problema delle liste d’attesa».

 

D’al­tronde il potenziamento delle pre­stazioni si rende necessario anche per assicurare le cure a tutti i puglie­si, diverse migliaia, che prima dello scoppio dell’emergenza Covid anda­vano negli ospedali del Centro-Nord per farsi curare. Quanto all’emergenza Covid, la Regione si prepara alla progressiva disattivazione, pun­tando a tenere attivi tra 600 e 800 posti letto di Terapia intensiva, Ma­lattie infettive e Pneumologa.

 

Antonello Cassano

 

repubblicabari

 
 
 

NOTIZIE UTILI/ L’assemblea di condominio a distanza e videoregistrata. Anticipo della cassa integrazione. Ora è possibile con g

Post n°26094 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

NOTIZIE UTILI/ L’assemblea di condominio a distanza e videoregistrata. Anticipo della cassa integrazione. Ora è possibile con gli isti¬tuti di credito. Possibilità di sospendere fino a 12 me¬si la quota capitale delle rate dei mutui  

  
 

Dopo la didattica a distanza e lo smart working, arriva l’assemblea di condominio a distanza e in videoconferen­za per superare i problemi legati al covidl9. L’ha stabilito, con un ordine del giorno, la Camera dei Deputati. I mezzi telematici prendono dunque il posto dei condomini. Nell’assemblea in videocon­ferenza il luogo della riunione sarà quel­lo dell’amministratore; il verbale quello delle registrazioni video-audio e dalle trascrizioni delle dichiarazioni degli intervenuti; l’amministratore dovrà, poi, trascrivere nel registro le delibere adot­tate, eventualmente firmando solo lui la trascrizione del verbale stesso. In questa maniera i condomini intervenuti in videoconferenza saranno considerati pre­senti a tutti gli effetti. Naturalmente l’amministratore deve garantire a tutti la possibilità d’intervento telematico, in altre parole, avere strumenti tali da po­ter garantire lo svolgimento dell’assem­blea, e quindi un computer performante e un’eccellente linea internet.

 

 Anticipo della cassa integrazione. Ora è possibile con gli isti­tuti di credito. È stato pubblicato sul sito dell’Abi, l’Associazione bancaria italia­na, l’elenco aggiorna­to delle banche ade­renti alla Convenzio­ne siglata tra l’Asso­ciazione e i Sindacati per permettere ai la­voratori in Cassa integrazione di chiede­re l’anticipo del trat­tamento salariale in attesa dell’accredito dell’Inps. Attualmente ha aderitp il 92% delle banche.

 

Possibilità di sospendere fino a 12 me­si la quota capitale delle rate dei mutui garantiti da immobili e degli altri fi­nanziamenti a rimborso rateale. L’Abi e le Associazioni dei consumatori hanno raggiunto un accordo che amplia le mi­sure di sostegno alle famiglie e ai la­voratori autonomi e liberi professioni­sti, colpite dall’evento epidemiologico da Covid 19. Può essere richiesta la sospensione delle rate per mutui garantiti da ipoteche su immobili non di lusso erogati prima del 31 gennaio 2020; per ristrutturazione degli immobili; per pre­stiti finalizzati alla liquidità non garan­titi da garanzia reale; per acquisto d’im­mobili non adibiti ad abitazione prin­cipale. La sospensione delle rate riguar­derà anche le eventuali rate scadute e non pagate dopo il 31 gennaio 2020. Pos­sono accedere alla moratoria coloro che hanno subito: la cessazione del rapporto di lavoro subordinato per qualsiasi tipo di contratto; la sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni; morte o insorgenza di condizioni di non auto- sufficienza; la riduzione di un terzo del fatturato causata dall’evento epidemio­logico per lavoratori autonomi e liberi professionisti.

 

Costituisce reato di appropriazione indebita la sottrazione definitiva di «fi­le» o «dati informatici» attuata mediante duplicazione e successiva cancellazione da un personal computer aziendale, affidato a una persona per motivi di lavoro e restituito «formattato», perché «tali dati informatici» - per struttura fisica, misurabilità delle dimensioni e trasfe­ribilità - sono qualificabili come cose mobili. L’ha stabilito la Cassazione. Se­condo gli Ermellini «i dati informatici e i file possono essere considerati alla stre­gua del denaro. Rappresentano un bene mobile suscettibile di appropriazione, impossessamento o appropriazione in­debita».

 

Dopo essere intervenuta con misure urgenti di sospensione delle bollette di acqua, luce, gas e rifiuti, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambien­te ha suggerito al Governo alcuni in­terventi normativi tesi a mitigare, per quanto possibile, la situazione di disagio e le eventuali criticità legate all’emer­genza Covid 19. A fronte di una spesa di 400 milioni, potrebbe essere approvato il rinnovo automatico per ulteriori dodici mesi (senza soluzione di continuità) dei bonus con scadenza prevista tra il 1° marzo e il 31 dicembre 2020, la riduzione o l’azzeramento degli elementi fissi di «trasporto e gestione del contatore» e degli «oneri genera­gli». Per quello che riguarda il servizio idrico, l’Arera chie­de: il potenziamento del Piano nazionale e del Fondo di Garan­zia, nel settore la pe­requazione dei costi.

 

Vacanze estive all’insegna dei rin­cari, con una vera e propria stangata per le tasche delle famiglie. A lanciare l’al­larme il Codacons, secondo cui l’emer­genza coronavirus potrebbe avere effetti a cascata sui listini turistici e sui prezzi di beni e servizi tipici del periodo estivo. L’associazione dei consumatori ha, in­fatti, realizzato una prima elaborazione sulle vacanze degli italiani ai tempi del coronavirus, considerando l’impatto che l’emergenza sanitaria avrà sul comparto sia in termini di costi per gestori, società ed esercenti, che di listini pra­ticati al pubblico. Ipotizzando uno sce­nario in cui, ad agosto, gli aerei potran­no partire con un numero limitato di passeggeri per garantire le distanze mi­nime a bordo, gli ombrelloni saranno distanziati in spiaggia e vi saranno li­miti alle presenze presso strutture ri­cettive, ristoranti e altri locali pubblici, si calcola che una vacanza di dieci giorni potrebbe costare complessivamente fi­no al 22% in più rispetto allo scorso anno.

 
 
 

Prove di FASE2: la Regione dà il via libera alla ripresa. Ma i sindaci frenano e invitano alla prudenza. C’è anche chi guarda d

Post n°26093 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Prove di FASE2: la Regione dà il via libera alla ripresa. Ma i sindaci frenano e invitano alla prudenza. C’è anche chi guarda di buon occhio all’ordinanza, Nobiletti annuncia la riapertura delle spiagge a Vieste.  

  
 

Fase due già partita in Puglia. In anticipo di qualche gior­no sul 4 maggio, il Presidente della Regione, Miche­le Emiliano, nel tardo pomeriggio di martedì ha fir­mato una ordinanza che dà il via a una graduale ripartenza delle attività, dopo due mesi di lockdown.

 

“Il provvedimento è stato prima condiviso in una lunga riu­nione con il comitato dei sindaci Anci Puglia, alla presenza del prof. Pier Luigi Lopalco, responsabile del coordina­mento epidemiologico della Regione - ha spiegato lo stes­so Emiliano - ed è finalizzato tenere a freno l'epidemia mo­dulando a livello regionale la rigidità delle norme nazionali, come sta accadendo anche in altre parti di Italia.

 

A decorrere da mercoledì 29 aprile, e fino al prossimo 17 maggio, in tutta la regione è infatti permessa la ristora­zione con asporto da parte di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie con divieto di consumazione all'interno e al­l'esterno dei locali, la toelettatura degli animali di compagnia previo appuntamento, la pesca amatoriale, manutenzione e riparazione delle imbarcazioni da diporto, l'accesso ai ci­miteri. Dal 4 maggio inoltre sarà possibile recarsi nelle se­conde case di proprietà per attività di manutenzione.

 

Il provvedimento non è stato accolto da tutti i sindaci della provincia di Foggia allo stesso modo, oltre ad aver creato lo­ro non pochi problemi organizzativi legati alla riapertura dei luoghi pubblici come i cimiteri. La maggior parte dei sindaci teme un’ondata di ritorno dell’epidemia e invitano i propri concittadini a conti­nuare ad essere prudenti.

 

Presidente della Provincia Nicola Gatta in testa, che guar­da con preoccupazione a una riapertura così repentina. “Senza polemica, ma non ho compreso la necessità di que­sta ordinanza. Si continua ad andare avanti in ordine spar­so, già noi amministratori siamo confusi da questo continuo corto circuito figuriamoci i nostri concittadini - ha detto Gat­ta - Il problema è che così si rischia di abbassa­re la guardia e noi sindaci abbiamo una grossa responsabi­lità in merito.

 

Dovremmo fare delle ordinanze non estensi­ve ma quanto più possibile restrittive per limitare almeno gli orari di apertura di bar e ristoranti, prevedendo la chiusura al massimo entro le 20 sennò tra un po’ con il bel tempo la movida serale tornerà ad affollare le nostre strade”.

 

E già a Foggia nella giornata di ieri il sindaco Franco Landella, ha revocato la limitazione oraria di chiusura alle ore 19 e quella domenicale per tutte le attività commerciali, com­presa quella del primo maggio. "Dunque, l'orario di chiusu­ra al pubblico di tutte le attività commerciali autorizzate dal Dpcm è fissata alle ore 20.30 - ha fatto sapere il primo cit­tadino di Foggia - mentre per i pubblici esercizi che effet­tuano produzione e somministrazione di alimenti e bevan­de da asporto l'orario di chiusura è fissato alle ore 23”.

 

“Ormai con tutte le possibilità di uscita che ci sono, i controlli sono perfettamente inutili - ha commentato caustico il sin­daco di Lucerà Antonio Tutolo - Non sono d’accordo né con l'ordinanza regionale né con l'impianto cardine del Dpcm per questa fase due: il problema non è anticipare di 4 giorni ma tutto quello che succederà dopo. Sono più che certo che ci sarà una ricaduta e sarebbe la prima volta che spero di es­sere smentito. Da noi non si può parlare di una fase due, con solo l’1% della popolazione immunizzato.

 

Non appena il vi­rus tornerà a circolare non oso immaginare cosa succede­rà. Evidentemente da Roma ci hanno già pensato e voglio­no portarci all’immunità di gregge, forse è appena iniziato un nuovo programma Chi vuol essere ricoverato’", ironizza Tutolo.

 

“Lascia perplessi anche le modalità con cui ci hanno espo­sti alle critiche dei cittadini -ha commentato il sin­daco di Biccari, Gianfilippo MignognaSiamo stati sommersi di chiamate dai cittadini che ci chie­devano se potevano andare al cimitero, se potevano anda­re al bar. Mi sfugge l’urgenza di anticipare di 4, 5 giorni al­cune disposizioni previste dal Dpcm nazionale.

 

Io invito sempre alla prudenza e a capire bene come nei giorni suc­cessivi verranno interpretate e accolte, piuttosto che lan­ciarsi in aperture senza verifica. L’unico elemento positivo del provvedimento regionale - ha aggiunto Mignogna - è sta­to predisporre la quarantena per i rientri, perché appunto nel Dpcm avevo notato questa lacuna.“

 

Anche il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri si è mostra­to perplesso rispetto all’ordinanza regionale e an­nuncia che manterrà ancora misure molto restrittive: “Qui siamo ancora in piena emergenza, la gente non può uscire con la scusa di andare a prendere il pezzo di pizza da aspor­to. Semmai come comune disporremo misure che incenti­vino le consegne a domicilio, in modo da non scontentare i gestori”.

 

Più ottimista e aperto a scenari meno drastici, è invece il sin­daco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, che sembra aver ac­colto di buon grado le disposizioni regionali che mirano alla ripresa delle attività. “Bisogna riabituarsi a vedere gente in giro. Ci saranno un po’ di confusione e smarrimento iniziali ma bisogna riaprire e ripartire, l’ordinanza di Emiliano va nel­la giusta direzione”, ha affermato il sindaco che ha già ria­perto il cimitero comunale e prospetta una aper­tura di spiagge e lidi già da lunedì prossimo.

 

“Il turismo deve ripartire. Siamo al lavoro per predisporre un piano di sicurezza onde evitare errori. Per il prossimo fine settimana avremo più gente, ci sarà più movimento. L’unica preoccupazione è che la gente ora comincerà ad additarsi e a denunciare assembramenti, come siamo ormai abituati a fare. Ma non bisogna avere paura, si dovrà convivere con il virus avendo cura di mantenere le distanze di sicurezza. I bar stanno riaprendo con il take away, ville e parchi riapri­ranno dal 4 maggio, ci stiamo confrontando con le forze del­l’ordine per attuare una strategia che veda la revoca di ordi­nanze emesse precedentemente”.

 

Tutt’altro che dello stesso avviso il sindaco di un’altra loca­lità balneare del Gargano: Carmine D’Anelli a Rodi già an­nuncia controlli serrati e sanzioni salate per chi non riuscirà a dimostrare il proprio domicilio presso le seconde casa. “Ho già predisposto con il comandante dei vigili che si dovrà mostrare una certificazione che attesti il proprio do­micilio: se pensano di venire a fare i furbi accalcandosi al Li­do del Sole, si sbagliano di grosso - tuona il sindaco - Di certo dobbiamo salvare l’estate e il governo do­vrebbe predisporre misure importanti per tamponare le per­dite degli operatori.

 

Che fase due sia e si riapra tutto, dun­que, ma non a scaglioni e con i dovuti controlli nelle azien­de. Se la gente pensa che dal 4 maggio liberi tutti, sbaglia di grosso. Anche perché stiamo riaprendo con gli stessi nu­meri con i quali due mesi fa è scattato il lockdown. Dunque cosa è cambiato?”

 

E la necessità di estendere i controlli sarà la prima difficoltà con cui i sindaci dovranno fare i conti. Questo provvedimento inevitabilmente comporterà l’uscita di tante persone Tutto si baserà molto sulla responsabilità dei gestori e de­gli utenti, per esempio a San Giovanni ci sono 50 pizzerie, sarà impossibile presidiarle tutte - osserva il sindaco Mi­chele Crisetti. “I controlli qui sono difficili, ho un solo vigile urbano - dice Luigi Di Fiore sindaco di Rignano - Più usci­te “concesse”significheranno infatti più gente in giro e mag­giore lavoro per le forze dell’ordine, già sovraccaricate ne­gli ultimi due mesi”.

 

Ilaria Di Lascia

 

l’attacco

 
 
 

Regione/ Parrucchieri ed estetisti, riunione con Emiliano e Lopalco: “al lavoro per scrivere un manuale con regole chiare e ria

Post n°26091 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Regione/ Parrucchieri ed estetisti, riunione con Emiliano e Lopalco: “al lavoro per scrivere un manuale con regole chiare e riaprire in totale sicurezza”  

  
 

Il presidente della regione Puglia Michele Emiliano ha incontrato oggi i rappresentati pugliesi di parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza. Una videoconferenza durata tre ore alla quale ha partecipato anche il prof. Pier Luigi Lopalco.

 

“Siamo al lavoro - ha detto Emiliano - per consentire a questo settore particolarmente delicato di riprendere le attività in totale sicurezza. Non esistono al momento delle linee guida nazionali in materia, per questo ci siamo attivati per individuare una proposta pugliese. I rappresentanti di parrucchieri ed estetisti ci hanno già mostrato soluzioni molto avanzate, che saranno esaminate dal prof. Lopalco per offrire il massimo supporto alla categoria nel più breve tempo possibile.

 

Nel momento in cui avremo un manuale con regole chiare, approvate dal punto di vista epidemiologico, potremo aprire un dialogo nel merito anche con il Governo”.

 

Presenti all’incontro anche i rappresentanti di ANCI, CNA, CASARTIGIANI, CLAAI, CONFINDUSTRIA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI, CGIL, CISL e UIL, l’assessore Gianni Stea, i Presidenti di Commissione Donato Pentassuglia e Filippo Caracciolo, il consigliere del Presidente Domenico De Santis.

 
 
 

Regione/ Un milione e 100mila euro a sostegno delle scuole dell’infanzia paritarie. L’assessore Leo: “Si tratta di un primo int

Post n°26090 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Regione/ Un milione e 100mila euro a sostegno delle scuole dell’infanzia paritarie. L’assessore Leo: “Si tratta di un primo intervento urgente per fronteggiare il momento di crisi”  

  
 

In arrivo risorse per le scuole dell’infanzia paritarie pugliesi. Oggi, su proposta dell’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sebastiano Leo, la Giunta regionale ha approvato un provvedimento che assicura un primo significativo sostegno al Sistema di scuole dell’infanzia non statali, formato da paritarie laiche, religiose e degli Enti locali.

 

Si tratta di un intervento complessivo di 1.100.000 euro, interamente destinato a garantire contributi per coprire parzialmente le spese di gestione che le scuole continuano a registrare nell’attuale fase di sospensione delle attività didattiche, disposta fin dal 5 marzo scorso a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

 

La misura, che rappresenta uno stralcio del Piano regionale per il Diritto allo studio 2020 (L.R. n. 31/09), è stata possibile anche grazie alla disponibilità dell’Assessore al Bilancio, Ragioneria e Finanze Raffaele Piemontese il quale, con sensibilità, ha consentito d’integrare i fondi dell’apposito capitolo del Bilancio autonomo regionale, pari a 800.000 euro, con ulteriori 300.000 euro.

 

“In questi giorni difficili per tante famiglie e categorie di lavoratori e lavoratrici – afferma l’assessore Leo – non siamo rimasti indifferenti agli appelli che numerosi gestori delle scuole dell’infanzia paritarie hanno fatto per denunciare lo stato di crisi del Settore. Con questa prima iniziativa, cerchiamo di assicurare contributi immediati per fronteggiare le esigenze gestionali più urgenti ed inderogabili”.

 

“Sono allo studio – aggiunge Leo - ulteriori azioni di intervento straordinario a favore del Sistema scolastico paritario pugliese che potranno comprendere, fra l’altro, il finanziamento di progettazioni di attività integrative, creative, ludiche, psicomotorie, mirate al potenziamento delle competenze in chiave innovativa”.

 

“Tutto ciò – conclude l’Assessore - perché riconosciamo il ruolo fondamentale delle paritarie nell’ambito del Sistema scolastico pubblico regionale e nazionale, ma anche gli sforzi che tanti docenti, personale amministrativo ed ausiliario compiono giornalmente per garantire un servizio importante a beneficio dei minori, delle famiglie e delle comunità in cui sono presenti”.

 

In Puglia sono operative 415 scuole dell’infanzia non statali, per 939 sezioni e 17.424 alunni. Questi ultimi rappresentano circa il 18,09% dell’intera popolazione scolastica statale e non statale (complessivamente 96.274 alunni). Dei 415 plessi di scuola dell’infanzia non statale, 379 (859 sezioni per 15.856 alunni) risultano avere i requisiti di cui alla L.R. n. 31/09, necessari per beneficiare dei contributi regionali di gestione (parità scolastica, senza fini di lucro, convenzione con i Comuni). Nel dettaglio sono 209 plessi di scuola dell’infanzia paritaria privata laica (451 sezioni per 7.800 alunni), 143 di scuola dell’infanzia paritaria privata religiosa (324 sezioni per 6.466) e 27 di scuola dell’infanzia degli Enti locali (84 sezioni per 1.590).

 

I fondi saranno erogati ai Comuni, titolari delle convezioni con le paritarie private, per la successiva e tempestiva liquidazione dei contributi di gestione.

 

Il riparto, affidato alla Sezione Istruzione e Università, avverrà la prossima settimana con il criterio di dividere le risorse complessivamente disponibili, pari a € 1.100.000,00, proporzionalmente rispetto al numero di sezioni effettivamente funzionanti nelle singole scuole, così come rilevate dai Programmi comunali per il Diritto allo Studio 2020.

 
 
 

1° Maggio/ La Guardia Costiera vicina ai “lavoratori del mare”

Post n°26089 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

1° Maggio/ La Guardia Costiera vicina ai “lavoratori del mare”  

  
 

L’ICS (International Chamber of Shipping - Organizzazione Mondiale dello Shipping), in occasione della Festa del Lavoro, sta promuovendo un’iniziativa volta a far sì che il maggior numero di navi attraccate nei porti di tutto il mondo suonino le sirene di bordo alle ore 12.00 locali del 1° maggio, con lo scopo di ricordare il contributo dato dai marittimi nella vita economica e sociale del pianeta.

 

Il Corpo delle Capitanerie di porto, quale segno di vicinanza al mondo dello shipping e a tutti i lavoratori del mare che svolgono un lavoro duro e impegnativo a sostegno del Paese, ha deciso di aderire a tale iniziativa invitando i propri Comandi, sparsi lungo gli 8.000 Km di costa, a far sì che le dipendenti Motovedette, in servizio nella giornata del 1° maggio, suonino le loro sirene alle ore 12:00 locali, all’unisono con quelle delle unità mercantili.

 

“A tutti loro che trascorrono la propria vita lontano dagli affetti, in questi giorni così difficili, va il nostro pensiero, la nostra vicinanza.” Con queste parole il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, ha voluto esprimere la solidarietà di tutti gli uomini e le donne della Guardia Costiera agli equipaggi delle navi mercantili che, soprattutto in questo difficile periodo, sono costretti a lunghe permanenze a bordo.

 
 
 

Vieste - Riaprono lungomari, bar e pizzerie (per servizio da asporto) e il mercatino

Post n°26088 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Vieste - Riaprono lungomari, bar e pizzerie (per servizio da asporto) e il mercatino  

  
 

Con l'ORDINANZA emessa questa mattina, il 4 maggio inizia di fatto la fase 2 a Vieste. Il sindaco Giuseppe Nobiletti ha concesso maggiore libertà di movimento ai suoi concittadini restituendo loro la possibilità di passeggiare o di praticare attività sportiva su spiaggia e lungomari ma anche in parchi e piazze, fermo restando il rispetto della distanza rispettivamente di uno metro (due per chi fa sport) e l’obbligo di indossare la mascherina in caso di presenza di altra gente nei paraggi. Viene meno, quindi, il limite dei 200 metri dalla propria abitazione entro i quali era possibile fare una corsetta.

 

Riapriranno i battenti anche le attività commerciali per la somministrazione di cibi e bevande, ma limitatamente al servizio di asporto. Non sarà quindi possibile bere il caffè al bancone o al tavolino ma portarlo a casa in ufficio, così come sarà possibile andare a prendere un vassoio di pasticcini o di pizza, da consumare rigorosamente lontano dall’attività stessa e senza creare assembramenti.

 

Sempre lunedì tornerà il mercatino di piazzale Paolo VI, già autorizzato una decina di giorni fa, chiuso poco dopo per volere del Prefetto, sembrerebbe “spinto” da un esposto anonimo giunto nel suo ufficio. Le bancarelle torneranno a vendere prodotti agroalimentari con le stesse modalità già previste dall’ordinanza del sindaco Nobiletti qualche giorno fa, ossia distanti tra loro, con un percorso da far seguire ai clienti per agevolare il distanziamento sociale e con la presenza di agenti della Polizia Locale che vigileranno sul rispetto delle prescrizioni.

 

L’ultima novità prevista dall’ordinanza n. 91 emessa in data odierna prevede la possibilità di svolgere sport acquatici come windsurf, pesca subacquea (con bombola), vela oltre che la tradizionale pesca con la canna, purchè da soli.

 

Si potrà finalmente uscire di casa, finalmente, ma con l’obbligo di avere con sé i dispositivi di protezione individuale, soprattutto le mascherine, da indossare in caso di vicinanza con altre persone. Si tratta di un primo passo, una prima apertura che ci permetterà di assaporare un po’ di pseudo-libertà, dopo quasi due mesi di chiusura in casa. Libertà a tempo e sulla fiducia se si considerano le parole pronunciate di recente dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si è detto pronto a chiudere nuovamente i rubinetti qualora la curva del contagio tornasse a salire. Un primo passo lo abbiamo fatto: siamo passati da #restateacasa a #restateadistanza.

 
 
 

Vieste - Conseguenze della pandemia Covid-19 sulle attività produttive locali: CALENDARIO INCONTRI

Post n°26087 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Vieste - Conseguenze della pandemia Covid-19 sulle attività produttive locali: CALENDARIO INCONTRI  

  
 

L’Assessore alle Attività Produttive, Dott.ssa Rossella Falcone, al fine di condividere le problematiche dei diversi settori produttivi e promuovere un fattivo confronto sulle conseguenze della pandemia Covid-19 sulle attività stesse, convoca, in videoconferenza le attività commerciali sopraindicate.

 
 
 

IL SINDACO DI CARPINO ROCCO DI BRINA: "BASTA GETTARE FANGO SUL POLICLINICO DI FOGGIA. E' UN PRESIDIO SICURO"

Post n°26086 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

IL SINDACO DI CARPINO ROCCO DI BRINA: "BASTA GETTARE FANGO SUL POLICLINICO DI FOGGIA. E' UN PRESIDIO SICURO"  

  
 
Rocco Di Brina oltre ad essere il sindaco di Carpino è anche un affermato urologo del Policlinico di Foggia. "Gli Ospedali Riuniti di Foggia sono un sicuo presidio per la salute e la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Lo affermo con convinzione e con l'intento di offrire un punto di vista diverso da quello di organizzazioni sindacali e associazioni quotidianamente impegnate a rimarcare solo e soltanto il problema episodico.
 
Troppo facile sparare nel mucchio quando si osserva, a distanza, una circostanza emergenziale come quella che stiamo vivendo; troppo facile mettere all'indice qualcuno e farlo passare come il responsabile di tutti i disservizi, inevitabili o evitabili che siano.
 
Lavoro nel policlinico di Foggia da circa 30 anni, conosco bene un bel pezzo di storia dell'ospedale e oggi, a ragion veduta e con dati certi e testimonianze dirette, posso affermare che tutta la fase dell'emergenza legata al covid-19 è stata gestita bene dal direttore generale Vitangelo Dattoli e dal suo staff. Al loro infaticabile impegno si devono la miriade d'interventi strutturali, organizzativi e gestionali che hanno permesso di reggere bene l'urto del violento impatto dell'epidemia.
 
Nuovi spazi per la rianimazione e i reparti Covid-19, zona grigia, percorsi dedicati, trasferimenti di reparti, controllo della temperatura agli accessi in ospedale, chiusura di tutti i varchi, tamponi ai pazienti che entrano in sala operatoria. Sono solo alcuni dei provvedimenti che fino ad oggi hanno consentito agli Ospedali Riuniti di Foggia di continuare ad erogare assistenza per le patologie urgenti ed oncologiche e nel contempo occuparsi dei malati Covid-19.
 
Nulla, però, può impedire che in un ospedale, un qualunque ospedale di una qualunque zona d'Italia, si riscontrino positività, sia tra il personale sia tra i degenti, perché è proprio l'ospedale uno dei luoghi in cui più facile è il contagio. Da medico proprio non comprendo lo stupore di fronte al tampone positivo di un malato o di un operatore sanitario, a maggior ragione se si considera la sfortuna di avere due tamponi negativi che si positivizzano. Da medico non trovo giustificato lanciare l'allarme sulla disorganizzazione all'interno degli Ospedali Riuniti.
 
Al contrario di qualcuno, sento di dover ringraziare il direttore generale Dattoli che, per inciso, è al nostro fianco giorno e notte, ha sempre assunto le responsabilità connesse al suo ruolo e ha dimostrato ottime capacità manageriali e di esperto in tema di igiene e salute pubblica. E sento di dover ringraziare il direttore amministrativo Ametta e il direttore sanitario Mezzadri per la preziosa collaborazione.
 
E sento di dover ringraziare e abbracciare tutti i colleghi medici, gli infermieri, gli operatori sanitari per l'instancabile opera che tutti i giorni affrontano con competenza e spirito di sacrificio.
 
Ai cittadini che hanno bisogno di cure vorrei far giungere un messaggio di tranquillità: recarsi in ospedale a Foggia per curare le proprie malattie è possibile e lo si può fare in condizioni di sicurezza.
 
So quanto è difficile assumere decisioni in questo momento; affronto quest'incombenza quotidianamente anche nel mio ruolo di sindaco e comprendo benissimo anche la solitudine di chi ha il compito di decidere e scegliere per un'intera comunità.
 
Ecco perché invito tutti noi dipendenti del policlinico di Foggia a considerarlo come fosse casa nostra ed a prenderci cura dei pazienti come di noi stessi.
 
Offriamo esempi positivi con i nostri comportamenti, educhiamo i cittadini al rispetto delle misure anticontagio, evitiamo allarmismi dannosi e con scrupolosa attenzione andiamo avanti.
 
Insieme ce la faremo".

 
 
 

Regione/ Emiliano e Giannini scrivono a De Micheli e Bonaccini su necessità riforma trasporti durante emergenza Covid-19

Post n°26085 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

Regione/ Emiliano e Giannini scrivono a De Micheli e Bonaccini su necessità riforma trasporti durante emergenza Covid-19  

  
 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e l’assessore ai Trasporti,  Giovanni Giannini, hanno inviato oggi al Ministro del Trasporti, Paolo De Micheli e al presidente della Conferenza Stato Regioni, Stefano Bonaccini, una lettera sulla questione della mobilità e dei trasporti durante l’emergenza Covid-18ì9. La lettera è stata inviata anche a Anci e Upi nazionali.

 

Ecco il testo:

 

                    “L’esplosione della pandemia da COVID-19 ha dato origine ad una serie di problemi che hanno generato una vera e propria emergenza, non solo sanitaria ma anche economica e sociale. L’intero Paese è impegnato nella lotta per debellare il virus e, nel contempo, a governare la fase emergenziale in atto. Ciò però non deve indurre a trascurare la tempestiva programmazione e il governo dei fenomeni e delle tematiche che si dovranno affrontare alla ripresa.

 

Il settore del trasporto pubblico merita una particolare attenzione, specialmente quello locale, stante la sua alta valenza industriale, economica, sociale ed ambientale (esso infatti produce un giro di affari complessivo annuo di oltre 12 miliardi di euro, coinvolgendo più di 1000 aziende, una forza lavoro totale di circa 126 mila addetti e 5,4 miliardi di passeggeri all’anno).

 

La mobilità è un diritto costituzionalmente garantito attraverso il quale viene assicurato il godimento di diritti di pari livello: lavoro, studio, salute. Necessitano dunque adeguate risorse da assicurare attraverso il potenziamento del Fondo Nazionale Trasporti, onde fornire un’offerta adeguata alla domanda con standard qualitativi rispettosi delle esigenze e della dignità di chi utilizza, o si vede costretto a utilizzare, il mezzo di trasporto pubblico.

 

                    In questo momento la fase dell’emergenza viene gestita in modo sufficiente in virtù delle contrazioni e delle riduzioni del servizio, conseguenti alla chiusura delle scuole, delle attività produttive e degli esercizi commerciali. Ma che succederà all’atto della ripresa?

 

Certamente, permanendo le misure sanitarie di prevenzione e di contrasto al virus (rispetto della distanza di un metro sui mezzi pubblici e alle fermate, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti), non si potrà rispondere al ritorno massiccio della domanda e affrontarlo solo con l’incremento dell’offerta. Ciò perché si determinerebbe la necessità di aumentare i mezzi di trasporto (treni, bus, navi e aerei) con una lievitazione esponenziale delle risorse insostenibile per i bilanci regionali e dello Stato.

 

                    Appare dunque necessaria una politica di governo dei flussi di movimentazione della popolazione attraverso provvedimenti di diversificazione degli orari di funzionamento della città. Una diversa organizzazione delle attività produttive, commerciali, scolastiche e degli uffici pubblici, che elimini il concetto di ora di punta e il rischio di assembramenti, sia in attesa del mezzo pubblico che a bordo dello stesso.

 

Peraltro il governo e la diluizione dei flussi di entrata e di uscita nelle aree urbane comporterebbe anche il decongestionamento del traffico, la riduzione delle immissioni di CO2 in atmosfera e la possibilità di implementare, anche attraverso incentivi, la diffusione in sicurezza dell’uso della bicicletta e di altre forme di mobilità sostenibile.

 

Mi permetto, pertanto, di sollecitare un intervento del Governo centrale, che ella mi risulta ha già sensibilizzato, con l’adozione di idonei provvedimenti che consentano a livello locale di affrontare con maggiore efficacia e minore ansia problemi di natura strategica e di tenuta della coesione sociale. L’emergenza COVID-19 può rappresentare un’occasione per rifondare il concetto di mobilità e progettare un modello moderno, efficientato e sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico, capace di migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

 
 
 
 
 

ISOLE TREMITI, ASSEGNATE 2 BORSE DI STUDIO DEL MARLIN

Post n°26083 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

ISOLE TREMITI, ASSEGNATE 2 BORSE DI STUDIO DEL MARLIN  

  
 

Assegnate le prime 2 borse di studio messe a disposizione dal Marlintremiti per l'anno in corso. Nonostante il periodo di incertezza dovuto dall'emergenza sanitaria, sono pervenute tante domande di partecipazione al bando da parte degli studenti di varie Università nazionali. Un bel segnale di ottimismo che gratifica il nostro impegno a favore della ricerca e il nostro desiderio di sostenere studenti meritevoli nei loro studi.

 

Le borse di studio "MareTremiti2020" sono state assegnate a Martina Fattobene di San Severino Marche (MC) e a Martina Mazzetti di Roma premiate per i due interessanti progetti, uno "terrestre" da sviluppare sull'Isola di San Domino e dedicato alla "terapia forestale" e l'altro subacqueo dedicato alle cavità carsiche situate tra i 15 e 30 metri di profondità al largo della costa nord-orientale dell’Isola di Caprara dell’Arcipelago delle Isole Tremiti.

 
 
 

MONTI DAUNI-GARGANO PIU' VICINI CON LA REGIONALE 1: LA PROVINCIA ACCELLERA I TEMPI

Post n°26082 pubblicato il 01 Maggio 2020 da forddisseche

MONTI DAUNI-GARGANO PIU' VICINI CON LA REGIONALE 1: LA PROVINCIA ACCELLERA I TEMPI  

  
 

Nell’ambito del “Contratto Istituzionale di Sviluppo per l’area di Foggia” (CIS Capitanata), tra i vari interventi assume una particolare valenza il progetto della “Strada Regionale 1 – Tratto Ponte di Bovino - Poggio Imperiale”. Un progetto, atteso da decenni, di impatto non solo per i Monti Dauni, ma per l’intera Capitanata, messo a punto dall’ufficio tecnico provinciale che ha curato la stesura e la redazione del Documento di Programmazione dell’Intervento (D.P.I.).
Con la trasmissione ad Invitalia del D.P.I. , sono state attivate le procedure tese alla individuazione del soggetto cui affidare i servizi tecnici per il completamento dei livelli progettuali .
Nello specifico, il tratto oggetto d’intervento va dallo svincolo con la S.P. 110, presso l’abitato di Radogna, all’innesto sulla S.S. 16, in prossimità dell’abitato di Ripalta.
La lunghezza effettiva del nuovo tracciato della SR 1, non tenendo conto dei tratti già realizzati, è di circa 83 km.
Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, riveste il ruolo di Centrale di Committenza del Contratto Istituzionale di Sviluppo della Capitanata.
Il Presidente della Provincia, Nicola Gatta, al riguardo, dice. “La Provincia, facendosi interprete della forte volontà espressa dalla stragrande maggioranza dei Sindaci dei comuni dei Monti Dauni, ha posto l’esigenza del completamento della Strada Regionale 1 in quanto ciò è un obiettivo strategico per lo sviluppo dei Monti Dauni. Tutto ciò è necessario al fine di superare il deficit infrastrutturale ed aumentare la connettività del territorio del Subappennino con quello del Tavoliere e del Gargano, per uscire così da una condizione di marginalità economica e sociale. Adesso, dopo la fase progettuale, l’impegno deve proseguire per intercettare la provvista finanziaria necessaria alla realizzazione dell’intera opera. Il mio auspicio e quello del Tavolo Istituzionale è che questo progetto possa rientrare nel Contratto di Programma ANAS”.

 
 
 
 
 

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