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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 22/11/2019

Sabato 30 novembre il premier Conte sul Gargano per inaugurare ufficialmente la Sisecam

Post n°24803 pubblicato il 22 Novembre 2019 da forddisseche

Sabato 30 novembre il premier Conte sul Gargano per inaugurare ufficialmente la Sisecam 

 
Sabato 30 novembre il premier Conte sul Gargano per inaugurare ufficialmente la Sisecam
 
 

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sabato 30 novembre sarà a Monte Sant'Angelo per l'inaugurazione ufficiale della Sisecam (ex Sangalli), la fabbrica del vetro ubicata nella piana di Macchia. 

 
 
 

Il Parco capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo dei Partners del progetto Paf Gargano. Area protetta e comuni del promo

Post n°24802 pubblicato il 22 Novembre 2019 da forddisseche

Il Parco capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo dei Partners del progetto Paf Gargano. Area protetta e comuni del promontorio a braccetto: “facciamo squadra”. La soddisfazione del presidente Pazienza. 

 
Il Parco capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo dei Partners del progetto Paf Gargano. Area protetta e comuni del promontorio a braccetto: “facciamo squadra”. La soddisfazione del presidente Pazienza.
 
 

“Fare squadra”: è il nuovo imperativo che si sono dati i Comuni del promontorio e l’ente Parco alloscopo di ricercare la massima coesione territoriale per rafforzare l’identità dell’area protetta. A conferma di tutto ciò arriva dalla notizia che l’ente di via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo sarà ente capofila del progetto legato all’adesione al PSR (piano sviluppo rurale) 2014-2020 della misura 16.8 che riguarda il “Sostegno alla stesura di Piani di gestione forestale o strumenti equipollenti”,il cui acronimo è PAF Gargano.

 

Cosa prevede in sintesi? Trattasi di un progetto di sostegno alla stesura del piano di gestione forestale necessario anche per l’ottenimento della certificazione forestale. Insieme al Parco nazionale del Gargano, al momento diverse amministrazioni comunali, nello specifico, Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Isole Tremiti, Lesina, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Rignano Garganico, Peschici, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Serracapriola, Vico del Gargano, Vieste e Consorzio di Bonifica del Gargano intendono aderire al progetto finalizzato a realizzare la Pianificazione forestale, le cui finalità sono: coniugare l’urgenza ambientale e idrogeologica con gli aspetti economici, facendo della salvaguardia, la conservazione, lo sviluppo sostenibile dell’ambiente montano e l’eredità culturale del territorio un’opportunità per una migliore qualità della vita delle popolazioni locali.

 

Siccome l’area interessata dall’accordo di cooperazione è un sistema unitario di territori ricchi di terreno a vocazione agricola, boschi, pascoli, acque, suoli, flora e fauna, fabbricati ed elementi architettonici che nel loro insieme conservano e tutelano beni primari e fondamentali per la vita delle popolazioni locali e per il benessere della collettività regionale, si rende necessario la gestione attiva del patrimonio agrosilvopastorale del territorio interessato in quanto costituisce una importante forma di prevenzione agli effetti del dissesto idrogeologico. Infatti, secondo gli studi, l’abbandono delle attività legate alla gestione del bosco e dei pascoli è un elemento determinante nella dinamica di innesco dei processi di dissesto poiché fortemente correlato all’invecchiamento e crollo dei popolamenti forestali. Nasce da questa premessa la ragione che ha portato ente Parco e Comuni a “fare squadra”.

 

La giunta esecutiva dell’area protetta (presidente Pasquale Pazienza, vice presidente Claudio Costanzucci e membro Pasquale Coccia) ha deliberato l’approvazione dello schema progetto di cooperazione, schema piano di gestione forestale preliminare redatto in forma semplificata, schema di impegno a costituirsi “Paf Gargano”, per la definizione ed attuazione di un programma di tutela attiva e sviluppo sostenibile del territorio ed i relativi allegati. E’ stato inoltre deliberato di stabilire ai sensi del bando approvato con determinazione dell’Autorità di Gestione PSR Puglia 20/11/2018, che l’Ente Parco Nazionale del Gargano fungerà da soggetto capofila dell’associazione temporanea di scopo dei partners del progetto PAF GARGANO.

 

Francesco Trotta

 
 
 

Peschici/ Stadio “Maggiano”, nuovo look. Chiesti fondi per l’impianto. Il Comune punta ai finanziamenti

Post n°24801 pubblicato il 22 Novembre 2019 da forddisseche

Peschici/ Stadio “Maggiano”, nuovo look. Chiesti fondi per l’impianto. Il Comune punta ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione. 

 
Peschici/ Stadio “Maggiano”, nuovo look. Chiesti fondi per l’impianto. Il Comune punta ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione.
 
 

La giunta comu­nale di Peschici ha approvato il progetto esecutivo - redatto dall’ufficio tecnico comunale - per la riqualificazione dell’im­pianto sportivo “M. Maggiano” in località Catena per un importo complessivo di 120mila euro. Ap­provazione finalizzata alla can­didatura a finanziamento previ­sto nell’ambito del Por Puglia.

 

Presenti in tre (il vicesindaco Rocco Vecera, l’assessore Luca Domenico Esposito e quello esterno Lucrezia Francesca La­grande) e assenti in due. Poiché l’importo massimo concesso dal finanziamento è di 100mila euro, la giunta peschiciana si è im­pegnata che in caso di ammis­sione a finanziamento (sempre nell’ambito dell’avviso pubblico adottato con atto dirigenziale del 1° agosto 2019 della sezione “Pro­mozione della salute e del be­nessere” della Regione Puglia), la copertura finanziaria per la quota di 100mila euro avverrà tramite fondi economici del fi­nanziamento e per la restante quota (di 20mila euro) mediante fondi economici di bilancio co­munale a carico dell’ente deri­vanti dalle entrate della tassa di soggiorno, con imputazione ad apposito capitolo di bilancio comunale da individuarsi in fase di predisposizione ed approvazio­ne del bilancio di previsione 2020.

 

La giunta ha inoltre deliberato di prendere atto «che in consi­derazione della tipologia di in­tervento, al fine della relativa esecuzione, non occorre acqui­sire i pareri e/o nullaosta da par­te degli enti preposti alle loro rispettive tutele in quanto esclu­si dall’autorizzazione paesaggi­stica, mentre occorre acquisire il parere in linea tecnico-spor­tiva da parte del Comitato re­gionale Coni Puglia, e pertanto l’approvazione del presente pro­getto viene effettuata, nelle more dell’acquisizione del suddetto parere, al fine di consentire la candidatura a finanziamento dell’intervento.

 

Va ribadito che l’ammissione a finanziamento sarà valutata con procedura “a graduatoria” secondo i criteri di selezione in­dividuati dall’avviso pubblico. Da sottolineare inoltre che la giunta peschiciana si è mossa dopo la proroga concessa (un me­se, dal 15 ottobre al 15 novembre) da Bari per la partecipazione all’avviso pubblico. Un allunga­mento dei tempi prontamente colto dall'esecutivo garganico, che ne ha approfittato per ap­provare progetto e presentare la relativa candidatura.

 

[Fr. Tr.]

 
 
 

Regione/ Nuovo slancio alla tradizione pugliese legata al Fuoco. Stanziati centomila euro per l’anno 2019

Post n°24800 pubblicato il 22 Novembre 2019 da forddisseche

Regione/ Nuovo slancio alla tradizione pugliese legata al Fuoco. Stanziati centomila euro per l’anno 2019 

 
Regione/ Nuovo slancio alla tradizione pugliese legata al Fuoco. Stanziati centomila euro per l’anno 2019
 
 

Centomila euro a favore dei rituali festivi legati al fuoco, particolarmente sentiti in Puglia. E’il contributo stanziato dalla Regione Puglia per il 2019 per supportare gli eventi caratterizzati da rituali festivi legati al fuoco che concorrono a formare il calendario annuale delle manifestazioni storiche della Puglia.

 

L’impegno di spesa e il nuovo bando, pubblicato ieri sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, discendono dalla legge regionale riguardante “Interventi per la valorizzazione dei rituali festivi legati al fuoco”, approvata da parte del Consiglio regionale nel gennaio 2018, per ottimizzare le potenzialità di questo particolare patrimonio culturale e folkloristico. Entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del bando i Comuni e gli enti che svolgono attività senza scopo di lucro, quali associazioni e comitati, che organizzano gli eventi, iscritti nel registro istituito dalla Regione, potranno presentare le richieste di assegnazione del contributo.

 

Ad oggi risultano iscritti dodici eventi nel registro regionale. Sono in particolare “I Fuochi di San Giuseppe a Bovino”, “il Fuoco di san Giuseppe a Carrese di Chieuti”, il tradizionale Falò di Santa Lucia a Corato “La JO’-A –JO’”, “Sant’Antoni te le Focare” a Cutrofiano, Festa di Sant’Antonio Abate a Giovinazzo, il Rito della Focara e delle Focareddhere in onore di Sant’Antonio Abate a Guagnano, la Focareddhra de Sa’ Vicenzu a Miggiano,” La notte dei Falò di Santa Lucia a Putignano, le Fanoje di San Giuseppe a Monte Sant’Angelo, la Forareddha di Sant’Andrea a Presicce-Acquarica, le Fracchie di San Marco in Lamis e i “Fuochi del Santo Patrono Sant’Antonio Abate a Rocchetta Sant’Antonio.

 

I falò, originariamente riti utili a scandire i cicli stagionali di una società prettamente agricola e legata alle fasi della natura, poi tramutati in riti religiosi di tipo cristiano, accomunano ancora oggi popoli e culture differenti in tutta Europa, con significati diversi e allo stesso tempo simili: il fuoco del falò rappresenta l’energia vitale, la purificazione, un modo per scacciare l’oscurità e dare il benvenuto alla luce e alla fertilità della primavera; ma anche un modo per rafforzare l'identità di una comunità in un momento di festa.

 

La Puglia è ricca di queste usanze, di queste reminiscenze di tempi antichissimi quando la società era legata alla natura o ai culti religiosi, ai Santi e alla loro protezione. Ognuno di questi riti è speciale perché ci ricorda quel mondo che non c’è più ma che ci portiamo inevitabilmente dentro come un ricco bagaglio fatto di culti, musiche e tradizioni – sottolinea l’Assessore all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone – “La Regione riconosce e valorizza i rituali festivi legati al fuoco come un patrimonio storico, culturale e folkloristico, dal grande valore umano.

 

Si tratta di manifestazioni storiche di interesse locale ma che coinvolgono altre città italiane ed estere con le loro tradizioni e contribuiscono anche alla promozione turistica dei territori pugliesi perché rappresentano un’attrazione in più per chi viaggia in Puglia, soprattutto fuori stagione, una occasione per sperimentare le tradizioni più antiche della Puglia legate ai santi patroni, Sant’Antonio Abate e San Giuseppe in primis, ma anche Santa Lucia e Sant’Andrea.

 

Riti di cui sono protagonisti i centri storici pugliesi sedi delle manifestazioni, nei quali il fuoco controllato del falò è visto come portatore di rinascita e cambiamento, ma anche come ringraziamento, come simbolo di devozione. Emblema, tra l’altro, dell’aggregazione sociale di un popolo che non dimentica le sue tradizioni, portandole con sé da secoli e trasmettendole alle generazioni future”.

 

Le attività da finanziare saranno selezionate da apposita commissione giudicatrice sulla base di specifici criteri: la qualità dell’evento in rapporto alle finalità individuate dalla Regione, l’afflusso di pubblico, l’appartenenza ad un circuito di manifestazioni storiche di interesse locale, il coinvolgimento celebrazione o rappresentazione che coinvolge più città italiane o europee con loro tradizioni e culture.

 
 
 

22 Nov - 10:18:14 Vieste/ Boom di presenze alla presentazione del libro sulla Mafia Garganica “Ti mangio il cuore” Vieste ha os

Post n°24799 pubblicato il 22 Novembre 2019 da forddisseche

 
22 Nov - 10:18:14
 Vieste/ Boom di presenze alla presentazione del libro sulla Mafia Garganica “Ti mangio il cuore” 
Vieste ha ospitato ieri mattina Giuliano Foschini, uno dei due autori del libro “Ti mangio il cuore” (Carlo Bonini era a Malta per lavoro), un libro di fatti veri, di storie drammatiche, tutte legate alla mafia foggiana, ben raccontati dai due giornalisti di Repubblica. Organizzato dall’assessorato alla Cultura del comune di Vieste nell’ambito degli incontri letterari, il forum ha visto la partecipazione di tanti…

 
 
 

Transumanza bene immateriale dell’Unesco. Partita la candidatura. L’ok a dicembre a Bogotà. A Roma c’erano i sindaci di S. Marc

Post n°24798 pubblicato il 22 Novembre 2019 da forddisseche

Transumanza bene immateriale dell’Unesco. Partita la candidatura. L’ok a dicembre a Bogotà. A Roma c’erano i sindaci di S. Marco in Lamis, Monte S. Angelo e il presidente del Parco del Gargano 

 
Transumanza bene immateriale dell’Unesco. Partita la candidatura. L’ok a dicembre a Bogotà. A Roma c’erano i sindaci di S. Marco in Lamis, Monte S. Angelo e il presidente del Parco del Gargano
 
 

C’erano anche il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla, il sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo D’Arienzo, il presidente del Parco nazionale del Gargano Pasquale Pazienza a Roma l’altro giorno in occasione della riunione al Ministero dell’Ambiente in merito alla candidatura della “Transumanza a Bene immateriale dell’Unesco.”

 

“Con noi c’era anche la famiglia Colantuono che fa partire la transumanza proprio dal nostro Comune” ha rivelato il primo cittadino sammarchese Merla, molto fiducioso sull’esito finale della proposta. Che si conoscerà tra poche settimane a Bogotà, in Colombia, quando si riunirà - dal 9 al 14 dicembre - il comitato intergovernativo dell’Unesco (un organo che riunisce i rappresentanti degli oltre 170 Stati facenti parte della Convenzione Unesco).

 

C’è dunque anche il Gargano nel dossier, attraverso il Parco nazionale. A Roma infatti alla riunione presso il ministero dell’Ambiente hanno partecipato tutte le comunità interessate alla proposta della candidatura (che sarà ufficialmente presentata dal governo italiano) nonché i comuni, i parchi e le associazioni del territorio. La proposta di candidatura risale al marzo 2018, in coabitazione con Austria e Grecia, ma solo nei giorni scorsi gli esperti mondiali dell’Unesco hanno rilasciato un primo parere favorevole.

 

E’ stata sottolineata l’importanza ambientale della pratica della transumanza perché pone al centro il rapporto tra uomo e natura e rappresenta in sintesi un esempio di sostenibilità e tutela della biodiversità.“Mettere in contatto i nostri giovani con questa eredità -ha spiegato il ministro Sergio Costa nella riunione a Roma -ed avvicinarli lungo i tratturi e nelle aree protettein cui ogni anno la Transumanza si svolge è alla base dell’azione che il ministero sta intraprendendo, proprio in queste ore, per istituire zone economiche ambientali nei parchi”.

 

La candidatura ha coinvolto direttamente, in Italia, la Puglia con il Parco nazionale del Gargano, il Molise, l’Abruzzo, il Lazio con il relativo Parco nazionale e la città di Amatrice, le zone interne della Campania, i territori della Lombardia, la Val Senales in Trentino Alto-Adige, la Basilicata.La transumanza rientra tra le tradizioni secolari. In provincia di Foggia la sua storia è legata da 5 generazioni alla famiglia Colantuono, come racconta Coldiretti Puglia (presidente Savino Muraglia) che parla di tradizione antica risalente al 1800 che parte dalla Puglia per arrivare in Molise, con una mandria di 300 mucche che camminano lente senza sosta da San Marco in Lamis (Foggia) fino a raggiungere Frosolone (Isernia), attraversando 2 regioni, 3 province e 20 comuni per raggiungere gli alpeggi molisani.

 

“La transumanza avviene a maggio – ha spiegato Carmelina Colantuono – perché gli animali hanno bisogno di partire, avvertono il caldo, lo patiscono, abbisognano di temperature più fresche dell’alpeggio. Sarebbero capaci di muoversi autonomamente. Inizia il nostro viaggio di 4 giorni con 3 soste per riposare a San Paolo Civitate, Santa Croce di Magliano, Ripalimosani e Frosolone.

 

Restano a casa solo gli animali più piccoli, perché non ce la farebbero.” La transumanza si snoda attraverso i vecchi tratturi de L’Aquila-Foggia, il famoso “tratturo del re”, incrociato a San Paolo di Civitate, del Celano-Foggia e del Lucera-Castel di Sangro, con tratturelli e bracci tratturali da raccordo e tratti di strade statali, provinciali e comunali”.

 

“Per questo il camminamento è scortato dalla Polizia stradale preallertata, perché la mandria invade le strade” precisa Coldiretti.Il percorso è segnato dalle mucche più anziane che con i grandi campanacci guidano l’intera mandria.Dal 1800 la transumanza continua ad essere sul Gargano unapratica ancora viva. A breve diventerà bene immateriale dell’Umanità.

 

Francesco Trotta

 
 
 

Tavolo di lavoro a Bari sul Turismo Sostenibile per la macro regione europea Adriatico-ionica

Post n°24797 pubblicato il 22 Novembre 2019 da forddisseche

Tavolo di lavoro a Bari sul Turismo Sostenibile per la macro regione europea Adriatico-ionica 

 
Tavolo di lavoro a Bari  sul Turismo Sostenibile per la macro regione europea Adriatico-ionica
 
 

“Questo seminario sul turismo sostenibile, IV Pilastro della Strategia per la Macroregione Adriatico Ionica contiene valori e obiettivi che hanno a che vedere con lo stile di vita, la sostenibilità e la cultura dei territori come ricchezza di una comunità, e la collaborazione fra popoli diversi.  La Regione Puglia, attraverso la struttura di Coordinamento delle Politiche Internazionali, è stata parte attiva del processo di consultazione che ha portato alla definizione dell’Action Plan Eurisair e oggi coordina a livello nazionale le 12 regioni italiane coinvolte, partecipa alla cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e al gruppo interregionale Adriatico-ionico.

 

E questo perché crede fermamente nella collaborazione fra i paesi dell’area alla ricerca di uno sviluppo sostenibile del turismo, fra sfide e opportunità che si possono affrontare e cogliere insieme verso prodotti e servizi turistici innovativi e per un turismo responsabile”. 

 

E ‘ quanto ha detto in apertura al suo intervento l’Assessore all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone, all’incontro di lavoro sul Turismo Sostenibile organizzato dalla Regione Puglia nell’ambito della Strategia della Macroregione europea Adriatico-ionica, EUSAIR, accompagnata  dal Direttore del Dipartimento Turismo ed Economia della Cultura, Aldo Patruno.

 

Oggi è cresciuta la consapevolezza e il senso di responsabilità da parte degli stessi viaggiatori e dei territori che puntano su questo importante settore  – ha proseguito l’Assessore Capone -Il turismo sostenibile è economia, progetto di un territorio, emozioni che si possono vivere solo li dove è stata salvaguardata l’autenticità dei luoghi e delle persone che li abitano e il rispetto della natura. 

 

Tornare a cavallo, immergersi all’interno dei Parchi, mangiare cibo genuino e sano, conoscere progetti di salvaguardia dell’ambiente e di conservazione per l’avifauna nelle Oasi protette sul mare e all’interno. E ancora fare degli itinerari sostenibili e responsabili su due ruote, vacanze plastic free, che rispettano l’ambiente e cercano di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio per far si che il turismo sia una risorsa e non un problema. Sono tutti prodotti turistici alternativi al grande turismo di massa che oggi è possibile sviluppare nei paesi dell’Area adriatico ionica.

 

 La Puglia per esempio è stata la prima regione italiana a fare una legge sulle spiagge plastic free condivisa con tutti gli operatori pugliesi. Il turismo sostenibile, il rispetto paesaggistico, la diminuzione dell' impatto ambientale, sono tutti argomenti sostanziali ai quali guardiamo con attenzione per costruire un modo di viaggiare in Puglia sempre più rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali e sempre più esperenziale  e responsabile per i viaggiatori.

 

Ed è questo il contributo che vogliamo portare in Eurisar, consapevoli che le esperienze degli altri paesi e delle altre regioni coinvolte saranno utili a costruire insieme un modello di turismo sostenibile che non resti uno slogan vuoto, ma diventi presto una realtà condivisa.”

 

 Al seminario sono intervenuti Joanna Moliou, DG Regio della Commissione Europea, Blanka Belosevic , del Ministero Croato del Turismo e i referenti dei Ministri del Turismo di Greia, Albania, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Serbia, Croazia, Slovenia e Italia.

 
 
 
 
 

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