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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 14/03/2020

Coronavirus, Emiliano continua con il pugno duro: isolamento a tutti coloro che rientrano in Puglia

Post n°25553 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Coronavirus, Emiliano continua con il pugno duro: isolamento a tutti coloro che rientrano in Puglia 

 
Coronavirus, Emiliano continua con il pugno duro: isolamento a tutti coloro che rientrano in Puglia
 
 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha firmato oggi due ordinanze ai fini della prevenzione del contagio da Covid19 Coronavirus.

 

 

 

 

 

La prima ordinanza estende l’obbligo di segnalare la propria presenza in Puglia a tutti coloro che arrivano da fuori Regione, da ogni parte di Italia o del mondo. 

 

Chi rientra per soggiornare continuativamente in Puglia nel proprio domicilio, abitazione o residenza deve segnalare la propria presenza compilando il modulo disponibile su portale della Regione Puglia al link: https://www.sanita.puglia.it/autosegnalazione-coronavirus o segnalare questa circostanza telefonicamente al proprio medico curante.

 

Inoltre deve osservare la permanenza domiciliare con isolamento, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni e il divieto di spostamenti e viaggi; rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza; in caso di comparsa di sintomi, deve avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione.

 

Link http://rpu.gl/qlHIF

 

DISPOSIZIONI PER I CALL CENTER

 

La seconda ordinanza si rivolge a tutte le aziende che esercitano l’attività di call center e che non hanno attivato o non possono attivare le modalità di lavoro agile per i loro dipendenti. 

 

Queste aziende devono limitare la loro attività esclusivamente al servizio inbound, cioè attività a favore di cittadini che chiamano per avere assistenza e informazioni (customer service). In questo caso le aziende hanno l’obbligo di attuare protocolli di sicurezza anti contagio per preservare i lavoratori in sede.

 
 
 

Regione/ 3000 PUGLIESI RIENTRATI A CASA DAL NORD DAL 12 MARZO (AGGIORNAMENTO MODULI DI AUTOSEGNALAZIONE AL 14 MARZO ORE 11.30)

Post n°25552 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Regione/ 3000 PUGLIESI RIENTRATI A CASA DAL NORD DAL 12 MARZO (AGGIORNAMENTO MODULI DI AUTOSEGNALAZIONE AL 14 MARZO ORE 11.30) 

 
Regione/ 3000 PUGLIESI RIENTRATI A CASA DAL NORD DAL 12 MARZO (AGGIORNAMENTO MODULI DI AUTOSEGNALAZIONE  AL 14 MARZO ORE 11.30)
 
 

Si comunica che dal 12 marzo ad oggi, sono state 3000 le persone che hanno compilato il modulo di autosegnalazione on line per dichiarare di essere rientrate in Puglia da Lombardia e province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio- Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
 
In totale, dal 29 febbraio ad oggi, sono 16545 i moduli on line di autosegnalazione per dichiarare di essere rientrati in Puglia. Il dato è in continuo aggiornamento.
Analizzando i dati si evince che negli ultimi due giorni le autodichiarazioni fatte sul portale della Regione sono cresciute in maniera significativa.
 
Il modulo è disponibile sul portale della Regione Puglia nella sezione dedicata al Coronavirus, al link al modulo: https://www.sanita.puglia.it/autosegnalazione-coronavirus;
 I pugliesi possono segnalare questa circostanza del loro rientro in Puglia dalle suddette zone anche telefonicamente al proprio medico curante.

Chi è rientrato dalle zone indicate (dal 7/03/2020) per soggiornare nel proprio domicilio, abitazione o residenza in Puglia deve osservare, come da ordinanza della Regione Puglia, la permanenza domiciliare con isolamento, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni e il divieto di spostamenti e viaggi; rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza; in caso di comparsa di sintomi, deve avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione.

“C’è un altro esodo in corso dalle regioni del Nord verso la Puglia – dichiara il presidente Michele Emiliano – 3000 persone dal 12 marzo si sono autosegnalate sul sito della Regione e si sono poste in auto quarantena. Sarebbe opportuno che anche i familiari si mettano in autoquarantena. Dal 29 febbraio a oggi sono 16545 i pugliesi che si sono autosegnalati come tornati a casa dalle regioni del Nord interessate all’epidemia. Un sovraccarico di questo genere del sistema sanitario pugliese sarà difficilissimo da gestire. Tutte le regole di comportamento che bisogna adottare in questi casi sono sul sito della Regione Puglia www.regione.puglia.it/coronavirus. L’autosegnalazione attraverso il modulo on line consentirà a noi di controllare tutti coloro che sono rientrati ed effettuare la sorveglianza prevista dalle ordinanze”.

 
 
 

COMUNE DI VIESTE - SERVIZIO SPESA A DOMICILIO, CHIARIMENTI

Post n°25551 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

COMUNE DI VIESTE - SERVIZIO SPESA A DOMICILIO, CHIARIMENTI 

 
 
Il comune di Vieste informa la cittadinanza che i servizi di spesa a domicilio sono effettuati esclusivamente dalle associazioni Protezione civile Pegaso, Giacche Verdi, Lega del cane Vieste e Motoclub Gargano. Tutti i volontari sono in divisa o pettorina e si attivano esclusivamente su vostra chiamata al numero unico della Pegaso. L'operatore della Pegaso che vi risponderà vi comunicherà preventivamente i nomi dei volontari che verranno a casa vostra. Qualsiasi altra persona si presenti per sanificazione o altre attività NON È INVIATA DAL COMUNE pertanto, vi invitiamo a denunciare l'accaduto e a non aprire a nessuno. Si comunica inoltre, che i volontari in divisa in servizio per la spesa a domicilio presso supermercati e farmacie, hanno priorità d'entrata su tutti in quanto svolgono servizio per la collettività.
 
Numero della PEGASO da chiamare 3467389602.

 
 
 

Turismo e coronavirus/ Ecco come chiedere il rimborso

Post n°25550 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Turismo e coronavirus/ Ecco come chiedere il rimborso 

 
Turismo e coronavirus/ Ecco come chiedere il rimborso
 
 

Il virus COVID-19 ha generato un’emergenza mondiale su tutti i fronti, compreso il divieto di viaggiare per tutti coloro che provengono dalle zone contagiate.

 

A tal proposito l’Unione nazionale consumatori ha realizzato un vademecum dei diritti del consumatore e l’elenco completo delle spese rimborsabili dopo l’emanazione del decreto legge n. 9 del 2.3.2020 e del DPCM 4.3.2020.

 

L’art. 28 del D.L. n. 9/2020 ha stabilito che si ricorre al caso di impossibilità sopravvenuta della prestazione, secondo quanto previsto dall’art. 1463 del c.c., nel caso in cui il trasporto aereo, ferroviario, marittimo o terrestre stipulati:

 
  1. a) dai soggetti nei confronti dei quali è stata disposta la quarantena ovvero la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva da parte dell’autorità sanitaria competente, con riguardo ai contratti di trasporto da eseguirsi in questo periodo;
  2. b) dai soggetti residenti, domiciliati o destinatari di un provvedimento di divieto di allontanamento nelle aree interessate dal contagio, ossia nelle zone rosse, con riguardo ai contratti di trasporto da eseguirsi durante questo periodo di divieto;
  3. c) dai soggetti risultati positivi al virus Covid-19 per i quali è disposta la quarantena con sorveglianza attiva ovvero la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, con riguardo ai contratti di trasporto da eseguirsi in questo periodo di permanenza, quarantena o ricovero;
  4. d) dai soggetti che hanno programmato soggiorni o viaggi con partenza o arrivo nelle aree interessate dal contagio, ossia nelle zone rosse, con riguardo ai contratti di trasporto da eseguirsi in questo periodo;
  5. e) dai soggetti che hanno programmato la partecipazione a concorsi pubblici o procedure di selezione pubblica, a manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, a eventi e a ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico, annullati, sospesi o rinviati dalle autorità competenti, con riguardo ai contratti di trasporto da eseguirsi nel periodo di efficacia dei predetti provvedimenti;
  6. f) dai soggetti intestatari di titolo di viaggio, acquistati in Italia, avente come destinazione Stati esteri, dove sia impedito o vietato lo sbarco, l’approdo o l’arrivo in ragione della situazione emergenziale epidemiologica da Covid-19.
 

Tutti coloro che rientrano iun una delle situazioni sopra elencate, se vogliono avere il rimborso del biglietto, devono comunicare al vettore, entro 30 giorni, previa allegazione del titolo di viaggio o di  manifestazioni, la documentazione attestante la programmata partecipazione alla manifestazione, quindi, ad esempio, il biglietto d’ingresso. Tale comunicazione va effettuata entro trenta giorni, che decorrono:

 

– per i casi dalla lettera a) alla d), dalla cessazione delle situazioni descritte;

 

– per il caso della lettera e), ossia concorsi e manifestazioni, i 30 giorni scattano dall’annullamento, sospensione o rinvio del corso o del concorso o della manifestazione;

 

– per il caso della lettera f), ossia per i titolo di viaggio, dalla data prevista per la partenza.

 

Il vettore, entro quindici giorni da questa comunicazione del consumatore, procede al rimborso del corrispettivo versato per il titolo di viaggio ovvero all’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione.

 

Per quanto riguarda i pacchetti turistici:

 

I consumatori che hanno acquistato un pacchetto turistico, sempre con riferimento a quelli che rientrano nei casi di cui alle lettere da a) ad f), possono esercitare, ai sensi dell’articolo 41 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, ossia del Codice del turismo, il diritto di recesso dai contratti di pacchetto turistico da eseguirsi nei periodi di ricovero, di quarantena con sorveglianza attiva, di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero di durata dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nelle aree interessate dal contagio come individuate dai decreti adottati dal presidente del Consiglio dei ministri, ossia le zone rosse.

 

In caso di recesso, l’organizzatore può:

 

1) offrire al viaggiatore un pacchetto sostitutivo equivalente o superiore;

 

2) procedere al rimborso entro 14 giorni dal recesso;

 

3) emettere un voucher, da utilizzare entro un anno dalla sua emissione, di importo pari al rimborso spettante.

 

Per chi deve andare nelle immediate vicinanze delle zone rosse, vale l’art. 41 comma 4 del Codice del turismo e il turista ha diritto, prima dell’inizio del pacchetto, di recedere dal contratto e al rimborso integrale dei pagamenti effettuati. Chi deve andare a Codogno, nella zona rossa, quindi, ha meno diritti di chi deve andare a Lodi. Infatti, per chi va nella zona rossa vale il decreto, che deroga al Codice del turismo, prevedendo che il tour operator, invece di rimborsare il cliente, possa offrire un pacchetto sostitutivo o emettere un voucher da utilizzare entro un anno, mentre per chi va a Lodi, ossia nelle vicinanze della zona rossa, vale l’art. 41 comma 4 del Codice del turismo, quindi scatta il diritto al rimborso integrale dei pagamenti effettuati per il pacchetto, entro quattordici giorni dal recesso. Se il luogo di destinazione non è nella zona rossa o nelle sue immediate vicinanze, il viaggiatore può accettare la modifica proposta dal tour operator oppure recedere dal contratto senza corrispondere spese di recesso. Se le modifiche del contratto comportano un pacchetto di qualità o costo inferiore, il viaggiatore ha diritto a un’adeguata riduzione del prezzo, oppure può accettare un pacchetto sostitutivo, o, infine, recedere senza spese.

 

Per quanto riguarda i casi non rientranti nel decreto n. 9/2020:

 

Il legislatore nulla dice per quei viaggi che non rientrano nel decreto.. Laddove non si rientri nei casi elencati dal decreto (ad esempio per chi si deve recare in una località a ridosso della zona rossa), secondo l’Unione nazionale consumatori non possono che valere le regole di sempre, quindi il Codice civile, il Codice del turismo e il Regolamento (CE) n. 261/2004 in materia di voli.

 

 Per quanto riguarda i viaggi aerei:

 

Come per i pacchetti turistici, si verifica una disparità tra chi ha il volo cancellato perché doveva andare in Stati esteri dove è impedito o vietato lo sbarco, in ragione della situazione emergenziale epidemiologica da Covid-19, e gli altri, più tutelati. Nel primo caso, vale il decreto e il vettore ha quindici giorni dalla richiesta del consumatore per rimborsare ovvero emettere un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione. La scelta è della compagnia aerea. Per i voli aerei non contemplati dal decreto, invece, si applica il Regolamento (CE) n. 261/2004 dell’11 febbraio 2004, se l’aeroporto di partenza è in un paese membro dell’Ue (compresi Norvegia, Islanda e Svizzera) o se l’aeroporto di arrivo è in un paese dell’Ue (compresi Norvegia, Islanda e Svizzera) qualora il vettore aereo sia comunitario. In caso di cancellazione del volo da parte della compagnia, quindi, il passeggero ha diritto ai rimborsi o ad una nuova prenotazione.

 

Il rimborso, però, deve avvenire entro 7 giorni ed è il passeggero a scegliere tra rimborso o la riprenotazione, ossia l’imbarco su di un volo alternativo per la destinazione finale non appena possibile o a una data successiva a lui più conveniente, a seconda della disponibilità di posti. Non si ha diritto, invece, alla compensazione pecuniaria, essendo la cancellazione del volo causata da circostanze eccezionali.

 

Per quanto riguarda gli alberghi:

 

Chi aveva prenotato un albergo per assistere a un evento annullato a seguito dell’emergenza coronavirus (il Dpcm 4 marzo sospende fino al 3 aprile le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura), oppure non può più viaggiare, essendo in quarantena, ha diritto alla restituzione della caparra. L’albergatore non può trattenere la caparra, non essendo il consumatore inadempiente. Per quanto riguarda gli hotel, i bed & breakfast, con prenotazione online, si fa tutto più complicato.

 

In condizioni normali, è ogni struttura o piattaforma a decidere con una certa autonomia i termini e le modalità di annullamento – esplicitate chiaramente al momento della prenotazione, ora, invece, alcuni  rivenditori di viaggi considerano l’evento di forza maggiore, altri prevedono lo scioglimento dei contratti, ma molti operatori stanno applicando sconti sulle tariffe o altri incentivi simili.

 
 
 

Vieste – AL VIA LA SANIFICAZIONE URBANA STRAORDINARIA: ECCO IL CALENDARIO PER QUARTIERI

Post n°25549 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Vieste – AL VIA LA SANIFICAZIONE URBANA STRAORDINARIA: ECCO IL CALENDARIO PER QUARTIERI 

 
Vieste – AL VIA LA SANIFICAZIONE URBANA STRAORDINARIA: ECCO IL CALENDARIO PER QUARTIERI
 
 

L’assessore comunale all’Ambiente Vincenzo Ascoli ha informato che, a partire dalla giornata di domani 14 marzo e nei giorni seguenti, la società Tecneco realizzerà sul territorio comunale una straordinaria attività di sanificazione delle varie strade e zone dell’abitato nell’ambito delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus Convid-19.

 

Il servizio sarà realizato dalle ore 6,00 alle ore 12,00.

 

Questo il calendario in riferimento alle aree interessate:

 

- sabato 14 marzo (corso L.Fazzini, viale Marinai d'Italia, centro storico, quartiere ottocentesco)

 

- domenica 15 marzo (viale XXIV Maggio e zone limitrofe, via Giovanni XXIII, e zone limitrofe, via Madonna della Libera e zone limitrofe, C1 Sud)

 

- lunedì 16 marzo (Zona 167, Zona D4, Piano Integrato, zone periferiche). .

 
 
 

Per contenere la diffusione del Coronavirus, in aiuto anche la “maschera” della pagina web del sito www.carabinieri.it, per la

Post n°25548 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Per contenere la diffusione del Coronavirus, in aiuto anche la “maschera” della pagina web del sito www.carabinieri.it, per la presentazione di denunce di furto o smarrimento in rete da casa o dall’ufficio, per limitare i tempi di attesa in caserma. 

 
Per contenere la diffusione del Coronavirus, in aiuto anche la “maschera” della pagina web del sito www.carabinieri.it, per la presentazione di denunce di furto o smarrimento in rete da casa o dall’ufficio, per limitare i tempi di attesa in caserma.
 
 

Si chiama “DENUNCIA VI@ WEB“ed è un servizio-on line- pensato per il cittadino, utile per la presentazione delle denunce di furto o smarrimento ad opera di ignoti, utilizzabile da qualsiasi località, che consente di limitare i tempi di attesa presso le caserme.

 

Da casa, dall’ufficio o da qualsiasi luogo ove sia disponibile un accesso a internet, è possibile avviare l’iter per sporgere una denuncia di furto o smarrimento in rete, risparmiando così tempo perché all’atto della presentazione presso la Stazione/Tenenza scelta per sottoscrivere l’atto, si potrà godere di una corsia preferenziale, avendo già espletato le formalità necessarie con l’inoltro del documento per via telematica.

 

E’ sufficiente navigare sul sito www.carabinieri.it,dalla home pageaccedere all’area Servizi per il Cittadino, quindi alla sezione Denuncia Vi@ Web e selezionare la tipologia di denuncia, l’oggetto del furto o dello smarrimento (al momento possono essere ricevute soltanto per i reati ad opera di ignoti e per i seguenti oggetti: armi, documenti, targhe, titoli/effetti -assegni-carte di credito, veicoli e altro) e avviare l’iter per inoltrare l’atto premendo il tasto “Inizia denuncia”.

 

Una guida in linea semplice e intuitiva aiuterà l’utente nella compilazione dei campi (quelli contrassegnati con * sono obbligatori) che compongono la denuncia on-line.

 

Al termine della procedura, il sistema rilascerà una ricevuta contenente un “codice identificativo” e un “codice di attivazione” della denuncia, che dovrà essere presentata, entro 2 giorni, presso la Stazione/Tenenza prescelta o, per sopraggiunte esigenze, presso qualsiasi altro Comando Carabinieri.

 

All’indirizzo di posta elettronica che verrà indicato, il Comando Carabinieri interessato invierà un messaggio di conferma, ovvero di rettifica, dell’orario e della data prescelti per recarsi in caserma e sottoscrivere l’atto, che assumerà così valore legale. Nella circostanza, sarà possibile effettuare anche eventuali modifiche e/o integrazioni alla denuncia.

 

Per individuare la Stazione/Tenenza più vicina, è a disposizione sempre nell’area Servizi per il cittadino la funzione “Dove siamo”.

 

Un servizio semplice, quindi, ma molto utile per diminuire il tempo trascorso in attesa per sporgere denunce, in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, in cui, nostro malgrado, i disagi si moltiplicanocreando non poche situazioni di potenziale difficoltà, ed è necessario adottare tutti gli accorgimenti possibili per limitare la diffusione del COVID-19.

 

Si rammenta infine che per poter uscire da casa per recarsi in caserma è necessaria la compilazione del prescritto modulo di autocertificazione.

 
 
 

Regione/ Prorogati i termini per presentare le domande per le borse di studio destinate agli studenti di scuola superiore

Post n°25547 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Regione/ Prorogati i termini per presentare le domande per le borse di studio destinate agli studenti di scuola superiore 

 
Regione/ Prorogati i termini per presentare le domande per le borse di studio destinate agli studenti di scuola superiore
 
 

Sono stati prorogati al 20 Aprile i termini per la presentazione delle domande per l’assegnazione delle borse di studio a.s. 2019/2020 destinate agli studenti di scuola secondaria di secondo grado (art. 9 D.Lgs n. 63/2017). Il beneficio consiste nell’erogazione di borse di studio alle studentesse e studenti frequentanti le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, e il cui nucleo familiare abbia un reddito ISEE non superiore ad 10.632,94 euro.

 

La presentazione delle istanze on-line sulla piattaforma www.studioinpuglia.regione.puglia.it è possibile dallo scorso 13 febbraio e ad oggi si sono registrati circa 17.000 potenziali beneficiari, un 30% in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di una procedura agile e completamente informatizzata, il sistema acquisisce i dati sull'ISEE direttamente dalla Banca dati dell'INPS.

 

“La proroga - sottolinea l’assessore regionale all'Istruzione, Formazione, Lavoro Sebastiano Leo - non è stata disposta per sopperire a difficoltà operative nella presentazione delle istanze in relazione all’emergenza sanitaria, bensì al fine di ampliare, il più possibile, la platea dei beneficiari, garantendo l’accesso ad un maggior numero di studenti meritevoli e bisognosi, sostenendo i loro talenti, anche in questo momento. Ampliare la platea dei beneficiari – continua l’assessore Sebastiano Leo - riveste una particolare rilevanza in questo momento di emergenza epidemiologica, in quanto la misura è finalizzata, tra l’altro, a sostenere la spesa per l'accesso a beni e servizi di natura culturale, ivi compreso l’acquisto di quelle dotazioni tecnologiche necessarie a garantire l’accesso alle attività didattiche a distanza, per sostenere l'effettività del diritto allo studio”.

 
 
 

14 Marzo/ L'ARTE DEI PICCOLI PASSI

Post n°25546 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

14 Marzo/ L'ARTE DEI PICCOLI PASSI 

 
14 Marzo/ L'ARTE DEI PICCOLI PASSI
 
 

Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza per affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero, ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l'arte dei piccoli passi.

 

ANTOINE DE SAINT-EXUPÉRY

 

È questa una preghiera apparentemente minima, quasi sussurrata da uno scrittore noto soprattutto per il successo costante di un suo ro­manzo, Il piccolo principe. Antoine de Saint-Exupéry, che era anche aviatore e che morì in volo nel 1944, a 44 anni, chiede a Dio un dono ra­ramente invocato, quello della semplicità e della fedeltà pacata e sere­na nelle piccole scelte di ogni giorno. È lo stesso atteggiamento orante del Salmista nel delizioso quadretto materno-filiale del Salmo 131: «Non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come un bimbo svezzato, in braccio a sua madre».

 

Siamo agli antipodi dello stile del nostro tempo che predilige l'ec­cesso, l'urlato, l'esasperazione. Un atteggiamento che si infiltra per­sino nella spiritualità, con la ricerca di visioni e di miracoli, con la predilezione per le espressioni esteriori e l'abbandono della pazien­te e costante formazione interiore. Il nostro desiderio va spesso ben oltre le reali necessità e così si vorrebbe avere sempre di più, sia nel benessere e nel successo, sia anche nella religione. Ecco, allora, quel­la suggestiva espressione dello scrittore francese: «l'arte dei piccoli passi». Invece di fare balzi clamorosi e spesso rovinosi, bisogna op­tare per un lento e progressivo cammino. Un passo dopo l'altro ver­so la meta è molto più efficace di una corsa sfrenata e sfiancante che lascia alla fine ai bordi della strada.

 

Gianfranco Ravasi

 
 
 

Vico/ Possiamo vivere a modo nostro.

Post n°25545 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Vico/ Possiamo vivere a modo nostro. 

 
Vico/ Possiamo vivere a modo nostro.
 
 

Riceviamo e pubblichiamo      

 

Ci siamo svegliati? Finalmente? Forse, e abbiamo scoperto di essere fragili e nudi. La retorica del potere, la retorica dei potenti ha costruito intorno a noi una struttura artificiale quanto inutile del vivere,crollata al primo starnuto. Il virus ha dimostrato di essere talmente potente e capace, talmente intelligente da far crollare in un attimo ogni certezza costruita artificialmente dai potenti della terra. I Confini, le Nazioni, le Bandiere, le Monete, i Mercati, la Borsa, la quotazione del barile di Petrolio, i Dazi, le Sanzioni, i Patti, gli Accordi, i Soros, i Complotti della Finanza, lo Spread, l’Economia, la Produzione, i Consumi, l’Opinione Pubblica, si sono rivelati un castello di carta di fronte ad uno starnuto. Tutto crollato in un attimo. Dove stanno e che fanno le Potenze della terra? Dove stanno e che possono fare gli sceriffi del mondo, (teoria Bush) i Trumb, i Putin, XiJinping, l’industria delle Armi e quelle delle Tecnologie di fronte ad un microscopico virus che in un attimo ha fatto chiudere Nazioni, Paesi, Città, imposto il coprifuoco a milioni di persone, ha fatto crollare Borse e Listini con uno starnuto. Di colpo ci ha fatto capire che si può vivere in altro modo, possiamo vivere a modo nostro senza essere etero guidati dall’affanno del consumare e produrre; produrre e consumare come macchine, senza anima e senza pensiero. E’ bastato poco, uno starnuto, per vedere quanto sono artificiali, impotenti e nudi i potenti della terra: i Trumb, che non riesce a garantire nemmeno un tampone di controllo ai cittadini americani, i Putin, nascosto dietro una cortina di silenzio, come sempre, con strutture ospedaliere da medioevo, fatiscenti, i Jinping che sta affumicando e inquinando l’intera Cina e gli altri sette nanerottoli che ci hanno sommersi in un profluvio di dichiarazioni stomachevoli.

 

Appena il virus si ritirerà a vita privata ricordiamoci del castello di cartone che “questi” potenti hanno creato intorno a noi e al suono di “Imagine” di John Lennon faremo tutto il possibile per farli ritirare a vita privata. Come il virus.  

 

Buon fine settimana, in casa.

 

Michele Angelicchio

 
 
 

Mi scusi, è permesso pensare oltre gli slogan?

Post n°25544 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Mi scusi, è permesso pensare oltre gli slogan? 

 
Mi scusi, è permesso pensare oltre gli slogan?
 
 

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il titolo è umoristico, è così ovvia la risposta; eppure, in questa fase, non lo è.

 

Negli ultimi giorni siamo tutti molto riconoscenti nei confronti dei medici, degli infermieri, dei volontari e di tutto il sistema sanitario: stanno facendo, indubbiamente, un buon lavoro. Le disposizioni restrittive da parte del governo risultano inevitabili di fronte alla libertà di azione da parte dell’individuo. Il singolo ricerca i propri interessi, fatica a comprendere le problematiche e i bisogni collettivi e per questo urge, in casi di emergenza, l’intervento autoritario dello Stato. I comuni e le regioni devono obbedire alle direttive di un capo, così da impedire, in questo modo, la frammentazione governativa e, per ultima, la dispersione del potere - disarmonia e confusione.

 

Dopo questa breve premessa - tesa a evitare inutili fraintendimenti - vorrei entrare nel merito di questo articolo. Il 26 febbraio, quando la preoccupazione del contagio era ancora un argomento, il filosofo romano Giorgio Agamben avvertì la necessità di pubblicare, immediatamente,un articolo–«Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata. Coronavirus. La paura dell’epidemia offre sfogo al panico, e in nome della sicurezza si accettano misure che limitano gravemente la libertà giustificando lo stato d’eccezione». In questo breve articolo, l’Agamben cerca di «spiegare il comportamento così sproporzionato» da parte del Governo, partendo dalle prime dichiarazioni del Cnr, secondo le quali, «non c’è un’epidemia di Sars-CoV2 in Italia». Quindi, identifica due elementi: in primo luogo, «la tendenza crescente a usare lo stato di eccezione come paradigma normale di governo»; l’altro fattore «è lo stato di paura che in questi anni si è evidentemente diffuso nelle coscienze degli individui e che si traduce in un vero e proprio bisogno di stati di panico collettivo, al quale l’epidemia offre ancora una volta il pretesto ideale». In altre parole, un’ennesima critica da parte dell’Agamben: non presa in considerazione e, di conseguenza, arrestata, ovvero non diffusa al grande pubblico dalla comunicazione, quella importante.

 

Certo, l’opinione pubblica afferma che non è il momento adatto per filosofare; la resistenza critica non è utile alla conoscenza della natura del virus; e gli intellettuali non saprebbero nemmeno fare un’iniezione. Perciò, posticipiamo i discorsi critici a quando tutto sarà, finalmente, finito; quando potremo intrattenerci, nuovamente, con questi pensatori; quando, al termine dell’emergenza, ritorneremo a discorrerere, con oziosa passione, delle questioni sociali. In stato di emergenza non occorre pensare. D’altronde, è tutto così palese: su cosa dovremmo riflettere? Il virus c’è, e la scienza sta facendo di tutto per aiutarci: se si prolungasse il problema, la colpa, ricadrebbe per intero sull’irresponsabilità dei cittadini. É tutto così ovvio, c’è poco da discutere; perciò, #restiamoacasa #insiemecelafaremo. Quello che possiamo fare è aspettare la risposta ultima della scienza che, insieme alla tecnologia, ci salverà da questo incubo. Il microfono diamolo ai virologi e agli specialisti; il resto della società si conformi, semplicemente, a rispettare le disposizioni del governo.

 

Cultura priva di anima: i tecnici e i numeri.

 

Ecco che, finalmente, sorge un nuovo pretesto, in cui un unico paradigma, la scienza, si impone sopra qualsiasi forma di pensiero. Meglio così: in questo modo, non abbiamo di che dubitare, è necessaria la sola fede nel dogmatismo scientifico; ma, a questo, già siamo abituati - l’economia è un altro esempio. Non è permessa nessuna irruzione di un esterno che possa animare il dibattito, perchè il dibattito non sussiste. Ecco che la politica è fagocitata sia dall’economia che, nel nostro caso in specifico, dalla scienza. I media ce lo ricordano costantemente. Nessuna novità, solo ripetizioni...

 

Ma un cambiamento, in questo caso eccezionale d’emergenza, esiste. Se prima il pensiero critico non era rispettato, adesso è disdegnato. Il pensiero dell’opinione pubblica è dettato dagli slogan, che risultano essere veri e propri assiomi: quattro parole prive di ogni contenuto, ma che per l’opinione pubblica hanno già detto tutto. Gli slogan bastano per giustificare qualsiasi tipo di comportamento, per rendere naturali provvedimenti eccezionali, e per accusare l’impertinenza del mio prossimo, nel caso in cui le cose non vadano secondo le nostre aspettative.

 

Che ne è dell’attenzione? Dell’opinabile? Del desiderio di comprendere al di là di alcuni dati esogeni? Che ne è stato dell’albero che percosso dal vento si affidava alle sue forti radici?

 

Il pensiero si accomoda ad un nuovo modello, persino alla sua rigidità, e soprattutto quando nello scenario non vi è una seconda scelta, quando nessuno si sente nella posizione di contestare. Non è previsto alcuno spazio o canale al pensiero critico. La ragionevolezza è soppiantata dall’emotività. La società sembra essere composta da soli virologi, anzi, è subordinata ad essi. La persona umana non assume nessun ruolo in questo frangente, se non quello dell’attesa. Anzi, un tipo di coinvolgimento è presente: le azioni dittatoriali hanno destato, di colpo, il senso del dovere del cittadino, addormentato durante la democrazia. Questo è preoccupante. É proprio per tali,semplici, ragioni che accorro all’attenzione degli intellettuali, dei critici, degli spiriti religiosi; che non si siano conformati con questo unico paradigma. Se così non è, come io credo, abbiamo bisogno del loro intervento, adesso e non dopo.

 

Francesco D’Accia

 
 
 

Giro d’Italia, niente partenza il 9 maggio

Post n°25543 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Giro d’Italia, niente partenza il 9 maggio 

 
Giro d’Italia, niente partenza il 9 maggio
 
 

L’edizione numero 103 del Giro d’Italia non partirà, come previsto, da Budapest sabato 9 maggio, a causa dell’emergenza sanitaria legata al diffondersi del coronavirus. Lo ha comunicato oggi Rcs Sport, che organizza la corsa rosa per conto della Gazzetta dello Sport.

 

Il Governo ungherese a causa del diffondersi del coronavirus ha dichiarato lo stato di emergenza che proibisce l’organizzazione di eventi di massa e rende impossibile organizzare eventi internazionali. Di conseguenza il Comitato Organizzatore delle tappe ungheresi del Giro d’Italia ha dichiarato l’impossibilità di ospitare la Grande Partenza della Corsa Rosa in Ungheria nelle date inizialmente previste.

 

Le parti hanno ribadito la loro determinazione a lavorare insieme per consentire al Giro d’Italia di partire dall’Ungheria in una data successiva. RCS Sport, vista la situazione nazionale e internazionale, comunica che viene posticipata la data del Giro d’Italia 2020. La nuova data sarà annunciata non prima del 3 aprile quando termineranno le disposizioni previste dal D.P.C.M. del 4 marzo 2020 e dopo che l’organizzazione si sarà confrontata con il Governo, gli Enti locali e territoriali e le Istituzioni sportive italiane e internazionali.

 
 
 

Turismo/ Da una parte l’attesa dei provvedimenti governativi, dall’altra la delusione verso la Regione Puglia

Post n°25542 pubblicato il 14 Marzo 2020 da forddisseche

Turismo/ Da una parte l’attesa dei provvedimenti governativi, dall’altra la delusione verso la Regione Puglia 

 
Turismo/ Da una parte l’attesa dei provvedimenti governativi, dall’altra la delusione verso la Regione Puglia
 
 

L’impatto del CoViD19 sull'economia della Ca­pitanata appare particolarmente pesante. La comunità scientifica ha risposto in maniera de­cisa, ma c’è anche un’economia, soprattutto turisti­ca, che deve andare avanti e non si riesce ancora a capire come potrà farlo.

 

I tassi di occupazione nelle strutture aperte sono bassi, ma il tema rilevante più immediato è quello connesso alla mancanza di flus­si turistici nel periodo che va da fine marzo alla pros­sima Pasqua. I network internazionali danno del­l’Italia un’immagine non favorevole. E questo è qual­cosa che produce risultati drammatici, soprattutto nell’ambito dell’accoglienza turistica.

 

Mariella Nobiletti, presidente della sezione Turi­smo di Confindustria, interpellata dall’Attacco, spie­ga che “la situazione venutasi a creare ci preoccupa parecchio. In virtù delle disdette arrivate sin qui e del fermo ai quale siamo costretti, possiamo ritenere compromesso il lavoro che si sarebbe svolto nei pe­riodo pasquale e, più in generale, di quelli che sono i primi mesi durante i quali lavoravamo in misura ac­cettabile”

 

L’imprenditrice di Vieste si augura che nessuno sot­tovaluti le disposizioni ricevute e ritiene che “Ci resta da sperare che tutti restino a casa per davvero, per poter uscire prima possibile da questo momento e per poter recuperare almeno dal prossimo giugno". “Le maggiori difficoltà, in questo momento, sono quelle degli alberghi - aggiunge - che lavora(va)no con i gruppi.

 

La stagione è compromessa e le azien­de saranno fortemente provate, se non si prende­ranno i giusti provvedimenti in materia economica. Domani (oggi, per chi legge) dovrebbe arrivare il de­creto con tutti gli strumenti necessari". La speranza della presidente della sezione Turismo di Confindustria è “che siano misure intelligenti e che siano ben calibrate, perché noi, in questo momento, abbiamo bisogno innanzitutto di liquidità. Non so se questo potrà essere inteso”. E le aspettative si basano sul fatto che “come Confindustria ci siamo mossi sia a li­vello regionale che nazionale.

 

Nel primo ambito sono state recepite tutte le nostre richieste. Insieme al­l’Ordine dei dottori commercialisti abbiamo stilato un documento preciso e dettagliato con l'elenco di tut­to quello che è necessario. Resta da vedere, però, cosa sarà colto".

 

“E’ sicuramente una questione che riguarda il turi­smo ma è anche qualcosa che riguarda tutti i comparti. Ci attendiamo misure ad ampio raggio-spie­ga - perché non servirebbe a nulla salvare un solo comparto, mentre tutti gli altri non hanno la possibi­lità di muoversi e di continuare a lavorare, per esem­pio.

 

E’ una situazione generalizzata che coinvolge tutte le categorie, non una sola. Il turismo è trasver­sale: viene alimentato da tutti i comparti economici e, a al contempo, li alimenta”.

 

Mariella Nobiletti è soddisfatta dalle azioni che sta mettendo in campo la Regione perché l’assessora Capone e il presidente Emiliano si sono comporta­ti in maniera egregia e penso che abbiano fatto tutto il possibile di quello che è nelle loro competenze, rin­viando addirittura il pagamento delle bollette del­l’Acquedotto Pugliese.

 

Ora tocca ai livelli nazionali dare il colpo più importante per l’economia, perché gli interventi più urgenti e fondamentali sono quelli che risiedono in capo al governo. Mi auguro, perciò, che siano precisi e puntuali, altrimenti la vedo diffici­le”.

 

Gino Notarangelo, presidente di Federazione Al­berghi della Confcommercio Foggia e titolare dell’Hotel Gattarella a Vieste, la pensa del tutto di­versamente e si prefigura “un disastro colossale, perché non c’è solo l’azienda che perde il proprio fat­turato ma ci sono migliaia di persone che lavorano nell’indotto e che rischiano di non poter lavorare. Oc­corre restare a casa e limitare le uscite, serve esse­re responsabili e fare sacrifici da subito, senza ulte­riori temporeggiamenti o compromessi.

 

Vedo, inve­ce, ancora troppa gente in giro: chi va alla Posta, chi va a comprare la lampadina, chi fa la spesa tutti i gior­ni, chi sbriga altre faccende. Tutto ciò non è respon­sabile”. Misure compensative? No, secondo Nota­rangelo. “Il danno economico non si può ammortiz­zare: quello che è perso, è perso. Le camere di albergo non sono risorse che si possono stipare in un magazzino, se sono vuote non puoi recuperarle suc­cessivamente. L’assessora Capone avrebbe dovu­to muoversi prima. L’unica cosa buona, il codice identificativo, è stata rinviata e poi?

 

Lei ha pensato solo ai musei e, nel frattempo, ha chiuso l’80% degli alberghi business di tutto il territorio pugliese. Terre­mo nel debito conto questi ritardi e le negligenze che lamentiamo, quando sarà finito questo periodo. Il problema pandemico implica la salvaguardia della salute collettiva e se davvero vogliono esserci d’aiu­to, lo facciano risolvendo questo problema sanitario, prima di ogni altra cosa. Mi aiuti, invece, non facen­domi pagare la bolletta dell’Acquedotto? Cosa me ne faccio, in considerazione del fatto che le strutture sono vuote e non c’è consumo di acqua corrente?"

 

Il presidente FederAlberghi Foggia è molto più mor­bido verso le istituzioni a Roma e pensa “che il go­verno stia facendo quello che può, ma dobbiamo es­sere noi tutti, in prima persona, a responsabilizzarci ulteriormente per far passare questo periodo buio.

 

Si sospendano tutti i pagamenti - la sua richiesta - e, domani, vedremo come dilazionarli, visto che oggi non abbiamo la possibilità di pagare nulla se non i be­ni di prima necessità utili a fronteggiare la situazione creatasi”. Basterebbe posticipare i pagamenti o sa­rebbe preferibile eliminarli del tutto? “Non ritengo possibile cancellarli, perché il servizio pubblico ha bisogno di andare avanti. Come non pensare, a que­sto proposito, a tutti i medici, gli infermieri e il perso­nale sanitario: chi e come li dovrebbe pagare, altrimenti?”

 

l’Attacco

 
 
 
 
 

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