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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 01/03/2020

PUGLIA: scatta l’ALLERTA METEO GIALLA per le prossime ore. VENTI di BURRASCA. Ecco il comunicato 2 ore ago Redazione Redazione

Post n°25458 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

PUGLIA: scatta l’ALLERTA METEO GIALLA per le prossime ore. VENTI di BURRASCA. Ecco il comunicato  

 
 
 

Torna il maltempo sulla Puglia: la protezione civile ha diramato un’allerta meteo gialla a partire dalle 6 di lunedì 2 marzo, per l’intensificarsi del vento tra SCIROCCO e LIBECCIO, che dovrebbe perdurare per le 24-36 ore successive.

 

«Venti da forti a burrasca, con raffiche fino a burrasca forte, in prevalenza dai quadranti meridionali. Mareggiate lungo le coste esposte», si legge nel bollettino pubblicato oggi.

 Ecco il COMUNICATO 



 

Clicca qui per LEGGERE il COMUNICATO COMPLETO in pdf

 
 
 

Vieste/ Centro Direzionale Baia dei Campi, quel bene pubblico costoso e dimenticato

Post n°25457 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

Vieste/ Centro Direzionale Baia dei Campi, quel bene pubblico costoso e dimenticato 

 
Vieste/ Centro Direzionale Baia dei Campi, quel bene pubblico costoso e dimenticato
 
 

A nessuno interessa, a fine febbraio 2020, del complesso turistico incompiuto situato nei pressi di Vieste, provincia di Foggia. Messo all’asta, dal Dipartimento sezione demanio e patrimonio della Regione Puglia, per ben quattro volte — ultimo bando in data 11 giugno 2018 al prezzo di 8.460.000,00 euro — non c’è stata alcuna offerta di acquisto da parte di società, cordate imprenditoriali, gruppi associativi, fondazioni di qualsiasi genere.
Pertanto quel che resta del Centro pilota per lo sviluppo integrato del turismo in Puglia, sito in Baia dei Campi proprietà della Regione, è perso nel degrado. Nel frattempo si registra un contenzioso notevole. Per esempio,a fronte degli ultimi incarti disponibili, Italscavi spa di Campobasso (aggiudicataria della gara per la costruzione di fabbricati e infrastrutture), vista la decisione della IV sezione civile del tribunale di Bari, è creditrice della Regione Puglia di euro 5.548.560,16. Il dispositivo del Giudice notificato il 30 luglio 2015.
Dopo 120 giorni la Regione non paga e di conseguenza Italscavi invia precetto di 5.550.292,07 euro. Risposta dei vertici politici regionali? Nessuna. Quindi il pignoramento della somma presso il Banco di Napoli, tesoriere della Regione.
Presidente e assessori regionali impugnano la sentenza, tramite l’avvocato esterno Mario Spinelli. L’esecuzione del sequestro di pubblico denaro è stata provvisoriamente bloccata dalla Corte d’Appello barese. Si è in attesa del verdetto giudiziario.

 

La storia. Baia dei Campi viene ideata nell’anno 1984 dalla Regione,insieme al Centro previsto per Otranto, quale punto strategico per le attività turistiche pugliesi.
Inizio lavori a metà 1988. Affidati a Italscavi spa e Icamar srl e Trisciuglio srl(Fg) e Giannotta Leonardo Cannole(Le) e Diemme Costruzioni Otranto. La giostra dei finanziamenti parte con 23 miliardi di lire della Regione e 38,86 elargiti dallo Stato, mentre il Ministero del Bilancio ne revoca 19. Tra manufatti aggiuntivi e varianti l’importo complessivo presunto è di 95 miliardi di lire, di cui 45 per Baia dei Campi. Qui il progetto dell’arch. Paolo Portoghesi immagina un albergo di 360 posti letto,piscina olimpionica, campi tennis, ristoranti, sala congressi,pista da ballo.

 

Nel 1999 la Commissione di collaudo firma il certificato con riserva. Nasce pertanto la diatriba amministrativa fra Assessorato lavori pubblici della Regione e Italscavi spa, in merito a documenti mancanti e ripristino infrastrutture realizzate in difformità. Passano gli anni segnati da operazioni peritali, consulenti di parte,espropri e fornitura arredi, superfici ammalorate, udienze e decreti ingiuntivi, dispositivo della Corte di Cassazione, tentativi di conciliazione. Soprattutto “…abbandono e degrado del cespite edificato in agro Baia dei Campi”. Si ammira comunque il grande immobile a forma ottagonale,disposto su tre piani oltre il seminterrato, zona alberghiera con 171 camere e servizi, scuola alberghiera e stanze per il personale, ristorante con 400 posti, sala conferenze, lavanderia industriale, garages, impianti di illuminazione, due piscine, parcheggio, aiuole, due campi da tennis, un’area scoperta complessiva di 36.100 metri quadri. Dentro l’elenco delle opere pubbliche incompiute pugliesi, certificato ultimamente dal Ministero delle Infrastrutture, si riscontrano sia il Centro turistico di Baia dei Campi sia quello di Otranto (laghi Alimini).

 

Un esempio brillante di uso del pubblico denaro.

 

Nino Sangerardi

 
 
 

Primo calendario della sanificazione preventiva delle scuole superiori

Post n°25456 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

Primo calendario della sanificazione preventiva delle scuole superiori

Primo calendario della sanificazione preventiva delle scuole superiori

Dopo l'annuncio da parte del Presidente della Provincia Nicola Gatta dell'intenzione di chiudere gli istituti superiori della provincia per permettere una sanificazione preventiva degli ambienti, lo stesso presidente ha reso noto il calendario dei plessi che saranno interessati da lunedì 2 a mercoledì 4 marzo. In questi primi tre giorni gli interventi riguarderanno le scuole di Foggia, Cerignola, Stornarella, Stornara, Carapelle, Ortanova, Candela, Sant'Agata, Deliceto e Accadia. Nel provvedimento, il presidente Gatta ha preannunciato che nei prossimi giorni ne emetterà un altro indicando gli interventi nei giorni successivi. Scuole aperte regolarmente, quindi, nei Comuni del Gargano.

La decisione di effettuare queste sanificazioni preventive non è stata gradita da diversi Primi Cittadini della Provincia, primo tra tutti Franco Landella di Foggia che con un videomessaggio sui social ha posto l'accento sulla inutilità di queste iniziative che servono esclusivamente a far aumentare il livello di paura nei cittadini. Ha inoltre precisato che è superfluo chiudere gli edifici in quanto per effettuare questi interventi (già svolti nelle scuole del capoluogo) servono esclusivamente prodotti per i quali non è necessario arieggiare successivamente i locali.

Questo il calendario:

Calendario sanificazione scuole - dal 2 al 4 marzo 2020


 
 
 

Vieste/ SCADENZA 1a RATA TARI 2020 - AVVISO URGENTE AI CONTRIBUENTI

Post n°25455 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

Vieste/ SCADENZA 1a RATA TARI 2020 - AVVISO URGENTE AI CONTRIBUENTI 

 
Vieste/ SCADENZA 1a RATA TARI 2020 - AVVISO URGENTE AI CONTRIBUENTI
 
 

Nella giornata di venerdì 28 febbraio, è fissata la scadenza della PRIMA RATA della TARI – TASSA RIFIUTI 2020.
 
Sono pervenute ai nostri uffici comunali numerose segnalazioni riguardanti il mancato ricevimento dell’Avviso di Pagamento con i relativi F24 per poter effettuare il relativo versamento causa di disservizi relativi alla consegna per posta.
 
Informiamo i contribuenti che nel caso non abbiano ancora ricevuto l’AVVISO di PAGAMENTO entro la fine della prossima settimana, potranno richiederlo recandosi direttamente allo sportello dell’UFFICIO TRIBUTI ubicato al Piano Terra del Comune di Vieste.

 

 

 

UFFICIO TRIBUTI

 
 
 

Vieste /LE 40 ORE PER IL SIGNORE dal 2 al 4 marzo nella Parrocchia S. Maria delle Grazie

Post n°25454 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

Vieste /LE 40 ORE PER IL SIGNORE dal 2 al 4 marzo nella Parrocchia S. Maria delle Grazie 

 
Vieste /LE 40 ORE PER IL SIGNORE dal 2 al 4 marzo nella Parrocchia S. Maria delle Grazie
 
 

Mentre il mondo è avvolto dalla paura e dalla psicosi del contagio del Coronavirus i cristiani rispondono non con la quarantena o l'isolamento ma con la potenza della preghiera che ha la forza di contagiare  i cuori  della presenza dello Spirito  e dell'immensa gioia della Carità.

 

" La preghiera è luce dell’anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l’uomo. L’anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l’anima cerca ardentemente il latte divino, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni essere visibile.
   La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio, e nel medesimo tempo rende felice l’anima perché appaga le sue aspirazioni. Parlo, però, della preghiera autentica e non delle sole parole."   
 
( S. GIOVANNI CRISOSTOMO)

 
 
 

Otto anni fa la scomparsa di Lucio Dalla Mar 01, 2020

Post n°25453 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

Otto anni fa la scomparsa di Lucio Dalla   
 
 
 

Manfredonia – Oggi di otto anni fa avvenne la scomparsa ,del nostro concittadino onorario – con origini sipontine – 1 marzo 2012. Di lui, sentivo parlare da bambino  – Lucio Dalla … che frequentava un importante locale della città … con la famiglia. Il mio ricordo di quel locale foto (Pastore) in trequarti di copertina – il disco cambio, che permise a Lucio,  un grande successo di pubblico ed entrare così di diritto nella “Storia della Musica italiana … in suo ricordo.

 

Era di ieri come nel ricordo oggi … il mio più commovente pensiero,  liberazione di spirito, di un tempo passato , rimasto storico – quel noto ristorante  sito in Viale Miramare –   proprio all’inizio di tale viale – in un pomeriggio inoltrato di marzo freddino.

 

Fui accompagnato da un mio parente  con un motorino ‘Carelli’. L’ anno sfiorava il ’66, ne avevo appena 5 di età…ero talmente piccolo e stordito – quando entrai un quel locale, che si chiamava: “Ristorante Pastore” …dove non mancava mai la musica, addirittura sembrava una balera – con tanto di orchestrali bravissimi… vestiti tutti eleganti, con abiti all’epoca.

  

Non ricordo che festa era , nel mio ricordo vago, e lontano da fanciullo – spaventato…forse un matrimonio , incontrai parenti e non – tanta gente mai vista – non sapevo neanche l’esistenza di quel locale…ma solo dopo  in seguito venni a sapere una cosa certa – che da quello storico locale – dove ea di casa  il grande” Lucio Dalla” e tanti atri nomi famosi ,musicisti di livello nazionale Sipontini – vari personaggi della Manfredonia, che oggi devono essere ricordati per il loro patrimonio che ci hanno lasciato per sempre in quel cuore verde – ora desertico.

 

di Claudio Castriotta

 
 
 

Quel Gargano di pietra dalla gente ai paesaggi. Così apparve nel 1938 agli occhi dello scrittore Corrado Alvaro

Post n°25452 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

Quel Gargano di pietra dalla gente ai paesaggi. Così apparve nel 1938 agli occhi dello scrittore Corrado Alvaro 

 
Quel Gargano di pietra dalla gente ai paesaggi. Così apparve nel 1938 agli occhi dello scrittore Corrado Alvaro
 
 

La fusione tra uomo e paesaggio ap­pare certe volte stupefacente, spe­cie se viene esaltata da scrittori di vaglia e dalla felice vena compo­sitiva. Un esempio del genere ci viene fornito dal calabrese Corrado Alvaro, uno dei nomi di punta del Novecento, le cui opere continuano ad essere regolarmente ristampate.

 

Oltre ad aver pubblicato i racconti di Gente in Aspromonte, Alvaro è stato attivo anche come giornalista. Nelle vesti di inviato, nel marzo 1938 pubblica sulla Stampa di Torino un pezzo intitolato «I costruttori del Garga­no», che confluisce, poi, nel 1941, nella seconda edizione di Itinerario italiano (la prima era apparsa nel 1933). Si tratta di una densa rac­colta di scritti di viaggio, oltre una trentina, legati alla sua attività pubblicistica; ne viene fuori un cammino che tocca numerose re­gioni, dalla Lombardia alla Sicilia, con un occhio di riguardo per la sua Calabria. La disposizione, però, non segue un preciso sche­ma geografico, anzi, pone il materiale in una certa libertà.

 

Alla base di questo itinerario, c’è l’esal­tazione della vita provinciale della nazione, ricca di differenze dinamiche e positive, che meritano la massima considerazione. Curioso ed attento ai mille volti delle cose, Alvaro esalta con asciuttezza questo prezioso fondo nazionale. Di qui, dunque, lo scritto in que­stione, «I costruttori del Gargano», che rientra alla perfezione nel tema dominante del libro, nell’esaltazione dell’operosità della gente ita­liana, delle qualità che appaiono scolpite nei vari aspetti del territorio nazionale.

Alvaro resta impressionato dallo sforzo di quanti, sul Gargano, tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo, anno dopo anno, hanno saputo rubare spazio ad una natura selvaggia ed osti­le. «Il lavoro parla per gli abitanti», nota il Nostro, di fronte alla «immane opera di muri a secco che sostengono le terrazze degli olivi, dei mandorli, delle vigne, del grano». È uno sce­nario che si impone con forza, una rivelazione che resta impressa nella memoria, eloquente nella sua essenzialità («Ci si accorge subito di trovarsi fra gente dura e gelosa, quella cioè che ha costruito l’enorme monumento dei bastio­ni delle sue montagne. Tanto dura, che nep­pure il matrimonio accade senza dramma»).

Lo scrittore si sofferma a parlare del «rat­to», un’antica usanza, spesso ricordata, che talvolta era un semplice espediente per eli­minare degli ostacoli, ma talaltra rappresen­tava una vera e propria violenza, se la donna non era consenziente; tutti gli aspetti, in ogni caso, appaiono allo scrittore calabrese con­naturati all’indole di un tale popolo.

In questa zona isolata molte cose finiscono per assumere delle forme peculiari, e tra que­ste il pane: «Da una casa esce un tale con un’asse sulla testa, e sopra ci sono due pani di dieci o dodici chili ciascuno, quanto basta a una famiglia di cinque o sei persone, di qui, per due giorni. Non avevo mai veduto un pane di questa posta». Il secco commento del nar­ratore è quanto mai significativo. Anche un altro scrittore era rimasto stupito di fronte ad una scena simile, e ci riferiamo al romagnolo Beltramelli, che nella sua monografia del 1907 sul Gargano ad un certo punto descrive un

gruppo di donne, tutte vestite di bianco, che scende in pianura a spigolare: «Le più giovani recavano enormi pani rotondi e neri della ( dimensione di una buona ruota di calesse; parevano piuttosto spugne: in principio non ( sapevo capacitarmi a che potesse servire . quell’enorme arnese. Dicono che è un pane : squisito e così sia per la loro salute».

Questi rudi garganici, che mettono al mon­do molti figli per trovare un aiuto nel loro tenace sforzo di sottomissione della montagna, serbano le loro istintive qualità di ar­chitetti, la loro capacità di piegare la pietra alle proprie necessità, anche quando lasciano ; la loro terra e vanno lontano. Essi esemplificano, così, le potenzialità positive, gli innesti proficui che possono arrivare da zone periferiche e quasi sconosciute, come appunto il Gargano.

Di questa realtà territoriale l’autore di Gen­te in Aspromonte riesce a cogliere, nel com­plesso, numerosi aspetti pregnanti, con ef­ficaci notazioni. Le enumerazioni, le anafore, le ripetizioni, che scandiscono lo scritto, rin­viano tutte all’importanza della pietra, una presenza che diventa quasi un’ossessione, il segno di un destino che richiede agli uomini garganici adeguati comportamenti.
Il brano si chiude parlando del celebre san­tuario dell’Angelo, privato però del suo ruolo di protagonista assoluto e visto senza con­cessioni alla sfera mistica. Il sacrestano offre ad Alvaro una reliquia, che altro non è se non una scheggia di masso. Ancora una volta, insomma, il pensiero va alla pietra, punto di partenza e di arrivo, in un circolo senza tempo e confini.

òòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò
 
Nel volume VIAGGIO IN ITALIA un popolo tenace di costruttori
 
Corrado Alvaro, nato nel 1895 a San Luca, oggi nell'area metropolitana di Reggio Calabria, e scomparso a Roma nel 1956, ci ha lasciato numerose opere di valore. Una pregevole raccolta di scritti di viaggio, ricavata dalle sue esperienze di giornalista, è «Iti­nerario italiano» (prima edizione nel 1933, poi, con numerose aggiunte, nel 1941). Dopo l'edizione della Bompiani del 1995, con prefazione di Massimo Onofri, l'ultima ristampa, per lo stesso editore, risale al 2014, con l'introduzione di Carmine Abate. In questa silloge non può sfuggire lo scritto «I costruttori del Gargano», apparso originariamente sulla terza pagina della «Stampa» di Torino, nell'edizione del 30 marzo 1938. Si tratta di un ritratto denso ed efficace di una realtà geografica dominata dalla pietra, che attesta gli sforzi immani compiuti dai garganici per sopravvivere.

     

FRANCESCO GIULIANI

 
 
 

IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ Dispera Bene. Manuale di consolazione e resistenza al declino di Marcello Veneziani

Post n°25451 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ Dispera Bene. Manuale di consolazione e resistenza al declino di Marcello Veneziani 

 
IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ Dispera Bene. Manuale di consolazione e resistenza al declino di Marcello Veneziani
 
 

Ognuno di noi è coinvolto. Non ce la poniamo direttamente, abbiamo da badare ai nostri guai, ma ci viviamo dentro questo interrogativo: ha senso sperare? Oppure conviene rimboccarci le coperte sotto una coltre di leggera e libidinosa disperazione, senza eccessi, con pudore, ripetendo a bassa voce poi-tanto-si-muore? Del resto: cos’è la speranza e che cos’è la disperazione? Non essendoci più purtroppo Giorgio Gaber, ad illuminarci – ed è una ragione di disperazione, ma anche di speranza: rincontrarlo nell’altra vita! – si fa avanti Marcello Veneziani.

 

Il libro si intitola Dispera bene. Manuale di consolazione e resistenza al declino (Marsilio pagine 152, €17) ed è tutto uno splendido paradosso. Disperare quietamente, evitando gli strepiti, riflettendo senza paura su noi stessi e il nostro destino, è forse la cola speranza che non delude. Non sto rivelando (spoilerando come si dice ai tempi di Netflix) il finale di un thriller. Perché Veneziani dichiara subito ti suo intento. Non rivelerà la V-e-r-i-t-a. Neppure nega che essa esista. Ma è al di là di questo istante, essa non ci afferra e neppure si lascia possedere.

 

Bisogna subito spiegare, ai pochi che non lo sanno, chi è Veneziani. Lo dico a me stesso, con una certa invidia. E di certo il giornalista più colto quanto a filosofia e poesia che sia in circolazione in Italia. È dotato di una logica ferrea, ma anche di un gusto per la illogicità della nostra esistenza, e degli assunti della filosofia.

 

Crede nell’essere, nel suo essere solido, intonso, inattaccabile dal nulla. Non crede che il tempo sia un fattore decisivo, per questo ritiene un’operazione inutile sperare, ma anche il suo contrario. Eppure vi dedica un libro bellissimo. Che lascia intatte le domande poste all’inizio: che cos’e la Speranza? Perché nonostante tutto mi alzo il mattino e cerco l’alba, un’alba diversa, una piccola spada di luce per tagliare la corazza della noia; e fare anche solo il mio dovere con una briciola di soddisfazione, voler bene ed essere ricambiati oppure no, non importa, ma almeno cercare di eseguire bene il compito, anche se non se ne accorgerà nessuno, figuriamoci Dio?

 

Figuriamoci Dio…

 

Veneziani nelle sue pagine, scritte con una scelta delle parole di tipo arabo, piene dei sapori della sua Puglia, racconta c spiega quanto i massimi pensatori dell’umanità ci hanno spiattellato sul tema della speranza, che coincide con il senso della vita. Non ritiene questa domanda oziosa, uno stupido vezzo della nostra specie, ignorato dal resto del regno animale. Egli sa che l’anima esiste, e lo sai anche tu che lo leggerai, anche se sono pensieri ondivaghi e tremuli, ed egli ti conduce a esplorarne i recessi nascosti, ma anche le spume illusorie con una meticolosità di cesellatore.

 Da Aristotele a Leopardi 

Troverete tutto: Bibbia, Gesù, Parmenide a Zenone, Socrate e Aristotele. Soprattutto Epicuro cd Eraclito, il preferito se non capisco male è però Seneca, insieme al san Paolo di cui Veneziani ama l’abisso contraddittorio della sua formula “spes contra spem”, sperare contro la speranza. Adora il “disperatissimo” Leopardi (anche se come Augusto Del Noce credo preferisca il padre di Giacomo, Monaldo). Ce l’ha a morte, il nostro autore, con un mito citato da chiunque quasi fosse l’oracolo del millennio: Zygmunt Bauman (1925-2017), e la sua teorizzazione della “società liquida”, che diventata una formula-talismano, alibi per rinunciare a considerare ciò che di solido resiste quanto a valori, principi, doveri.

 

Ma ecco per fortuna c’è Tommaso d’Aquino. In lui Veneziani trova argomenti favolosi. E li sviluppa. Nella Quaestio 26 del secondo libro della Summa Theologica, ad esempio, c’è il contravveleno per negare l’ideologia neo-cristiana che privilegia i (milioni) di migranti sui (miliardi) di restanti e i (milioni) di diversi sui (miliardi) di persone comuni. Ma queste in fondo sono divagazioni salutari sul presente del mondo. Affascinanti distrazioni rispetto al tema dominante, che esistenziale, intimo, che trilla con la sveglia al mattino, e non si spegne affatto quando smorziamo l’abat-jour. Spes o di-spes? Questo libro si pone, in continuità di scopo con il De consolation philophiae di Severino Boezio (523 ca.), che dal Medio Evo in poi si portano in carcere gli intellettuali per inventarsi che l’etimologia di “cella” in fondo è identica a quella di “cielo”.

 

Marcello ci conduce nella disperazione, evirandola, così che non ci sodomizzi, trasformandola in un fattore di conforto. Mostrando come essa sia l’unica cosa ragionevole. In fondo se si scompone la parola non è un caso che si possano isolare due sillabe: “razio”, per cui potremmo arditamente tradurre con qualche licenza disperazione in non-sperare-è-razionale. Un possibile aggettivo potrebbe essere coniato: disperazionale. Ammetto: queste ultime discettazioni, poco fondate sul greco e sull’arabo, sono solo mie, ma Veneziani ti induce all’immedesimazione. Al suo metodo di maestro del paradosso creativo.

 

Fatto sta che consiglio fatale di Marcello è: “Imparare a coabitare con la disperazione”. Essa non delude mai. Non è brutta come la fanno apparire. Ci si può campare dentro dolcemente e senza però dormire. Consente di evitare di amareggiarsi per il futuro, il quale secondo lo scrittore pugliese e levantino ha in serbo solo il dominio della Tecnica, e non è cosa che possa colmare i giorni di beatitudine. Non è cinismo, quello che consiglia Veneziani. Perché il cinismo comporta “disfattismo che attira negatività”, sfrega l’anima con un’asprezza che rende amara la vita.

 Sapienza canuta 

Quella venezianesca è una sapienza sobriamente disperata, cauta, confortevole. Una mezza porzione di disperazione. Io – se essa fosse la verità sulla vita – almeno la vorrei intera, da annegarci furiosamente dentro. Ma a voi basta questa consolazione da disperazione debole? A me francamente no. Ma non basta neppure a Veneziani. Quid animo satis (salmo 8)? Cosa basta al cuore? La disperazione no di certo. Non mi accontento della disperazione. E lo scrive in fondo anche Veneziani, quando elogia la disperazione perché consente di prepararsi meglio all’imprevisto, all’inaspettato.

 

Siamo questo guazzabuglio magnifico noi uomini. Come scrisse Albert Camus: «Non v’e amore per la vita senza disperazione di vivere» (II rovescio e il diritto, 1937). Un incontro, come un bel giorno, accadrà? Siamo così. Attendiamo qualcosa. Veneziani la chiama disperazione, per me è speranza, ragionevole speranza, sappiamo così poco dell’universo.

 

Renato Farina

 
 
 

Basket Serie C Gold/ La Bisanum Viaggi Vieste a Monteroni per i play off.

Post n°25450 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

Basket Serie C Gold/ La Bisanum Viaggi Vieste a Monteroni per i play off. 

 
Basket Serie C Gold/ La Bisanum Viaggi Vieste a Monteroni per i play off.
 
 

La trasferta più lunga del campionato, può voler dire la matematica salvezza e la qualificazione ai play off, qualificazione che, se la federazione non avesse restituito i 3 punti penalizzazione inflitti all’Ostuni, era già stata raggiunta con la vittoria di domenica scorsa sul Mola. Il Monteroni ha l’ultima possibilità per non rimanere nella zona play out, mentre la Sunshine vuole definitivamente spuntare la casella qualificazione.

 

Squadra ostica da affrontare quella salentina, che vede nel play Leucci (15,3 di media), e nelle ali Povilaitis e Fernandes i suoi punti di forza. All’andata finì 92-58 per la Bisanum Viaggi Vieste, quindi anche una sconfitta con una differenza canestri inferiore darebbe la certezza della salvezza ai garganici.

 

Ecco Capitan Compagnoni alla vigilia della gara: “sarà sicuramente una partita tosta, loro in casa sono una squadra completamente diversa che è stata capace di mettere in difficoltà chiunque. In più punteranno a vincere a tutti i costi perché possono ancora ambire ai playoff. Noi dovremo farci trovare pronti a tutto, entrare in campo carichi e pronti a dare il massimo per tutto l’arco della gara. Conosciamo i loro punti di forza e i loro punti deboli e su quest’ultimi dovremo lavorare per portare a casa i due punti, fondamentali per tenere dietro le nostre inseguitrici.”

 

 

 

LA IX GIORNATA DI RITORNO

 

 

 

Cestistica Ostuni

 

Mola New Basket

 

1 Mar 18:00

 

 

 

N.P. Monteroni

 

Bisanum Vieste

 

1 Mar 18:00

 

 

 

Action Now Monopoli

 

Angel Manfredonia

 

1 Mar 18:00

 

 

 

Cus Jonico

 

Libertas Altamura

 

1 Mar 18:00

 

 

 

Basket 1963 Francavilla

 

Pallacanestro Lupa Lecce

 

1 Mar 18:00

 

 

 

Pallacanestro Molfetta

 

Valentino Castellaneta

 

1 Mar 19:00

 

 

 

LA CLASSIFICA

 

   Pallacanestro Molfetta 30

 

   Action Now Monopoli 30

 

   Cus Jonico 26

 

   Pallacanestro Lupa Lecce 26

 

   Libertas Altamura 20

 

   Bisanum Vieste 20

 

   Mola New Basket 16

 

   Cestistica Ostuni 16

 

   N.P. Monteroni 12

 

   Angel Manfredonia 12

 

   Valentino Castellaneta 10

 

   Basket 1963 Francavilla 8

 
 
 

ECCELLENZA – L’Ugento tifa Gallipoli. Deghi e Otranto, vietato sbagliare. L’Atletico Vieste vola verso i playoff: programma e a

Post n°25449 pubblicato il 01 Marzo 2020 da forddisseche

ECCELLENZA – L’Ugento tifa Gallipoli. Deghi e Otranto, vietato sbagliare. L’Atletico Vieste vola verso i playoff: programma e arbitri della 25ª 

 
ECCELLENZA – L’Ugento tifa Gallipoli. Deghi e Otranto, vietato sbagliare. L’Atletico Vieste vola verso i playoff: programma e arbitri della 25ª
 
 

Missione delicata per il Gallipoli che, a Ruvo, oggi pomeriggio, andrà a far visita alla vice capolista Corato. Ugento-Vigor Trani vale mezza fetta di playoff, sempre che una tra Molfetta e Corato rallenti. Allo stato delle cose, infatti, essendoci 12 punti di differenza tra la seconda e la terza, i playoff non si giocherebbero per la regola dei sette punti.

 

L’Ugento, quindi, tifa Gallipoli ma, dal canto suo, deve cogliere i tre punti contro la terza forza del torneo. Posta doppia in palio tra Deghi e Martina, divise solo da tre lunghezze a favore dei biancazzurri, che inseguono i punti che permetterebbero loro di non gettare una stagione partita con ben altri obiettivi.

 

Altrettanto delicata è la sfida tra Otranto e San Marco, compagine penultima in classifica e decisamente pericolante. Il rinfrancato Atletico Vieste ospita il Bisceglie tre punti per volare vero i play off ?

 

Il programma della 25esima giornata di Eccellenza pugliese con gli arbitri designati:

 

ORE 15

 

AT San Severo-F. Altamura: Fabrizio Consales di Foggia (Cantatore-Bono)

 

Atl. Vieste-UC Bisceglie: Antonio Spera di Barletta (Favilla-Rizzi)

 

Barletta 1922-Orta Nova: Riccardo Tropiano di Bari (Spalierno-Maffione)

 

Corato-Gallipoli: Luigi Lacerenza di Barletta (Alessandrino-Curci) – a Ruvo di Puglia

 

Deghi-Martina: Bruno Spina di Barletta (Spagnolo-Moschettini)

 

Otranto-San Marco: Gabriele Sciolti di Lecce (Desiderato-Turco)

 

Ugento-Vigor Trani: Giorgio Caldararo di Lecce (Calabrese-Scorrano)

 

 

 

ORE 16

 

Molfetta-A. Barletta: Andrea Palmieri di Brindisi (Errico-Magnifico)

 


CLASSIFICA

 

Molfetta 57

 

Corato 53

 

Vigor Trani 41

 

Ugento 40

 

Barletta 1922 38

 

Barletta 34

 

Atl. Vieste 33

 

UC Bisceglie 31

 

Martina e Gallipoli 28

 

Otranto 27

 

Orta Nova 26

 

Deghi e F. Altamura 25

 

San Marco 19

 

AT San Severo 18

 
 
 
 
 

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