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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 12/12/2020

Casa Sollievo riferimento al Sud per chirurgia neoplasie del fegato, vie biliari e pancreas In 15 anni eseguiti più di 1.000 in

Post n°27402 pubblicato il 12 Dicembre 2020 da forddisseche

Casa Sollievo riferimento al Sud per chirurgia neoplasie del fegato, vie biliari e pancreas

In 15 anni eseguiti più di 1.000 interventi al fegato e circa 600 resezioni del pancreas

San Giovanni Rotondo, 12/12/2020  – (odysseo) L’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico “Casa Sollievo della Sofferenza” è diventato, ormai, punto di riferimento in Puglia e nelle regioni del Centro Sud per la chirurgia delle neoplasie del fegato, delle vie biliari e del pancreas, dopo 15 anni di attività in questo campo. Stiamo parlando di una disciplina molto specialistica, nata all’interno della Chirurgia Addominale.

Quando prese avvio, a San Giovanni Rotondo nell’ospedale voluto da San Pio, si utilizzarono le tecniche e le metodiche della chirurgia tradizionale, quelle dell’epoca. Ma, via via, con il passare degli anni, sono state introdotte anche le c.d. tecniche mininvasive, come la laparoscopia e la robotica per la chirurgia del fegato e del pancreas.

CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA DI SAN GIOVANNI ROTONDOCASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA DI SAN GIOVANNI ROTONDO, esterno (immagine dalla pagina facebook)

«Pur avendo la patologia neoplastica del pancreas dei numeri limitati, in questi anni abbiamo accumulato molta esperienza che deriva anche dal numero consistente di casi presi in esame– ha tenuto a sottolineare Matteo Scaramuzzi, responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Chirurgia Epatobiliare, afferente all’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Addominale, diretta da Francesca Bazzocchi. (odisseo)

 
 
 

Molo 21: “Educare in Comune”: un’occasione per Manfredonia La povertà educativa è un fenomeno multidimensionale, le cui cause d

Post n°27401 pubblicato il 12 Dicembre 2020 da forddisseche

Molo 21: “Educare in Comune”: un’occasione per Manfredonia

La povertà educativa è un fenomeno multidimensionale, le cui cause derivano dunque anche dalla povertà di relazioni, dall’isolamento e dalla cattiva alimentazione e cura della salute

AUTORE

Manfredonia, 12 dicembre 2020.  A causa della pandemia sanitaria legata al covid-19, la situazione sociale, economica e culturale in numerose comunità è nettamente peggiorata: studi nazionali evidenziano che gli effetti sull’economia e la chiusura di molti servizi hanno inciso sulla povertà economica e acuito le disuguaglianze e i divari che sono alla base della povertà educativa.

In siffatta situazione un bambino/a o un adolescente è  di fatto privato del diritto all’apprendimento in senso lato, delle opportunità culturali ed educative, del diritto al gioco, dell’accesso, in generale, a beni e servizi dedicati, ad opportunità di apprendimento e di fruizione non formale di cultura e arti, necessari alla crescita.

MANFREDONIA ALTO, PH MATTEO NUZZIELLOMANFREDONIA ALTO, PH MATTEO NUZZIELLO

La povertà educativa è un fenomeno multidimensionale, le cui cause derivano dunque anche dalla povertà di relazioni, dall’isolamento e dalla cattiva alimentazione e cura della salute. In particolare, la dimensione emotiva della socialità, del costrutto valoriale e della capacità di relazionarsi con le realtà di riferimento, sia esterne che interne, è insidiosa, quanto e più di quella economica.

Tale forma di povertà non è solo causa dello svantaggio sociale (ed economico) ascrivibile alla famiglia di origine, ma è interrelata al divario socio-territoriale e alla dimensione qualitativa della comunità educante di riferimento.

Il Dipartimento per le politiche della famiglia, in tal senso, promuove l’attuazione d’interventi progettuali, anche sperimentali, per il contrasto alla povertà educativa e il sostegno delle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali delle persone di minore età, al fine di renderle attive e responsabili all’interno delle comunità di appartenenza e promuovere il rispetto delle differenze culturali, linguistiche, religiose, etniche e di genere esistenti.

A tal fine, il bando “Educare in Comune” propone azioni di intervento a livello comunale per restituire importanza e protagonismo agli attori locali della “comunità educante”, per sperimentare, attuare e consolidare sui territori modelli e servizi di welfare di comunità nei quali le persone di minore età e le proprie famiglie diventino protagonisti sia come beneficiari degli interventi, sia come soggetti attivi d’intervento.

PH MATTEO NUZZIELLO - MANFREDONIAPH MATTEO NUZZIELLO – MANFREDONIA

Per “comunità educante” si intende la rete di solidarietà territoriale costituita da tutti coloro che partecipano con responsabilità, in maniera sinergica e con la stessa cultura pedagogica, alla crescita dei minori. Una pluralità di adulti di riferimento – che va dai genitori, alla scuola, al sistema economico, giuridico e culturale, al terzo settore (comprese le istituzioni religiose e il mondo dello sport) – che, a vario titolo, si adopera per tutelare e valorizzare la dimensione sociale del processo educativo.

Gli interventi promossi per ciascuna delle aree tematiche devono garantire un complessivo ed organico approccio multidisciplinare: famiglia come risorsa, relazione e inclusione, e cultura, arte e ambiente.

Possono partecipare i comuni, in qualità di unici beneficiari del finanziamento, singolarmente o in forma associata anche in collaborazione con enti pubblici e privati.

Le proposte progettuali devono avere una durata di 12 mesi e il contributo minimo per progetto è pari a € 50.000, mentre il contributo massimo per progetto è di € 350.000. La quota di co-finanziamento da parte del Dipartimento per le politiche della famiglia è del 100%.

Per la nostra città presentare una proposta progettuale in tal senso e, perché no, vincerla significherebbe una boccata d’ossigeno per un settore (come quello dei servizi sociali) che da anni affronta difficoltà enormi presenti nella nostra Comunità. In questo contesto evidenziamo l’importanza dei finanziamenti (europei, nazionali e regionali) per gli Enti Locali e in particolare per il futuro della nostra comunità, atteso che saranno quasi sicuramente l’unica fonte di sviluppo, in considerazione della grave situazione economica in cui versa il nostro Ente.

In virtù di quanto innanzi esposto, invitiamo la Commissione Straordinaria del Comune di Manfredonia, singolarmente o in forma associata anche in collaborazione con enti pubblici e privati che si occupano di tale tema, ad attivarsi affinché non si perda questo importante contributo da destinarsi alle famiglie più bisognose. 

Noi di Molo 21 sentiamo il dovere di impegnarci per elaborare un progetto avente ad oggetto il tema del contrasto alla povertà educativa e metterlo al servizio della nostra comunità.

A tal fine, invitiamo tutti a collaborare per realizzare insieme una proposta progettuale da sottoporre all’attenzione del Comune di Manfredonia e degli altri possibili soggetti proponenti.

Noi ci stiamo già lavorando!

Ora più che mai c’è bisogno di rimboccarsi le maniche e remare, tutti insieme, verso un obiettivo ben definito: il bene della nostra comunità. (nota stampa)

 
 
 

Manfredonia, “Allungare il molo di levante per la sicurezza dei pescherecci” Un pescatore è caduto in mare ed è stato salvato a

Post n°27400 pubblicato il 12 Dicembre 2020 da forddisseche

Manfredonia, “Allungare il molo di levante per la sicurezza dei pescherecci”

Un pescatore è caduto in mare ed è stato salvato a fatica

AUTORE

Manfredonia, 12/12/2020 – “NON è la prima volta e non sarà l’ultima, occorre intervenire prolungando il molo di levante per garantire la sicurezza del porto, non possiamo mettere a repentaglio i nostri pescherecci”. I pescatori sono arrabbiati. La burrasca che si è abbattuta nei giorni scorsi sul porto ha causato serie difficoltà ai pescherecci ormeggiati lungo le banchine del porto commerciale di Manfredonia. Il forte vento di scirocco che da sud sale verso il golfo, penetra nel bacino portuale agitando le acque al punto da mettere a repentaglio gli ormeggi e quindi i natanti.
OLTRE una cinquantina di motopesche sono state costrette, tra mille difficoltà e rischi (un pescatore è caduto in mare ed è stato salvato a fatica), di rifugiarsi nell’attiguo porto turistico “Marina del Gargano” che ha l’imbocco più protetto dai venti del sud. Una situazione di grave pericolo che mette in agitazione i pescatori. “La storia si ripete: in pericolo sono le nostre imbarcazioni” rileva stizzito l’armatore Michele Conoscitore. “Molti di noi siamo stati costretti in tutta fretta a mettere in salvo i pescherecci nel porto turistico. Oltre ai pericoli incombenti, siamo stati costretti a sbrigare pratiche burocratiche e sopportare costi aggiuntivi per il ricovero dei pescherecci. Non si può accettare – protesta – che una flottiglia peschereccia che ha un suo porto debba essere costretta a transitare sia pure occasionalmente in un altro per motivi di sicurezza”.
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LA RICHIESTA che i pescatori avanzano in coro è quella del prolungamento del molo di levante di circa un duecento metri per mettere in sicurezza il bacino portuale. “E’ un problema che si ripete periodicamente e che come associazione abbiamo denunciato in passato” interviene con una nota Enrica Amodeo, presidente dell’Associazione culturale e politica “Manfredonia Nuova” ricordando i danni della mareggiata del 2019. “Il porto commerciale – dettaglia – non offre un giusto riparo dai venti di scirocco alle imbarcazioni ormeggiate costringendo gli armatori a trasferirle altrove affrontando rischi e oneri straordinari. Occorre con urgenza provvedere alla messa in sicurezza del porto commerciale”.
ESCLUSO il comune che non ha competenza sul porto, e la Capitaneria di porto che ha ben altre competenze e che in ogni caso, come ha confermato il comandante Giuseppe Turiano, “Abbiamo in ogni caso segnalato l’esistenza del problema sicurezza”, ad essere direttamente e operativamente interessata è l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale.
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AUTORITA’ portuale che il problema sicurezza del porto di Manfredonia lo ha in agenda. “Purtroppo il porto di Manfredonia non è dotato del piano regolatore” – ha dichiarato alla Gazzetta il presidente Ugo Patroni Griffi. “I problemi della portualità di Manfredonia sono tanti” rileva. “Stiamo cercando di dare una accelerata alla redazione di un piano regolatore portuale senza del quale non è possibile fare alcun intervento. Nella progettazione che andremo ad elaborare inseriremo anche la variante al molo di levante del porto commerciale. Non è cosa semplice, occorrono studi e rilievi. Poi naturalmente occorreranno i finanziamenti”. E qui si aprono scenari imperscrutabili. Quel che continua a mancare e da decenni, è una politica di sostegno al porto (anche al porto) che veda accomunati quanti eletti ai vari livelli dell’apparato pubblico, in una battaglia comune.
Michele Apollonio

 
 
 

Vieste in “Azione”, Lorenzo Spina Diana illustra gli obiettivi del nuovo soggetto politico Il Dic 12, 2020 307

Post n°27399 pubblicato il 12 Dicembre 2020 da forddisseche

Vieste in “Azione”, Lorenzo Spina Diana illustra gli obiettivi del nuovo soggetto politico 

 
307
 

Assistiamo, quasi periodicamente, ad un quadro politico nazionale in costante mutazione: nuove alleanze si formano dalle ceneri delle precedenti, dando vita a coalizioni, a volte, davvero impensabili. In questo via vai di ideali (per chi ancora dà un peso a questa parola) e strette di mani che prima, invece, si guardavano bene dallo sfiorarsi, si fa strada Azione, il giovane partito fondato da Carlo Calenda, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione Europea.
Nato un po’ in sordina, Azione, secondo le statistiche, guadagna terreno di settimana in settimana, grazie anche alla figura da molti considerata carismatica di Calenda, che dà l’impressione di essere un “cane sciolto”, non disposto a cedere nelle proprie convinzioni pur di costruire alleanze con nomi importanti che hanno iniziato a corteggiarlo, attratti dai consensi che, a quanto pare, continua a ricevere dalla gente. È da molti considerato, infatti, l’uomo giusto al momento giusto, soprattutto in una realtà complessa come quella di Roma, dove l’ex Ministro dello sviluppo economico (mandato terminato nel 2018) ha deciso di candidarsi come Sindaco alle prossime elezioni. Ad aver creduto per primo alla causa di Azione, l’Onorevole Nunzio Angiola, stimato professore ordinario di Economia Aziendale presso l’Università di Foggia. Il parlamentare di Azione ha dimostrato in questa scelta non soltanto una buona dose di coraggio, ma anche una certa determinazione nel creare i tanti gruppi territoriali, sempre più diffusi in Capitanata. Lo abbiamo, quindi, raggiunto per chiedergli di spiegarci le ragioni che costituiscono le fondamenta su cui poggiano le case-gruppo di Calenda.

 

Onorevole Angiola, come spiega la rapida crescita di Azione e il motore ideologico che lo muove?

 

Lei ha compreso alla perfezione in cosa consista il vantaggio competitivo di Azione. È il progetto politico ad essere vincente. Azione è la casa dei socialdemocratici, dei popolari e dei liberali. È il luogo dove si materializza un fronte repubblicano, antitetico rispetto ai populisti, oggi impersonificati dai 5 Stelle ormai allo sbando, e ai sovranisti di Fratelli d’Italia e della Lega.

 

Questo per quanto riguarda lo scenario nazionale. Sul piano europeo, invece, come definisce la vostra posizione?

 

Mi preme ricordare che Azione è la casa delle forze politiche che diedero vita all’Unione Europea e che, attualmente, sostengono Ursula von der Leyen. Oggi noi mandiamo in Consiglio Comunale persone a cui non avremmo affidato nemmeno la gestione della nostra piccola economia domestica. Eppure, li mandiamo a decidere quello che sarà il nostro futuro, ad amministrare le nostre vite nel luogo in cui si decidono i servizi sociali, la pulizia delle strade, l’ordine pubblico, lo sviluppo urbanistico e tanto altro ancora.

 

Scelte che definirebbe puntualmente fallimentari?

 

Li mandiamo in Consiglio Comunale per poi maledirli e pentircene il giorno dopo. Credo che la mia risposta alla sua domanda sia piuttosto chiara.

 

Scegliendo, invece, di votare Azione cosa cambierebbe?

 

Con Azione questi errori non devono più verificarsi. Per noi serietà e competenza sono, e sempre saranno, al primo posto. Nessuno sconto al riguardo.

 

Salutiamo l’Onorevole Angiola portando con noi ben impresse, soprattutto, l’impegno sottoscritto con le parole chiave “serietà e competenza”, da sempre invocate a gran voce, e bussiamo alla porta del gruppo Azione sviluppatosi, da qualche mese, a Vieste. Lo si potrebbe definire un po’ una creatura dell’avvocato Lorenzo Spina Diana, manager nel settore turistico, coadiuvato da un interessante ed eterogeneo team di collaboratori.

 

Avvocato Spina Diana, cosa l’ha spinta a sostenere e a battersi per portare avanti questo progetto?

 

L’ultima esperienza legata alle scorse amministrative, non lo nascondo, mi ha segnato profondamente. Al punto tale da dover prendere le distanze dalla politica, fin dal primo Consiglio Comunale. All’epoca avevo creduto fortemente nell’idea di un rinnovamento politico-generazionale, che potesse restituire alla mia città una visione più ampia della politica locale e un modello di gestione della Cosa Pubblica basato sulle competenze.

 

Lei ottenne un ottimo riscontro personale, cosa è successo poi, tanto da farle rinunciare al suo legittimo posto in Consiglio Comunale, nelle file dell’opposizione?

 

Quella fu una scelta molto sofferta e dolorosa. Purtroppo, nonostante i buoni propositi, mi accorsi troppo tardi di quanto lontano fosse dalla mia, l’idea che molti avevano di quel progetto.

 

Non ha pensato, in quel momento, a tutte le persone che avevano deciso di votarla, accordandole la propria fiducia?

 

Certo! Ero consapevole del rischio di deludere tutti quelli che mi avevano sostenuto, ma non avrei mai potuto barattare la mia idea con quella distorta che, nel frattempo, si era fatta strada. Il conflitto con me stesso è stato pesante, ma, per onestà intellettuale, ho mantenuto fede ad un patto politico stretto anni prima, patto che, per come andarono le cose, si sciolse poi definitivamente.

Cosa ha di diverso oggi la sua scesa in campo rispetto a cinque anni fa?

 

Premetto che quella fu un’esperienza molto utile: mi aiutò a capire i punti di debolezza ma anche quelli di forza, non soltanto del progetto in sé. Ho maturato ancora di più la convinzione che la politica non sia lo scopo, ma il mezzo. Mi viene in mente una celebre frase del ‘900, pronunciata da John F. Kennedy nel suo discorso di insediamento alla Casa Bianca, nel 1961: “Non chiedere cosa può fare il tuo Paese per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”. Ecco, il senso di questo messaggio l’ho ritrovato nel modo di intendere e di fare politica di Carlo Calenda.

 

Paragone ardito. Può spiegarsi meglio?

 

Azione è il luogo della mobilitazione, dell’Italia che lavora, studia, produce, fatica. L’Italia che cerca di trovare una soluzione ai problemi con la propria partecipazione attiva. Quella parte sana che, oltre a chiedere, dà e fa. Non potevo non subirne il fascino ed il richiamo.

 

Ci può illustrare i suoi progetti politici?

 

Intanto, cominciamo a sgombrare il campo da qualsiasi dubbio. Vieste in Azione non nasce in funzione delle prossime elezioni comunali. Il nostro è un progetto di più ampio respiro. Oggi, insieme a tanti giovani che si affacciano alla politica per la prima volta, ci prefiggiamo lo scopo di strutturare un partito nella nostra città, che sia in grado di avvicinare il maggior numero delle persone alla politica, con l’ambizione di contribuire alla  loro formazione e all’informazione per tutti. Per questo devo ringraziare, soprattutto, la mia famiglia, che mi ha garantito un’istruzione adeguata e la possibilità di scegliere sempre da che parte stare: cioè se far bene soltanto per se stessi o provare a fare qualcosa di buono anche per gli altri.

 

Un vantaggio quest’ultimo, indubbiamente.

 

Sì, è vero. Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia attenta ed economicamente stabile. Questo mi ha permesso di coltivare le mie passioni, ma non mi ritengo un privilegiato, se è questo che vuole intendere. La vita non ha fatto sconti neanche a me. Sono stato educato al valore e all’importanza della fatica, intesa non soltanto come studio e lavoro, ma anche come capacità di rialzarsi dopo le cadute. È vero, sono più fortunato rispetto ad altri, ma quanti, al posto mio, avrebbero fatto le scelte che ho fatto io? Tra il fare e il non fare, ho sempre scelto di fare. A volte mi è riuscito bene, altre un po’ meno.

 

Le sue ultime parole mi ricordano una massima di Samuel Beckett, che recita: “Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere, prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio”. Un inno ed un incoraggiamento al non arrendersi.

 

Esatto, è proprio così! Lei conosce la storia di Henry Ford?

 

Mi sembra sia incentrata sulla stessa filosofia di Beckett.

 

Infatti. Fu il primo ad applicare la catena di montaggio alla produzione delle automobili, riducendo di molto i tempi e i costi di produzione. Ma, prima di tutto questo e prima di affermare il suo metodo, Ford si trovò faccia a faccia con numerosi ostacoli e fallimenti. Gli investitori non ritenevano il metodo di Henry vantaggioso, anzi, l’opposto. Nonostante i numerosi ostacoli, alla fine Ford ne uscì vincitore, avviando con successo la produzione di automobili secondo il suo metodo innovativo. Ora, come le dicevo, Azione garantisce a tutti i suoi tesserati la formazione e la partecipazione, su tutte le tematiche importanti, attraverso piattaforme di comunicazione online. Webinar e videochiamate costanti e frequenti con i consulenti ed i rappresentanti nazionali del partito, ci permettono di
approfondire le conoscenze in tutti i settori dell’economia, della politica e della società civile. Allo stesso tempo, il partito è anche il mezzo che permette di veicolare, attraverso i nostri rappresentanti territoriali, eventuali proposte da inoltrare ai tavoli tecnici nazionali. L’Onorevole Angiola, in questo senso, non ci fa mancare nulla.

 

C’è una parte consistente della società costituita da persone non più giovani, molte delle quali hanno difficoltà a gestire i nuovi mezzi di comunicazione. Tra i vostri obiettivi rientra anche quello di fornire un’informazione imparziale e che sia accessibile a tutti?

 

Abbiamo un progetto editoriale che vorremmo condividere con altri ragazzi, non solo attraverso il web, ma anche utilizzando la vecchia carta stampata, proprio per poter raggiungere gli anziani, troppo spesso isolati dai nuovi mezzi di comunicazione di cui lei parla.

 

In conclusione, si potrebbe definire Vieste in Azione come un gruppo basato sull’inclusività, sulla partecipazione della collettività?

 

Il nostro compito è, prima di tutto, quello di aiutare Azione a radicarsi e ramificarsi sul territorio, per agevolare il percorso di una nuova classe dirigente, anche politica, che sarà composta da persone che avranno dimostrato la capacità di affrontare il cambiamento, dando prova di competenza, serietà e, aggiungo, coerenza. Ecco, questo è il nostro progetto e chiunque potrà farne parte. Non vogliamo escludere nessuno, perché il nostro obiettivo non è frammentare ulteriormente il sistema politico, ma lavorare per l’unità ed il rinnovamento delle forze liberal democratiche. I temi da affrontare sarebbero ancora tanti, ma, per il momento, questo viaggio si ferma qui, in attesa della prossima tappa. Mi sembra, comunque, di aver chiarito il concetto che muove Azione: se si desidera cambiare
la realtà, bisogna che tutti diano una mano. Un’apertura, questa, che trovo piuttosto rara in un contesto politico dove l’ideologia, spesso, diventa miope tifoseria.
Lidia Cascavilla

 
 
 

Sant'Agata di Puglia, 13enne positivo scrive ai compagni di calcetto: «Fate il test» e diventa capitano Dopo aver avvisato la ch

Post n°27398 pubblicato il 12 Dicembre 2020 da forddisseche

Sant'Agata di Puglia, 13enne positivo scrive ai compagni di calcetto: «Fate il test» e diventa capitanoDopo aver avvisato la chat della scuola calcio, il mister gli dà la maglia

  
Sant'Agata di Puglia, 13enne positivo scrive ai compagni di calcetto: «Fate il test» e diventa capitano
 
 
 
 

FOGGIA - Ha contattato i suoi amici di squadra per informali che era risultati positivo al Covid e per suggerire, a chi avesse avuto contatti diretti con lui, a sottoporsi al tampone. E’ la storia di Antonello un ragazzino di 13 anni di Sant'Agata di Puglia in provincia di Foggia capitano della locale squadra di calcio "Scuola Calcio Sporting Team». Antonello ha inviato alla fine di novembre un messaggio nella chat di gruppo per informare i compagni di squadra della sua positività. Dopo di lui altri 5 ragazzini si sono sottoposti a test rapido risultando, fortunatamente, tutti negativi. Antonello nel frattempo ha superato la malattia e si è negativizzato. «Quest’anno per tutelare la salute di tutti i nostri piccoli atleti la Scuola Calcio non è partita - scrive sulla propria pagina Facebook il presidente dell’associazione sportiva Gaetano Danza - una scelta difficile ma dovuta, ciò nonostante abbiamo deciso di omaggiare Antonello con la divisa che avrebbe indossato nel campionato 2020-2021. Un piccolo dono per un «piccolo» grande uomo», conclude.

 
 
 

Ristoratori – commercianti di Manfredonia: “Dal 15 torneremo a lavorare, non accetteremo altro” "

Post n°27397 pubblicato il 12 Dicembre 2020 da forddisseche

Ristoratori – commercianti di Manfredonia: “Dal 15 torneremo a lavorare, non accetteremo altro”

"Facciamo una proposta alla Regione Puglia: i ristori investiteli nella sanità, così il beneficio ricade su tutti gli abitanti della provincia di Foggia"

AUTORE

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(StatoQuotidiano, ore 13.01). Manfredonia, 12 dicembre 2020. “Prima di tutto vogliamo ringraziare i cittadini che ci hanno dato solidarietà, anche loro come noi hanno capito che si sta provando a giocare sulla pelle dei cittadini della provincia di Foggia e non è giusto. Con questo nostro comunicato, dopo il quale torneremo a lavorare in silenzio ma con gli occhi aperti, vogliamo ribadire il motivo importante per cui siamo scesi in piazza e per il quale non abbasseremo la guardia né fino al 14 dicembre, né dopo.

Abbiamo deciso di accettare l’ennesimo sacrificio che ancora una volta ha colpito solo le nostre categorie nonostante la protesta. Rispetteremo l’ordinanza regionale fino al 14, ma dal 15 dobbiamo tornare a lavorare e non accetteremo nessun’altra decisione che non vada in questo verso, non ci sono più riserve di pazienza, e le nostre attività sono tutte moribonde, ma non le lasceremo morire. Mai come questa volta siamo tutti uniti e disposti a far valere le nostre ragioni, le nostre esigenze e siamo pronti a riscendere in piazza in maniera più decisa qualora ce ne fosse bisogno. Ovviamente ci auguriamo di no.

Quello che è successo nello scorso fine settimana non deve più accadere. A Bari devono capire che non si possono più prendere decisioni contraddittorie nel giro di dodici ore, perché quello che hanno fatto è e resta grave. Il problema è sanitario e questo la popolazione ormai lo ha capito benissimo e non saranno certo i ristori a far cambiare la situazione sanitaria della nostra provincia, completamente abbandonata dal governo regionale, anche per colpa dei nostri rappresentanti, che non ci hanno mai difeso veramente.

Anzi, facciamo una proposta alla Regione Puglia: i ristori investiteli nella sanità, così il beneficio ricade su tutti gli abitanti della provincia di Foggia. Perché la Regione deve pensare a sistemare la sanità, quella è di sua competenza, perché ai colori (non delle province, come è accaduto con la nostra, ridotta ad un Arlecchino) ci deve pensare il Governo. Quello che vogliamo dire è che ognuno deve fare la sua parte e deve prendersi le sue responsabilità.

Inutile penalizzare sempre lo stesso settore: stando ai famosi numeri dell’epidemia (che non si possono leggere sempre come fa comodo) le chiusure di bar e ristoranti non solo non hanno fatto scendere la curva, ma stanno trascinando nella crisi nera tutto il settore commerciale, tutte le altre tipologie di negozi e attività. Noi vogliamo lavorare, in tutta sicurezza, nel rispetto dei protocolli, accogliendo i nostri clienti e facendoli sentire al sicuro. Come abbiamo sempre fatto dall’inizio di questa emergenza.

Siamo il popolo delle partite IVA, l’ossatura portante dell’economia Italiana non conviene a nessuno lasciarci morire e ci auguriamo che se ne accorgano al più presto.

FOTOGALLERY PROTESTA FOGGIA

Foggia, 07 dicembre 2020. Passaggio di 14 Comuni della Capitanata, 6 tra Bat e Bari, da area gialla ad arancione: protesta civile ma vibrante di alcuni ristoratori di Foggia, all'esterno della Prefettura. Sul posto anche gli agenti della Questura e una pattuglia dei Carabinieri.PH ENZO MAIZZI, FOGGIA 07.12.2020PH ENZO MAIZZI, FOGGIA 07.12.2020Foggia, 08 dicembre 2020. ‘Più la caduta di un impero e vicino, più le sue leggi sono folli’.
Mai come in questo momento la  frase di Marco Tullio Cicerone sembra fotografare ciò che sta succedendo in Puglia.”

A conclusione vogliamo rispondere brevemente agli amici del PD di Manfredonia. Sui ristori ci siamo già espressi, ma capiamo che loro possono solo dire quello che gli viene imposto di dire. Però va anche detto che hanno dimostrato, con quello che hanno scritto, che la città la vivono solo quando c’è da fare campagna elettorale, per il resto non gli interessa sapere come stanno le cose e non capiscono proprio quali sono i veri problemi. Rimandiamo al mittente l’insinuazione di strumentalizzazione, con una domanda: cercare di tappare la bocca alle persone con una manciata di soldi per voi invece è una cosa normale? Forse era meglio continuare a stare zitti e tenere le gambe accavallate sul balcone di casa, avreste fatto più bella figura”.

I commercianti e i ristoratori di Manfredonia

 
 
 

Aria di Natale a Foggia: si accende l'albero al pronao della villa Nonostante la pioggia l'effetto è magico Redazione online (F

Post n°27396 pubblicato il 12 Dicembre 2020 da forddisseche

Aria di Natale a Foggia: si accende l'albero al pronao della villaNonostante la pioggia l'effetto è magico

Redazione online (Foto Maizzi)

11 Dicembre 2020

FOGGIA - Si inizia a respirare aria di Natale a Foggia: è stato acceso nel pomeriggio l'albero allestito nel centro della città, sul pronao della villa. Nonostante la pioggia le luci e gli addobbi per le feste illuminano le strade e donano un'atmosfera calda e magica, tipica del periodo natalizio. 

 
 
 
 
 

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