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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 14/02/2023

Spese farmaci in Puglia: senza dati, i vertici Asl sono in difetto Pubblicato il 14 Febbraio 2023

Post n°30422 pubblicato il 14 Febbraio 2023 da forddisseche

Spese farmaci in Puglia: senza dati, i vertici Asl sono in difetto

“Sulla spesa farmaceutica e relativi sprechi non ci sono ancora i dati sulla spesa diretta e convenzionata del 2022”, attacca senza giri di parole l’ex assessore pugliese, attuale presidente della Commissione Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati. Tutto questo nonostante la legge regionale risalente a pochi mesi fa e precisamente a quasi un anno fa e precisamente a marzo scorso, preveda la decadenza dei direttori generali, se non hanno rispettato gli obiettivi. E tutte le loro delibere sono da considerarsi nulle o annullabili. Amati in ogni caso ha apprezzato la “buona volontà” dell’assessore Palese nel dichiararsi disponibile ad agire sull’obiettivo comune di riduzione degli sprechi, ma la buona volontà non basta, se la Giunta consente violazioni della legge regionale e delle sue stesse delibere. La legge regionale prevede, infatti, che da marzo 2022 i responsabili aziendali del monitoraggio sulla spesa devono predisporre, ogni due mesi, un rapporto sull’andamento della spesa, così come stabilità dalle leggi statali e da diverse delibere della Giunta regionale, da inviare a Direzione Generale e Regione. L’utilità di questo rapporto consiste nel correggere immediatamente l’andamento fuorviato della spesa, senza dover attendere le brutte sorprese di fine anno, così da avviare le opportune segnalazioni agli organismi disciplinari. E qui emerge il primo problema. Non risulta per nessuna Asl la predisposizione bimestrale di questi atti, e di conseguenza le attività di correzione sull’andamento e le segnalazioni disciplinari. È la stessa legge a prevedere, tuttavia, che se il responsabile del monitoraggio non provvede all’adempimento, decade dall’incarico (ma non risulta sia avvenuto) e il compito  è spostato nelle competenze del Direttore amministrativo. Ma per Amati c’è anche un secondo e terzo problema. E cioè innanzitutto non risulta l’adempimento dei direttori amministrativi con le attività di correzione sull’andamento e conseguenti segnalazioni disciplinari. È la stessa legge a prevedere, anche in questo caso, che se anche il responsabile amministrativo non provvede all’adempimento, decade dall’incarico (ma non risulta sia avvenuto) e il compito  è spostato nelle competenze del Direttore sanitario. E ancora: non è agli atti l’adempimento dei Direttori sanitari, e di conseguenza le attività di correzione sull’andamento e le segnalazioni disciplinari. Ed è sempre la stessa legge del 2022 a prevedere, infine, che se nessuno ha fatto ciò che doveva e il Direttore generale non ha fatto niente per ottenerlo, a decadere è il direttore generale, il quale ben avrebbe potuto fare di tutto per garantire l’adempimento al dettato legislativo, evitando dunque gli sprechi farmaceutici e quindi un terribile sforamento di spesa. Cosa c’è di male in un sistema che ha come fonte d’ispirazione il concetto di responsabilità? Questo è il vero problema. Amati infine dà appuntamento alla seduta del 27 febbraio prossimo, “…nella speranza di vedere affermato il rispetto delle leggi, delle delibere e del valore civile della responsabilità”.

 

Francesco De Martino

 
 
 

“Il vero amore è oblativo, servizio, dono” Pubblicato il 14 Febbraio 2023

Post n°30421 pubblicato il 14 Febbraio 2023 da forddisseche

“Il vero amore è oblativo, servizio, dono”

Il vero amore è oblativo, servizio, dono. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato il vescovo di Andria Monsignor Luigi Mansi commentando in ottica di credenti la festa di San Valentino. Detto per inciso, il 14 Febbraio la Chiesa festeggia con primazia i santi Cirillo e Metodio, memoria obbligatoria, mentre Valentino è  facoltativa, festa solo a Terni città della quale è patrono.

Eccellenza, il 14 è San Valentino, ma nel calendario della Chiesa hanno la precedenza i santi Cirillo e Metodio coloro i quali portarono il Vangelo ai popoli dell’Europa orientale. Perché?

“Sinceramente non lo so ed è curioso, molte volte me lo sono chiesto anche io. In ogni caso questa festa, evitando il rischio di cadere nel consumismo e nella visione commerciale, ci fa riflettere sull’ amore e non è un male”.

Qual è il concetto corretto di amore?

“In chiave cristiana l’ amore è guardare all’ altro, non necessariamente al marito o alla moglie, nella stessa maniera in cui lo ha fatto Gesù, disposto persino a dare la vita e sacrificare se stesso sulla croce. In sostanza, l’ amore autentico, quello con la A maiuscola è oblativo, significa donarsi ed è un reciproco scambio. Possiamo tranquillamente parlare di una relazione di offerta sincera e disinteressata. Bisogna vedere nell’ altro un alter ego senza tuttavia coprirne la personalità, ma nel rispetto della sua libertà. Amare, facciamo attenzione, è  lasciare libertà e responsabilità”.

Sempre più spesso le relazioni tra coniugi sono usa e getta, sin che dura, va. Poi ognuno per la sua strada, anche se davanti al Signore si è preso un impegno differente. Da che cosa dipende?

“A mio avviso è una conseguenza della cultura edonistica e soprattutto individualista del nostro tempo. Manca appunto la visione oblativa, la dimensione del donarsi e del sacrificio. Ed è un bel sacrificio, ne val la pena. La concezione realmente cristiana del rapporto di coppia parte dal rispetto e soprattutto dalla reciproca donazione aperta alla vita”

Problema spinoso del tradimento, quale la causa?

“Intanto il tradimento è un peccato grave, significa rompere il vincolo assunto e un sacramento. Vuole dire  distruggere la fiducia reciproca. Spesso è causato da immaturità, superficialità, scarsa consapevolezza del sacramento del matrimonio. In alcuni casi può trattarsi di un semplice momento di fragilità e debolezza, in questo caso saggezza vuole che si riconosca di aver sbagliato e si chieda perdono alla persona tradita e ci si confessi, riparando al danno con sincero pentimento e proposito di non tornare a commettere lo stesso errore. Starà all’ altro la libertà di valutare l’attendibilità dell’atteggiamento. Resta comunque il problema di fondo, che prima di sposarsi occorre pensarci bene, valutare tutte le situazioni e farlo con maturità, non a cuor leggero. Bisogna considerare che quel vincolo vale per sempre e che romperlo è un peccato. Occorre saper apprezzare ed accettare la logica del per sempre”.

Fidanzati conviventi, possono prendere la comunione?

“Intanto vanno incoraggiati a cambiare rotta e regolarizzare la loro posizione, senza puntare il dito, con carità, ma fermezza. Se non esiste il desiderio e la volontà di regolarizzare la loro posizione, non è possibile  accostarsi alla comunione che non può essere data non per cattiveria, ma per il loro bene Prendere indegnamente la comunione è una condanna dice San Paolo. Chi ostentatamente vive in situazione irregolare non può fare la comunione proprio perché da solo si mette fuori dalla comunione della Chiesa”.

Divorziati risposati civilmente, possono comunicarsi?

“Vale lo stesso discorso del convivente. La Tradizione e la dottrina non cambiano e il divorziato risposato civilmente o che conviva non può ricevere la comunione in quanto è in situazione di peccato. Ovviamente questo va detto con carità. Tuttavia , come ha scritto il Papa in Amoris Laetitia, ci si accorge che è stato compiuto un processo di pentimento e di presa di atto della situazione è possibile valutare caso per caso. Ma la dottrina non cambia”.

Un messaggio di sintesi per San Valentino?

“Siate oggetto dell’ amore di Dio e soprattutto vivete in un costante dono tra di voi. E poi quando intendete sposarvi, fatelo con cognizione di causa dopo aver lungamente riflettuto”.

Bruno Volpe

 
 
 

Al via i lavori di restauro e recupero funzionale di Palazzo D’Avalos Pubblicato il 14 Febbraio 2023

Post n°30420 pubblicato il 14 Febbraio 2023 da forddisseche

Al via i lavori di restauro e recupero funzionale di Palazzo D’Avalos

Al via il progetto di restauro e recupero funzionale di Palazzo D’Avalos – Masseria Giardino a Borgo Incoronata.La Commissione Straordinaria del Comune di Foggia ha approvato la settimana scorsa, con i poteri della Giunta, il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la rifunzionalizzazione e la ristrutturazione dell’immobile del XVI secolo di proprietà dell’Amministrazione.Il valore complessivo dell’intervento progettuale ammonta a 6milioni e 400mila euro e rientra tra quelli finanziati con il Contratto Istituzionale di Sviluppo per la Capitanata, sottoscritto nell’agosto 2019 con il Governo. Un investimento che vede Invitalia (l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia) quale soggetto attuatore e stazione appaltante, così come per tutti gli interventi previsti dal CIS Capitanata.L’antica masseria fortificata è parte integrante dell’ampio complesso patrimoniale del Comune di Foggia, denominato Masseria Giardino, caratterizzato da un fondo rustico esteso per 455 ettari e su cui insistono altri importanti edifici rurali di pregio.
Il progetto di recupero è stato posto in una prospettiva strategica che punta a far diventare questa antica dimora rurale, da tempo in stato di abbandono, un “Centro per la Conservazione della Biodiversità” che possa identificare questo edificio come luogo di promozione della cultura e della storia del territorio, legata alla tutela della biodiversità dell’agricoltura e del paesaggio.

L’idea è che, dopo un restauro fedele alle sue caratteristiche storico-architettoniche, Palazzo D’Avalos si affermi come una presenza attiva e dinamica nella città di Foggia e come centro di promozione socio-culturale. In questa direzione, presso l’edificio, sono previsti tanto gli uffici di rappresentanza del Parco Regionale del Bosco dell’Incoronata, che spazi di visita e fruizione culturale, oltre a spazi esterni al palazzo, pensati per organizzare eventi tematici.

 
 
 

Vieste / Un meteorite visibile nella nottata , al contagiri 00,41 .

Post n°30419 pubblicato il 14 Febbraio 2023 da forddisseche

【LIVE】 Porto di Vieste | SkylineWebcams

Vieste / Un meteorite  visibile nella nottata , al contagiri 00,41 .

 
 
 

Consegnato il nuovo pullmino scuolabus Pubblicato il 9 Febbraio 2023

Post n°30418 pubblicato il 14 Febbraio 2023 da forddisseche

Consegnato il nuovo pullmino scuolabus  
 
 

E’ stato consegnato al Comune di San Severo, alla presenza del Sindaco Francesco Miglio, del Vice Sindaco Salvatore Margiotta e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Celeste Iacovino, il nuovo scuolabus acquistato usufruendo anche di un contributo regionale erogato attraverso il Piano del Diritto allo Studio.

 

Lo scuolabus sarà da oggi a disposizione degli studenti della scuola dell’obbligo residenti sia in città che in agro di San Severo. Dotato di n. 34 posti e di sistemi di sicurezza all’avanguardia, è omologato per l’accompagnamento degli studenti della Scuola dell’obbligo (Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado e primi due anni della Scuola Secondaria di secondo grado).

 

“Finalmente siamo dotati di due scuolabus nuovi con i quali continueremo ad assicurare la frequenza scolastica a coloro i quali vivono qualche disagio in più risiedendo fuori dal centro abitato. Come per lo scuolabus acquistato nel 2019, – dichiarano il Sindaco Francesco Miglio e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Celeste Iacovino – la innovativa omologazione ne permette l’utilizzo anche ai ragazzi frequentanti i primi due anni del percorso delle scuole medie superiori”.

 
 
 

Bari, tutti pazzi per Lolita/Luisa: e se le dessero la cittadinanza onoraria? «Le indagini di Lolita Lobosco»

Post n°30417 pubblicato il 14 Febbraio 2023 da forddisseche

Bari, tutti pazzi per Lolita/Luisa: e se le dessero la cittadinanza onoraria? 

«Le indagini di Lolita Lobosco» la miniserie in replica tra omicidio e sensualità
 
Rispondete al nostro sondaggio e diteci se siete pro o contro questa iniziativa

14 Febbraio 2023

Maria Grazia Rongo

 

Sì, sono a favore

68%

No, sono contrario

32%
    
 
 

BARI - Lolita/Luisa forever. C’è chi la vorrebbe prossima conduttrice del Festival di Sanremo e chi propone di omaggiarla con le chiavi della città di Bari. Chi sfoggia ciondoli a forma di labbra rosso-vermiglio come quello che la vice questore porta al collo, e chi addirittura ha iniziato a correre sul lungomare di Bari «come fanno Lolita e Marietta».

All’indomani dell’ultima puntata della seconda stagione della fiction Le indagini di Lolita Lobosco andata in onda su Rai1 l’altra sera, con Luisa Ranieri trionfatrice indiscussa della prima serata, il coro è unanime: la serie sulla vice questore più sexy d’Italia deve continuare. L’ultimo episodio infatti è stato visto da più di 5 milioni e trecentomila telespettatori (il 28,9 di share).
Insomma, un «bene, bravi, bis», anzi tris, che consacra un successo oltre le aspettative.

Del resto Luca Zingaretti, l’attore che abbiamo amato nel ruolo di Salvo Montalbano nella fiction ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri, aveva visto lungo, e quando gli sono capitati tra le mani i romanzi di Gabriella Genisi, si è subito innamorato di Lolita e ha proposto alla moglie Luisa di darle vita.

E come sarebbe bello se – come accade in effetti in un romanzo di Genisi – anche nella fiction si realizzasse un crossover facendo incontrare Lolita e Montalbano -. Zingaretti stesso produce la fiction per Zocotoco insieme ad Angelo Barbagallo per Bibi Film Tv e Rai Fiction (con il contributo dell’Apulia Film Commission), per la regia di Luca Miniero che ha colto in pieno l’anima dei personaggi e anche quella di Bari, restituendole in tutta la loro bellezza.

Un successo corale, frutto di un lavoro di squadra eccellente, dove molto bravi sono stati anche gli atri personaggi, a cominciare da Giovani Ludeno (Antonio Forte) e Jacopo Cullin (Lello Esposito), e le nostra Lunetta Savino (Nunzia, la madre di Lolita) e Claudia Lerro (Porzia, la moglie di Forte) e tantissimi altri, comprese le maestranze locali.

C’è da dire che mentre il resto d’Italia ha amato già dalla prima puntata della prima stagione Luisa/Lolita, l’amore dei baresi nei confronti della bella poliziotta è cresciuto poco per volta. Durante la prima stagione i baresi sono stati anzi piuttosto severi con l’attrice napoletana. «Noi non parliamo come lei», «La sua cadenza è caricaturale», erano i commenti nelle chiacchiere tra amici e sui social. Ora invece su tutto prevale l’orgoglio, quel petto che si gonfia e i lucciconi di commozione difficili da trattenere quando sul piccolo schermo Bari si mostra e incanta milioni di italiani.

L’orgoglio è scattato anche quando Luisa Ranieri mentre scendeva le scalinata dell’Ariston in quell’abito firmato Versace che «farebbe resuscitare pure i morti» – come ha commentato qualcuno su Facebook – ha apostrofato Amadeus con l’espressione tipica barese Uagliò vin do’. Oppure come durante l’ultima puntata con le scene a tutto schermo del lungomare incastonato dalla Basilica di San Nicola, del Teatro Margherita che sorge dalle acque, di largo Albicocca, la piazza degli innamorati nel cuore di Barivecchia, consacrando Bari città dell’amore, e la scena finale, all’abbazia di San Vito a Polignano a Mare con quel mare cristallino che fa da calamita per i turisti da ogni parte del mondo.

Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il sindaco di Bari, Antonio Decaro, hanno dedicato un post di grazie e arrivederci presto a Lolita, e il primo cittadino ha postato una foto che ritrae un fischietto di Rutigliano con l’ironica effige di Lolita nella Bianchina guidata proprio da Decaro.

In una delle scene più belle della puntata finale, Lolita pronuncia una frase (ripresa dal romanzo di Genisi Mare nero, Sonzogno, 2021) che racconta Bari in tutta la sua contraddittoria bellezza. «Ho passato metà della mia vita a chiedermi come ho fatto ad andare via da questa città e l’altra metà a chiedermi perché sono tornata», dice Lolita/Luisa. Il resto, alla prossima stagione, che come hanno scritto ieri su Instagram sia Ranieri che Zingaretti, sarà «prestissimo!».

E voi siete d'accordo a dare a Lolita la cittadinanza onoraria di Bari? Diteci la vostra rispondendo al nostro sondaggio

 
 
 

Casa Arbore divide Foggia: «Possibile la convivenza col museo della transumanza» Casa Arbore divide Foggia

Post n°30416 pubblicato il 14 Febbraio 2023 da forddisseche

Casa Arbore divide Foggia: «Possibile la convivenza col museo della transumanza»

Casa Arbore divide Foggia: «Possibile la convivenza col museo della transumanza»
 
Casa Arbore, il luogo delle memorie e dei cimeli artistici del grande Renzo nazionale, vedrà la luce quest’anno a Foggia nella dimora storica di Palazzo Dogana

14 Febbraio 2023

Massimo Levantaci

  

FOGGIA - Casa Arbore, il luogo delle memorie e dei cimeli artistici del grande Renzo nazionale, vedrà la luce quest’anno a Foggia nella dimora storica di Palazzo Dogana, in pieno centro, location gradita allo showman che personalmente s’incaricò di effettuare un sopralluogo. È il suo atto testamentario e di fede nei confronti della sua città. «A breve», secondo fonti della Provincia, cominceranno i lavori finanziati dalla Regione con 700mila euro per l’allestimento degli ambienti su circa 500 metri quadri, la memoria di Casa Arbore sorgerà nei locali attualmente vuoti del cortile d’onore e in un’ala del museo di arte contemporanea. Mancava solo la firma per l’apertura del cantiere, ma il neopresidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nicoletti, informa di aver «già autorizzato gli uffici a chiudere la convenzione con l’ente regionale per l’utilizzo delle sale».

Tutto dunque sembrava filare liscio, quando qualche dissonanza che si levava da qualche tempo pare abbia cominciato a far breccia in altre menti. Sembrano al momento comunque voci isolate, in contrasto non solo a una decisione già presa ma a colui che dovrebbe essere il maggior vanto della foggianità. Dissensi dunque che possono apparire anche un po’ bizzarri, peraltro tenuto conto del dono che uno di suoi più illustri figli farebbe alla sua città e alla cultura stessa di un territorio: i cimeli, i ricordi, le sue «cianfrusaglie» custodite nell’abitazione romana, in esposizione perenne nella sua città, a imperitura memoria, meta di migliaia di visitatori ogni anno.

E invece un dibattito su Facebook del maggio scorso e una lettera chilometrica del prof. Pasquale Episcopo, cultore di Federico II, foggiano che vive a Monaco di Baviera, al presidente della Regione Michele Emiliano («Le scrivo nella certezza della validità dell’istanza in essa contenuta…») hanno innescato la scintilla. Alimentata ai primi di febbraio dall’associazione Borgo Antico Odv: «Palazzo Dogana, edificio simbolo della pratica della transumanza dichiarata patrimonio immateriale dall’Unesco, può diventare sede di prestigiosi Musei, legati alla storia del nostro territorio…». E ieri un’altra porta in faccia ad Arbore: «Pur convenendo sulla valenza di un personaggio che dà ed ha dato lustro alla città, al Tavoliere, come Renzo Albore, riteniamo che la sua collezione, sicuramente di grande importanza sociale, non possa essere allocata in una sede prestigiosa che raccoglie in sé la Storia stessa della città», firmato prof. Rosaria Digregorio presidente del club per l’Unesco di Cerignola.

Dunque, riordiniamo le idee: Episcopo vorrebbe a Palazzo Dogana il museo della Transumanza, peraltro due progetti - Casa Arbore e appunto il museo - non in antitesi fra loro. O forse l’obiettivo è soltanto quello di impedire che si faccia Casa Arbore? «Di Palazzo Dogana non si è mai preoccupato nessuno - ricorda l’ex presidente della Provincia, Nicola Gatta - ad ogni buon conto l’idea di un museo della Transumanza non l’avevo esclusa nella chiacchierata che ebbi con il prof. Episcopo. Non capisco ora tutto questo accanimento nei confronti di Casa Arbore».

Sulla stessa linea il presidente attuale della Provincia: «Palazzo Dogana ospiterà i cimeli di Arbore, la questione non si pone. Parliamo di un personaggio gigantesco per la storia della città e dell’intera provincia. Immagino quanta gente potrà venire a visitare il suo luogo dei ricordi. Palazzo Dogana è uno dei palazzi più belli - sottolinea Nobiletti - ci sono tante sale vuote: perché mettersi di traverso proprio adesso?».

Diciamo pure che il dibattito sui social pende a favore di Casa Arbore. La notizia è, appunto, che ci siano dei contrari. «È benvenuta una riqualificazione e una nuova destinazione che possa conseguire maggiore frequentazione del centro città nel tentativo di frenare un abbandono e un degrado evidenti a tutti», scrive l’editore Claudio Grenzi in risposta alle preoccupazioni di Episcopo che sostiene di temere per le condizioni del palazzo a seguito del massiccio uso che se ne farà con il prevedibile maggior afflusso di visitatori. «La collezione Arbore - rileva Piero Gambale, presidente di «Per il Meglio della Puglia» - merita di essere ospitata in una zona centrale della città, contribuendo in tal modo alla riqualificazione e alla trasformazione “in bello” di alcune parti del centro storico di Foggia, che devono essere agevolmente fruibili come accadrà con la riqualificazione da parte dell’università della caserma Miale».

 
 
 
 
 

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