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Prodi ed il giro del governo in 80 giorni


In una conferenza stampa di ieri Prodi ha rilasciato un commento sui suoi primi 80 gg di governo. C'è chi ha voluto vedere il bicchiere mezzo pieno e chi mezzo vuoto su cosa si è fatto. Io trovo che il periodo trascorso non debba essere esente da critiche. Ci si chiede quanto possa essere stabile questo governo, che Prodi ha definito di recente "emozionante", ma che spesso si traduce in continua tensione e preoccupazione sulla sua composizione e sul suo destino. Non si può negare infatti che contrasti tra ministri, fuoriuscite o speciali interpretazioni del programma, ripetuti ricorsi alla fiducia, salvataggi in extremis ad opera dei senatori a vita, minacce di dimissioni, interessi corporativi e situazioni internazionali delicate stiano creando "alcuni" grattacapi al premier ed alla coalizione. Un primo spot di erosione del consenso popolare lo si è potuto vedere dall’ approvazione dell’indulto, che ha provocato diversi mal di pancia nell'opinione pubblica e qualche scompenso tra ministri prima e dopo, essendo peraltro avvenuta con l'accordo (sto usando un eufemismo) di forze dell’opposizione (un caso di parziale convergenza tra le coalizioni) e con estensioni che giudico vergognose. Ci ha fatto capire che di questa maggioranza attualmente non ci si può fidare, e che gli unici leaders di partito che stanno tenendo fede al proprio elettorato sono Antonio di Pietro e Oliviero Diliberto. Gli altri stanno mettendo più di un dubbio tra le speranze di coloro che li hanno eletti, tra le idee, le motivazioni che avevano portato quella scelta ed in particolare Bertinotti, con le sue proposte di allargamento della maggioranza (!) ed altri "infortuni", sta sorprendendo un po' tutti. In attesa della Finanziaria di settembre, banco di prova per conoscere il futuro assetto e le ipotesi di stabilità di questo governo.