In-Forma Mentis

E' passata la nottata, finalmente A..casa nostra


E trovo almeno un motivo certo per dire che questa città-delirio è un posto speciale
(foto tifonet.it, stadio S.Paolo di Napoli)Alla fine è andata proprio come volevamo, con le due squadre a festeggiare insieme, negli spogliatoi, sul campo e nelle rispettive tifoserie, la promozione in A. Un tripudio di bandiere rossoblu e biancazzurre, tutte insieme appassionatamente, in ogni settore di Marassi. Un momento unico e un’immagine rara per il calcio italiano, la festa condivisa di due piazze calde e due squadre che meritano i migliori scenari.
(foto la stampa.it, tifosi napoletani e genoani)Dalle 17 del pomeriggio, nel momento in cui si è saputo che il match parallelo Piacenza-Triestina era terminato sul pari, non c’è stato più bisogno di giocare, c’era solo da festeggiare. Invasione di campo generale e partita sospesa per qualche minuto, nei tempi di recupero. I genoani alla ricerca delle maglie per tornare in campo, per aspettare quel fischio finale che sancisse la fine del campionato a festa già cominciata. Qualcuno è rientrato in mutande, qualcun altro con una maglia di fortuna sulla casacca ufficiale, forse dopo uno scambio di maglia con un avversario-amico.
(foto gazzetta.it, l'emozione del napoletano Cannavaro e del genoano Di Vaio)Mentre il tripudio si muove dallo stadio Marassi nella bolgia della città genovese, partono i caroselli anche a Napoli.A Fuorigrotta, cuore caldo del tifo partenopeo sede dello stadio S.Paolo e del maxischermo dove più di 15.000 avevano trepidato fin allora davanti al video, partono boati che rimbombano nei quartieri vicini, li sentiamo.
A Forcella, a Secondigliano e nelle zone del Centro scoppiano petardi da capogiro, sembra capodanno. Nella zona dei presepi, a S.Gregorio Armeno, un artigiano mostra tre personaggi, tre vincitori creati apposta per l’occasione. (il presidente De Laurentiis, Sosa e Calaiò)
Anche a Soccavo, altro cuore pulsante del tifo ed ex sede del campo di allenamento e della società, partono fuochi pirotecnici. Le vie sono addobbate come si conviene, i palazzi legati da striscie alternate di colore biancazzurro; al Rione Traiano un bandierone impressionante fa capolino anche nelle immagini del Tg.
Mi ritrovo poi al Vomero, sede del primo Napoli della storia. La metropolitana collinare porta i giovani in Piazza Vanvitelli. Botti e tradizionale assalto delle automobili di passaggio. Un pallone lanciato a turno il più alto possibile cattura gli sguardi della piazza. Nelle vicinanze, l’arteria principale del passaggio delle autovetture, motorini, musica, canti, cori, balli e trenini umani. Da un balcone parte l’animazione: l’annuncio della formazione, i vecchi inni alla curva B e al Pibe de oro, la maglia di chi ama non dimentica, il rinnovo del po-po-po-po mondiale.
Tutta la città è in festa, nessun quartiere escluso. La sera appuntamento sul lungomare, telecamere delle tv locali, e quante tifose napoletane! Si fa notte, mentre la squadra atterra all’aeroporto assediato dalla calorosità del popolo partenopeo; si cercano percorsi per portare in giro i vincitori sul bus scoperto. Camminerà, dopo una lunga attesa a Capodichino, a passo d’uomo, con i giocatori e accompagnatori nella festa del ritorno..finalmente A casa nostra. E’ passata la nottata, grande Napoli, complimenti agli amici del Genoa, uniti si va in serie A!!