respiro di frequente

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E pensare che ci sono cieli grigi che dormono fachiri su case puntute,galli di ferro al vento, silenzi inviolati tra le vie.e pensare che ci sono finestre laccate bianche al cui interno si nascondono uccelli in gabbia,storie d’amore e piatti da asciugare.e pensare.pensare che esistono angoli di marciapiede nelle cui crepe sono custoditi come mummie in sarcofaghi, scontrini arrotolati,gomme da  masticare dure come pietre. vorrei leccare il mondo,vorrei leccare i tetti e le strade,vorrei leccare i cieli grigi e le case.vorrei leccare per assaporare fino a diventare cosa tra le cose,perdere ogni deficienza umana per ritrovarmi  ossidato pezzo di ferro che se ne sta senza alcun motivo,fisso, storto e fiero sul ciglio di una strada desolata, assolata e fredda che punta verso est.