respiro di frequente

quando


Quando penso all'artificiale o al soprannaturale non possono non venirmi in mente i colori fluorescenti del gelato alla frutta!(la tavola ouija era un tempo una tavolozza di colori)La riva del fiume è una terra battuta dalle innumerevoli passeggiate domenicali ed il fiume che poi è solo un ruscello in fin di vita, a tratti ristagna:tenera dimora di anatre starnazzanti.Le parole scorrono come scorre il fiume mentre gli sguardi sono una piena di intenzioni mal celate. Ci guardiamo e non possiamo resistere, lo sappiamo bene quello a cui andremo incontro. Ci guardiamo e riguardiamo,sorridiamo ,annuiamo,esitiamo, resistiamo consapevoli che non resisteremo a lungo, lo sappiamo e camminiamo.Mentre si pensa all'artificiale o al soprannaturale, la stradina battuta si riempie di mamme e bambini: le mamme afferrano i bambini per i polsi viola e se li trascinano appresso come appendici indesiderate, lasciandosi dietro una scia profonda, quasi un solco. I bambini hanno delle crestine immobili, le mamme una ricrescita tutta moderna ché così oggi si usa.(Immagino i tempi di Twain quando qualcuno sapeva giocare ai pirati)Non resistiamo, ci fermiamo e ci guardiamo, li guardiamo: sono in fila come un plotone d'esecuzione.Un carnevale ordinato di colori freddi,gelati.Ordiniamo due coni ad un gelataio triste che li riempie di fragola e pesca.Noi lo guardiamo come si guarda una scena erotica da reinterpretare appena rientrati a casa  dal cinema.Sono piccoli e costosi e sono soprattutto colorati, tanto colorati, troppo colorati.