respiro di frequente

Post N° 221


ho lasciato il tagliacarte tra le costole d'osso del mio divano.dov'è il mio tagliacarte?dov'è il mio divano?era qui,lo ricordo bene,era qui come impietrito, l'ho visto bere.ha preso il mio tagliacarte e lo ha conficcato nel divano.ho visto le piume del divano,ho sentito squittire i topi nel divano.ha ucciso i topi.tra l'altro, era una famiglia di topi vegani.io non ne voglio più sapere,prendo le mie lenzuola e questa notte la trascorrerò in sala d'attesa.la sala d'attesa è una sala che ha la forma di due braccia conserte.dormirò poggiando il capo sul seno molle della sala d'attesa.io me ne frego.dov'è il tagliacarte?dov'è il topo?per distrarmi, ho portato a spasso per ristoranti le mie mascelle da intenditore che si fermavano ai bordi delle strade e sputavano per segnare il territorio.un marine in borghese mi ha chiesto i documenti e le mie mascelle han segnato anche lui.il marine aveva un B52 nella fondina ed una nave portaaerei nelle mutande.il marine aveva il mio tagliacarte sotto il berretto da marine e,nell'emisfero destro, un dizionario nuovo nuovo divorato dai topi.così gli psichiatri spiegarono l'utilizzo continuo di uno slang monotono.il marine aveva gli occhi di chi ci vede poco perchè colpito da un'agghiacciante cataratta.il mio tagliacarte, invece,ci vedeva benissimo soprattutto mentre si divertiva a sterminare quella famiglia di topi abruzzesi e vegani.