respiro di frequente

Testo e

Aveva una giacca elegante e due occhi eleganti.i cappelli raccolti così come si raccolgono in certe occasioni.

-le ombre del passato sono trame scomposte sul mio  vestito da sera.mi fanno ombra ed esalano profumi che avevo dimenticato.-

Aveva lo sguardo basso le spalle larghe ed un sorriso da seduzione maschile.

-Il passato ha la forza  di mille minuti presenti,il passato ha una forza quotidiana quando il quotidiano è ingiallito da un presente ciclicamente inutile.-

Ora lui  le guardava il viso di cera calda.

Gli uccelli volano neri ed il cielo è grigio.i bar della stazione riservano un fascino romantico per quegli incontri che nessuno definerebbe casuali.

Qualcosa non va

Si  sa come vanno certe cose ma ,di certo,non si sa come ne vanno altre. fu esemplare il caso della cugina dello spazzacamino:lo spazzacamino cantava e ballava sui tetti mentre sua cugina faceva i film porno.che tempi,erano tempi in cui  me ne stavo seduto con un mio amico succhiando litri di latte concentrato e bevendo birra ; lo spazzacamino saltellava nella mia fantasia mentre sua cugina galoppava la fantasia di individui sudati dal caldo nel frastuono di  opinabili emozioni. si sa come vanno certe cose e,di certo, si sa anche come spesso finiscono: trovarono impiccata la cugina che venne cremata  e le ceneri  disperse in mare mentre il cugino fece carriera e venne assunto come guardiano in un museo. in questo mondo arcobaleno ci sono cugini e cugine,ci sono svolte e salite,spesso manca un abbraccio ed il perdono,alcune volte manca solo un sorriso provvidenziale. si sa come vanno certe cose e si sa che certe cose vanno proprio come non dovrebbero andare.

Nuovo

Mi sposterò lontano seguendo mari che non facciano fruscio,lungo cortili di polvere dimenticati dalle orme dell’uomo. vivrò la penombra come fosse pane e le preghiere come musica di viola. cavalcherò sassi giganti come montagne,sarò predatore cieco in un deserto muto. parlerò ad un vento che disperde uccelli e che gonfia l’eco del silenzio antico. avrò una sola anima e sarà l’anima del mondo e le mie parole salmi lenti,liquidi oro,nel bagliore del sole.

capo

“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!"éparoladiDio.

parole che descrivono

Non è che esista un lavoro che faccia per me,di sicuro esiste un lavoro che non fa per me.non fa per me il lavoro dello scrittore.a parte le virgole, i punti ed i punti e virgola,segnatamente i punti e virgola,è ché proprio non mi viene nulla da scrivere,nulla di interessante. il vuoto,il vuoto assoluto:comincio pensando di scrivere un romanzo e mi ritrovo veterano buddista in piena meditazione. Nei pochi momenti in cui decido di lasciare il nirvana e di spremere al massimo le meningi ecco venir fuori,come da un parto plurigemellare, la più inutile di tutte le immagini:una strada asfaltata ed intorno una campagna vuota che si perde all’orizzonte. non c’è cosa più inutile da immaginare. la strada,a pensarci bene, potrebbe andare anche bene;se,ad esempio, fosse in città  avrebbe anche senso:sarebbe lo starter ad una storia di gangster anni 50,america,zona bronx, con un tipo alla al pacino che cammina,al centro della strada, dinoccolato e sicuro. Sì, potrebbe ed invece no:la strada è circondata da desertissima campagna. Ci fosse almeno qualche montagna,si partirebbe subito con un omicidio,il ritrovamento di un cadavere da parte di  un poliziotto ubriaco;cadavere incernierato in un sacco di utensili utili marchiato da una sigla HJ501,(sigla di una droga sintetica di cui  la ragazza era solita godere durante i festini ecc..) ed invece no:una strada dritta con attorno deserte campagne!La verità è questa ed è inutile che ci giri troppo attorno:a me non piace assolutamente scrivere,mi annoia,ecco tutto. mi annoia leggere,così come scrivere:ormai,tra l’altro, si è detto praticamente tutto ,si è scritto di tutto: davvero  bisognerebbe industriarsi non poco per scrivere qualcosa che non si sia già letto o visto o sentito. da omero in poi,credo che l’uomo abbia cominciato a sentire il grave peso della noia durante gli atti speculari di scrittura e lettura. la mia natura pigra,di certo,non m’aiuta,da natura pigra nasce fantasia pigra: campagna deserta,strada vuota.la mia fantasia è così pigra che,se immagina la  strada,non solo la immagina vuota,circondata da campagne vuote, ma la immagina persino in discesa!è quasi imbarazzante. Quindi,non so se esista un lavoro che faccia per me ma sapere che esiste il lavoro che assolutamente non fa per me è,ve lo garantisco, comunque di un qualche conforto.

immagine

Tra le cose che ho letto questa mattina (i giornali son sempre riposti tra gli scafali del mio edicolante,perché nessuno me li porta a casa come fanno in certi film  insieme al latte che io vomiterei (l’intolleranza al latte è sempre più in voga ma non è troppo fastidiosa per chi beve da sempre quello di soia che non è che sia un latte ma solo una spremuta di semi(basta prendere i semi e strizzarli forte fino a farne uscire un bianco latte che non è molto lontano dal bianconiglio( nonostante quest’ultimo corra davvero forte)non ce ne è una che riesca a sconvolgermi più di tanto(e questo sì che mi sconvolge))).

del

una stanza bianca ed un mondo fuori. mi stendo sul divano chiudendomi con una lampo di silicone.sono un tutt’uno con i muri bianchi ed il divano arancione . insieme libriamo,con uno spigolo,su di un punto,in uno spazio senza scopo.

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Così mi ritrovo libero da ogni parte marcia di me stesso,con i ricordi lontani ed un presente come un cuscino su cui poggiare il capo:con gli attimi mi gratto la schiena e mi muovo senza preconcetti o concetti.la massa cerebrale,corteccia,neuroni, tutti sprofondati nel midollo ed è un passo morbido quello che fanno certe scarpe nel silenzio. su quei passi muovo la testa come fosse musica ed è musica,una gran musica quando non c’è pensiero.

distintiva

Lo sguardo di chi so io mentre lo guardo e lui mi guarda. lo sguardo di chi so io,sono porte aperte senza decenza sul mondo pienamente felice della mia coscienza e,mentre mi guarda ed io lo guardo,non ci sono già più e sono nel suo sguardo con l’anima che rantola colpita da uno spasmo di gioia. penso che l’umana comprensione sia la briciola di pane su di un tavolo regale,imbandito.

e

Hai sentito parlare di certe note con certi assoli e devi stare attento ad ogni suono ché ogni suono genera tintinnio. lo sai cosa è i l tintinnio. è quando ti senti vibrare leggero la coscienza. le parole sono note e ci sono certe parole che s’infilano striscianti tra le cuspidi della mente e soffiano piano il loro tintinnio. il tintinnio è quando il cuore vibra tra le costole in uno spasmo lieve che non sai se è emozione,se è un infarto.