Non per tutti

San Severino di Centola (SA)


Bello!Questo paese all'estremo sud della Campania è stato una piacevole sorpresa, soprattutto dopo la delusione del paese chiuso ai visitatori della volta scorsa.San Severino di Centola, nel basso Cilento, è un borgo medievale abbandonato.Sorge sulla sommità di un monte con la cima bipartita da una sella, che divide in due zone l'insediamento: da una parte i ruderi del castello e della chiesa e dall'altra le abitazioni, ormai abbandonate, dei cittadini.Il paese fu costruito nella zona più alta e arroccata del colle sullo strapiombo della "Gola del Diavolo" e risale al X-XI secolo. La posizione è ottima, dal punto di vista strategico e difensivo.Le case sono quasi tutte disposte lungo la strada principale e sono composte da un ambiente di entrata, con camino, che era anche zona di lavoro,  bottega,  soggiorno; con una scala di legno si saliva all'ambiente sovrastante, adibito a zona notte. Lo spazio coltivabile era poco, quindi gli abitanti si recavano quotidianamnete  a valle per curare appezzamenti di terreno.Nel 1500 la popolazione era di circa 170 abitanti, ridotti  a 95 dopo la peste della fine del 1600. Dal 1861 la popolazione di San Severino si è unita con quella di Centola e, abbandonato completamente il borgo medioevale, adesso gli abitanti della vallata sono oltre 500.San Severino di Centola è valorizzato e ben curato, anche nei dettagli. "Cesti" di pietra quasi invisibili e amalgamati al paesaggio per raccogliere i rifiuti, luci che si accendono all'imbrunire e, dettaglio non insignificante, buona segnaletica indicativa di come raggiungerlo.Il borgo ha un'altra particolarità che non avevo ancora incontrato: poichè è stato abbandonato non a causa di frane, come la maggior parte dei paesi che finora ho visitato, non ci sono cartelli che sconsigliano o vietano di entrare, per cui lo si visita tranquillamente, senza sentirsi fuori luogo.