Non per tutti

Come va?


  Da ragazzi ci si lamenta a prescindere e gli altri nemmeno ci fanno caso. Poi diventi adulto e, bene o male affronti la vita. Ti aspetti qualcosa, in genere le energie ci sono, gli obiettivi anche: non c'è tempo per esaminare le questioni.Quando cominci a fare bilanci e li racconti, ti arrivano "avvisi" sul fatto che le persone che si lamentano sono da evitare. Ti mandano i power point sulla cattiva influenza delle persone pessimiste e sull'opportunità di tenerle lontane e ti chiedi come è possibile che tu sia ritenuto così.All'inizio ti arrabbi, poi ti esamini e... qui ciascuno trae le sue conclusioni.Le mie sono che è meglio non raccontarsi. In fondo, onestamente, è molto difficile che ci sia qualcuno accanto che ha voglia di sentire i tuoi dubbi, i tuoi rimpianti, le tue sconfitte e ancor più i tuoi malesseri o i tuoi malanni.Quasi sicuramente non è il compagno/a, che se va bene ogni tanto ti ascolta pure, ma non ti considera, sta' tranquillo.Ai figli inutile anche accennare...Gli amici chiedono "Come va?", ma se non gli dici che va bene e ti inerpichi in un racconto dettagliato, vedrai che non te lo domandano più.Forse giusto un amante, se lo conosci da poco, ha un minimo di interesse a sapere come stai e magari anche ricordarselo e tenerne conto.Inutile raccontarsi. Se ti va di essere sincero e non sei felice ed in ottima salute, meglio stare zitti.La prova?Prova a dire che sei stanco: il tuo interlocutore ti spiegherà perchè lo è molto più di te.  Accenni ad un malanno? Ne sentirai elencare una sfilza da chi ti sta davanti, tutti più seri dei tuoi. Hai problemi che ti rendono triste? Dovrai consolare le tragedie altrui...