Non per tutti

La mia vita secondo il festival


Non posso dire di essere un' intenditrice, nè tantomeno una seguace competente.Eppure, senza intenzione, nonostante tutto, ha scandito momenti della mia vita. Ci sono ricordi che sono rimasti soltanto perchè legati a quelle notti di febbraio.I primi anni in cui lo ricordo sono quelli dell'adolescenza. Tre, quattro anni in cui rimanevo, da sola, fino alle ore piccole e per non farmi venire sonno... facevo le pulizie.Ricordo le sedie sul tavolo, l'odore di spray per mobili e l'imitazione di qualche cantante o dell'ospite di turno. Mai più "ballato" di notte!Vennero anni duri. Anni in cui dovevo lavorare, anche a casa, anche di notte. Ricordo balze di gonne, decine di balze, cucite con un occhio al lavoro ed uno alla tv. E' un ricordo strano, di quelli penosi mentre accadono e "dolci" dopo.Poi anni di niente; gli orari dei bimbi non concedevano notti intere per me.Altri anni di niente. Disinteresse anche per la musica. Ricordo festival di vent'anni fa e poi ... un buco, profondo.Ed ora, almeno quel tempo me lo sono ripreso.E da un paio d'anni me lo sono ripreso leggendo i commenti irriverenti, ironici, ma competenti e sagaci, postati in tempo reale, da un comune amico, vostro e mio.(Che vi siete persi!) :)Con Brazir, il festival torna ad essere scritto nei miei ricordi.(Sooonno)