Bho

Nessun titolo.Non riesco a riassumere in una parola i miei pensieri.


"La paura è l'oscura prigione della luce. Il coraggio è la chiave"Poco, sempre poco, una parola, un'occhiata....lo ribadisco ancora, sono sempre le cose più piccole e insignificanti quelle che ci scavano piu dentro, quelle che ci fanno sentire così....instabili.Si, si passa dalle stelle alle stalle in un solo secondo, a volte, senza nemmeno accorgersi come, senza vedere quella piccola cosa che fa scattare qualcosa dentro di noi, un ingranaggio che sembrava bene olitato, e che invece d'improvviso rallenta, fino a fermarsi, e poi, di punto in bianco, si rompe.Fino a poco fa, ti sentivi il re del mondo, un novello imperatore che tutto può e per il quale ogni cosa è possibilità, poi, un solo istante, e tutto ti crolla addosso. Fuori posto, sempre indietro, INADATTO....le strade che prima vedevi innanzi a te, ora sono chiuse, muri immensi bloccano ogni via, e ti ritrovi solo e al buio fra 4 pareti che si stringono, sempre di più, sempre di più...ma sono mura invsibili, che ti mostrano cosa c'è oltre, e che tu non puoi raggiungere. All'inizio non sei solo, c'è qualcuno, racchiuso, come te intrappolato, fra quelle mura, ma mano a mano che queste si restringono, vedi che gli altri, in un modo o nell'altro, riescono a divincolarsi, a sfuggire da quella gabbia. Tendi loro una mano, li chiami, gli implori aiuto, ma loro si voltano, non ti guardano nemmeno negli occhi, e fuggono via, lontano, sempre più lontano, li vedi sparire, consapevole che se loro per te saranno solo da quel momento un lontano ricordo, tu per loro non sarai nemmeno quello.E quando ormai sei solo, spezzato, la gabbia ridotta a un cunicolo, allora, ti accorgi che qualcuno c'è, senti una presenza invisibile, nel buio, ti accorgi che come te, c'è qualcuno nelle tue stesse condizioni, solo nel buio, ma entrambi siete così presi a guardare fuori la luce, a commiserarvi nella vostra oscurità, che non vedete che qualcuno, in quel nero, c'è. Ma non lo vedi, senti solo qualcosa, e volti le spalle, ti immergi in quella fredda solitudine che forse, alla fin fine, ti sei creato con le tue mani. E così, alzi lo sguardo, verso quella luce lontana oltre il muro, la luce della speranza che è sempre più debole, ma comunque ancora presente....la gaurdi, e ti chiedi...."quanto tempo ci vorrà prima che anche quella luce si consumi, e che il buio divenga totale?"E la risposta giunge sussurrata nell'ombra, non ti accorgi che sono le tue stesse labbra a muoversi, ma non per parlare...solo per soffiare a quella unica candela che ti era rimasta.F.