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Quando la follia smisurata di due persone si unisce per dar vita ad un essere unico...questo il risultato...un viaggio di sola andata che non si sa dove condurrà

 

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« Messaggio #9Le parole non servono... »

Nessun titolo.Non riesco a riassumere in una parola i miei pensieri.

Post n°10 pubblicato il 03 Aprile 2008 da ZenZero.2

"La paura è l'oscura prigione della luce. Il coraggio è la chiave"

Poco, sempre poco, una parola, un'occhiata....lo ribadisco ancora, sono sempre le cose più piccole e insignificanti quelle che ci scavano piu dentro, quelle che ci fanno sentire così....instabili.

Si, si passa dalle stelle alle stalle in un solo secondo, a volte, senza nemmeno accorgersi come, senza vedere quella piccola cosa che fa scattare qualcosa dentro di noi, un ingranaggio che sembrava bene olitato, e che invece d'improvviso rallenta, fino a fermarsi, e poi, di punto in bianco, si rompe.

Fino a poco fa, ti sentivi il re del mondo, un novello imperatore che tutto può e per il quale ogni cosa è possibilità, poi, un solo istante, e tutto ti crolla addosso. Fuori posto, sempre indietro, INADATTO....le strade che prima vedevi innanzi a te, ora sono chiuse, muri immensi bloccano ogni via, e ti ritrovi solo e al buio fra 4 pareti che si stringono, sempre di più, sempre di più...ma sono mura invsibili, che ti mostrano cosa c'è oltre, e che tu non puoi raggiungere. All'inizio non sei solo, c'è qualcuno, racchiuso, come te intrappolato, fra quelle mura, ma mano a mano che queste si restringono, vedi che gli altri, in un modo o nell'altro, riescono a divincolarsi, a sfuggire da quella gabbia. Tendi loro una mano, li chiami, gli implori aiuto, ma loro si voltano, non ti guardano nemmeno negli occhi, e fuggono via, lontano, sempre più lontano, li vedi sparire, consapevole che se loro per te saranno solo da quel momento un lontano ricordo, tu per loro non sarai nemmeno quello.

E quando ormai sei solo, spezzato, la gabbia ridotta a un cunicolo, allora, ti accorgi che qualcuno c'è, senti una presenza invisibile, nel buio, ti accorgi che come te, c'è qualcuno nelle tue stesse condizioni, solo nel buio, ma entrambi siete così presi a guardare fuori la luce, a commiserarvi nella vostra oscurità, che non vedete che qualcuno, in quel nero, c'è. Ma non lo vedi, senti solo qualcosa, e volti le spalle, ti immergi in quella fredda solitudine che forse, alla fin fine, ti sei creato con le tue mani.

E così, alzi lo sguardo, verso quella luce lontana oltre il muro, la luce della speranza che è sempre più debole, ma comunque ancora presente....la gaurdi, e ti chiedi...."quanto tempo ci vorrà prima che anche quella luce si consumi, e che il buio divenga totale?"

E la risposta giunge sussurrata nell'ombra, non ti accorgi che sono le tue stesse labbra a muoversi, ma non per parlare...solo per soffiare a quella unica candela che ti era rimasta.

F.

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Un blog di: ZenZero.2
Data di creazione: 09/03/2008
 
 

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