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Nel 1959 il CHE venne nominato da Fidel “Procuratore Militare” con il compito di reprimere gli oppositori della rivoluzione.Fu lui il GIUDICE d'appello nel contesto dell'applicazione delle cosiddette "Ley de la Sierra" comminavano la pena capitale per numerosi crimini e vennero estese all'intero territorio cubano, allo scopo di perseguire coloro che erano considerati "criminali di guerra"…processi farsa con pena di morte per fucilazione di 2000 persone, nei quali non sarebbero stati coinvolti solo criminali di guerra ma semplici oppositori politici…(Ricordiamoci che la pena di morte viola il diritto alla vita, è irrevocabile e può essere inflitta a innocenti. Costituisce una violazione dei diritti umani fondamentali, non offre alcun contributo costruttivo alla lotta contro il crimine violento ed è priva di effetto deterrente!) Nel 1960 il CHE fondò il “Campo di lavoro correzionale” inaugurando il sistema concentrazionario cubano, venendo posto a capo del primo campo di concentramento castrista, creato in quell'anno sulla penisola di Guahana. Nel periodo di attività del campo, che si potrasse ben oltre il periodo in cui Guevara ne fu a capo, si stima che trovarono la morte circa 50.000 oppositori politi. Nelle maglie dei Tribunali finiscono per sua espressa volontà molti religiosi, tra cui lo stesso Arcivescovo de L’Avana, e moltissimi “maricones” cioè omosessuali. Guevara elabora una sorta di piano di razionalizzazione delle carceri, decidendo di specializzarne alcune nella rieducazione dei gay, tra i quali si contano innumerevoli artisti cubani. Il “Che” realizza campi di lavori forzati ed elabora personalmente i regolamenti penitenziari, che fissano le punizioni corporali per i più facinorosi: taglio dell’erba con i denti, immersione nei pozzi di raccolta dei liquami di fogna, lavori agricoli eseguiti nudi.ci al regime comunista cubano e che molte altre vennero, sin dalla sua fondazione, sottoposte a svariate torture. Venne persino realizzato un campo di rieducazione per i gay tra i 12 ed i 15 anni, allontanati dalle scuole per evitare contaminazioni della nascente gioventù rivoluzionaria.
“L’odio è parte della lotta” scrisse Che Guevara, spiegando che è l’inflessibile odio del nemico che permette di andare oltre i limiti umani e “ci trasforma in efficaci, violente, selettive e fredde macchine mortali. I nostri soldati devono essere così; un popolo senza odio non può sconfiggere un nemico brutale”… io dico che dietro alla figura del Che EROE c'è di qualcosa che la Storia racconterà solo quando la Dittatura Castrista cadrà.. non prima!