cazzari

...un film come un altro ...ma non x me...


Lei dormiva e non lo ha visto.. io purtroppo si... ma alla FINE forse e' solo una cavolata di film...
TI ODIO, TI LASCIO, TI.. (il titolo non ci azzecca una mazza con il film!)Si tratta di una commedia romantica anticonvenzionale che segue il viaggio (talvolta doloroso, spesso comico) verso il disfacimento e la distruzione di una prima solida relazione amorosa. I protagonisti (Brooke e Gary) lasciano che un litigio, apparentemente insignificante, subisca un’escalation fino ad andare fuori dal loro controllo e si ritrovano improvvisamente – dopo due anni insieme – davanti alla scelta tra amore e separazioneIl film si apre con una serie di scatti che immortalano la vita felice dei giovani Gary Grobowski e Brooke Meyers: lui fa la guida su un bus turistico mentre lei lavora in una galleria d’arte, il tutto nella meravigliosa cornice di Chicago; ed anche in questo caso siamo lontani dalle numerose commedie romantiche, indissolubilmente legate alla città di New York.Ma una volta rientrati a casa, iniziano i problemi: le liti scaturiscono dal nulla e gli stili di vita, nonché le aspettative dell’uno e dell’altra, sembrano del tutto inconciliabili. Lentamente assistiamo alla rovina di un rapporto, e l’efficacia della sceneggiatura fa sì che le ragioni di Brooke sembrino rispecchiare quelle di tante donne che si lamentano della scarsa attenzione di fidanzati e mariti, mentre la superficialità di Gary, unita alla sua ingenuità, lo assimila a milioni di uomini cui torceremmo volentieri il collo.Ma come si può arrivare a “scoppiare”? Il problema sembra stare nella incapacità di mantenere attivo un vero dialogo. “Non ci si parla più… se non delle cose pratiche quotidiane.. e si diventa dei “noti sconosciuti”:Insomma, se prima le nostre attenzioni erano tutte per lui o per lei, nella coppia consolidata le cose cambiano. Sarà forse colpa dell’abitudine ma, di fatto, “Si dà l’altro per “scontato”, si perdono le piccole attenzioni romantiche..”Ma la tensione tra due coniugi può essere alimentata anche dall’orgoglio personale (“Quando non si sa più chiedere scusa, fare un passo indietro, abbassare le armi”: lo pensano soprattutto gli uomini … sarà perché le donne sono abituate a farlo e se decidono di non farlo più…?)In questa commedia esilarante e sorprendentemente sincera, i due protagonisti arrivano a rendersi conto che, nelle faccende di cuore, la vittoria non consiste nell’essere l’ultimo ad abbandonare il campo, ma nell’imparare quando abbassare le armi.Invece, la pellicola non fa altro che mostrarci un uomo e una donna che litigano per i motivi più futili (i piatti da lavare, gli acquisti da fare), dietro i quali ovviamente si nascondono ragioni e problemi ben più profondi.In pratica: ci si conosce ed innamora, le cose vanno benissimo e poi… male. Nelle commedie romantiche alla fine tutto si chiarisce e risolve e lascia intravedere che poi “vissero per sempre felici e contenti”. Sembra facile. Però, nella realtà, cos’è che può fare veramente la differenza? Se è certo che una buona relazione è capace di attraversare momenti facili e difficili, e in questo sta forse - più concretamente - l'essere "felici e contenti", qual è il segreto che cosa fa "buona" la relazione anche nel tempo (a parte una reale affinità di coppia, che è alla base di ogni relazione duratura)?Per vivere lungamente e serenamente insieme bisogna guardare nella stessa direzione ma non stare troppo appiccicati.“Quanto suggerisce Gibran: "siate uniti, ma non troppo vicini; le colonne del tempio si ergono distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro".”“Saper fare, quando occorre, un passo indietro; accantonare l'orgoglio...”:Non è il problema più importante ma è certo vero che nella nostra società in molti scordano il detto “tra moglie e marito, non mettere il dito”. il successo di una coppia anche nel tempo dipende quindi dalla capacità di “Non lasciare che "terzi" (amici, ex, parenti) siano troppo presenti, magari anche con i loro consigli”.MA ALLA "FINE" L'IMPORTANTE NON SONO I CONSIGLI SPICCIOLI E LE PAROLE MAI O TROPPO DETTE... MA SEMPLICEMENTE IL SAPERE ASCOLTARE L'ESSENZA DEI PROPRI SENTIMENTI.. O NO?