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HELICOBACTER Pylori. Conosciamolo per difenderci.

Post n°306 pubblicato il 07 Agosto 2016 da allofme00

Ultimamamente abbiamo parlato molto del Microbiota intestinale; ebbene, l'Helicobacter Pylori è uno dei componenti del microbiota intestinale. E tuttavia, in realtà, questo batterio non sempre è patogeno. Esso è uno delle migliaia di specie dell'apparato digerente. Ha delle caratteristiche particolari, perchè, non solo vive in ambiente ostile, come può essere  l'pparato digerente; che in verità, potrebbe essere un ambiente fantastico per dei microbi, in quanto gli arriva acqua e cibo attraverso quello che mangiamo tutti i giorni, però, è anche vero che poi le condizioni possono non essere per niente buone. La parte dell'intestino non buono per un batterio è lo stomaco : zona altamente acida, quindi, il primo organo che deve digerire quello che noi mangiamo. Basti pensare che lo stomaco è in grado di trasformare  una grossa bistecca, in  una  poltiglia di nutrienti, che poi vanno assorbiti  dall'intestino tenue. Ebbene, questo batterio ha scelto proprio lo stomaco per proliferare. Esso è dotato di una serie di enzimi che gli permettono di sopravvivere anche in condizioni molto  ostili. In alcune condizioni può  però, diventare patogeno. Nel particolare diventa un  patogeno quando esistono due-tre condizioni; e cioè, una variante particolararmente patogenica ed aggressiva dell'Helicobacter pylori, combinata ad un individuo o ospite; ovvero l'uomo, che tenta in tutti i modi di eliminarlo. Quindi, quando c'è questa combinazione: batterio patogeno + organismo che prova in ogni maniera di eliminarlo, si ha spesso la conseguenza di un danno della mucosa gastrica. Quindi, questo batterio che  vive nello stomaco, in alcuni casi può diventare patogeno. E allora può determinare una infiammazion dello stomaco; ovvero, la gastrite, che può essere leggera, o se in qualche modo l'organismo prova  prova continuamente ad elimnarlo  può diventare molto grave; quindi gastrite leggera, gastrite moderata, gastrite  severa. Spesso il primo momento della gastrite sono le piccole erosioni che si formano nell'apparato digerente e nello stomaco. Infatti, se viene fatta una gastroscopia, si osservao come delle piccole ulcerette, a fondo bianco. Nelle forme più gravi si forma la cosiddeta Ulcera peptica; ovvero, si forma una sorta di cratere più o meno grande nello stomaco: a proposito di questo, mi preme ricordare che spesso, l'Helicobacter è responsabile di ulcere nella parte iniziale del Duodeno; cosiddetta ulcera duodenale,  e ciò, perchè esso va a colonizzare anche  con l'epitelio. L'ulcera, poi,  può anche sanguinare. Quando il paziente non elimina questo  H.p, questa gastrite cronica formatasi può, piano piano andare avanti ed evolversi, l'epitelio prova a rigenerare ma non sempre ci riesce ed è allora l'epitelio si trasforma in epitelio intestinale. Quindi, la gastrite può evolvere in metaplasia intestinale. In alcuni casi  si perde l'epitelio di superficie e si realizza l'atrofia gastrica, che, a sua volta, in certi casi può determinare una displasia, quindi un ca. dello stomaco. L'Helicobacter pylori è uno dei pochissimi microrganismi  che abitano il nostro apparato digerente che si rivela talvolta anche carcinogeno nel tempo, in persone predisposte può determinare cancro allo stomaco : è considerato, infatti, un carcinogeno di prima classe. Per cui è chiaro,  che quando che quando un batterio può provocare cancro allo stomaco e viene trovato,  va improrogabilmente eliminato. In gastroenterologia sono solamente tre i microrganismi carcinogeni di prima classe : l'Helicobcter, il virus dell'epatie "C" e "B"; quest'ultimi per il ca. al fegato. L'Helicobacter è uno dei più conosciuti in assoluto. La sua scoperta risale intorno al 1983, quando Marshal e il suo patologo Warren, si sono accorti  casualmente, che una serie di persone che avevano ulcera gastrica e ulcera duodenale, avevano costantemente nello stomaco questo piccolo batterio con un piccolo flagello. Marshal, ha avuto l'intuizione geniale e anche pericolosa, di  ingerire il brodo di coltura dove l'Hp era cresciuto in piastra, poi fatta una gastroscopia vide che aveva sviluppato una gastrite. Ha eradicato il batterio con una terapia antibiotica, ha rifatto la gastroscopia e il batterio non c'era più.


Va detto che l'ulcera è un problema, ma  oggi non lo è, come lo è stato alla fine degli anni '70 - '80. In quel periodo si assisteva spesso, negli ospedali a persone che avevano una ulcera recidivante sanguinante che venivano sottoposti a gastrectomia; ovvero, veniva loro asportata una parte di stomaco. Oggi, con la scoperta dell'antibiotico terapia, la metodica chirurgica è pressochè scomparsa.

Ci si può fare una domanda: " Ma se l'Helicobacter pylori fa parte del microbiota ed è così diffuso, è una infezione pericolosa  solo per l'organismo o in qualche modo si può anche rivelare utile ?" Ebbene, paradossalmente, quando le malattie sono così diffuse nella popolazione, in qualche modo possono avere un'azione protettiva. C'è chi ipotizza che in epoca pre-antibiotica, quando la mortalità era molto precoce; si pensi che in Italia stessa,  in epoca fine 1800, la vita media  della donna era sui 35 anni e dell'uomo 38-40 anni; la donna aveva il problema del parto che determinava spesso decessi; e quando la vita media è infriore ai 40 anni, sapere di avere nello stomaco  e nell'apparato digerente un batterio che stimola in maniera così importante il sistema immunitario, poteva essere, forse, un meccanismo per proteggere da altre malattie infettive. In qualche modo era un Immunostimolante. Oggi, chiaramente, con l'igiene, con l' acqua potabile il cibo controllato, questa attività di immunostimolazione è diventata eccessiva ridondante, e quindi, in alcuni casi può dare infiammazione cronica, ulcera, metaplasia e ca. allo stomaco.

Per la diagnosi esisono  dei metodi invsivi e non invasivi. Il metodo invasivo per antonomasia è la gastroscopia che permette di andare a vedere l'Hp; vedere, ovviamente in manira indiretta tramite l'Istologia o dei test che sfruttano la capacità enzimatica del batterio; quindi degradare l'Urea, oppure si può andare a cercare in maniera indiretta.

Ovviamente, la gastroscopia permette di vedere la presenza del batterio, con dei prelievi bioptici, ma permette anche di vedere le conseguenze dell'infezione; ovvero, se c'è ulcera, se c'è atrofia e, in rari casi, per fortuna se c'è il cancro.

Stavo dicendo sulla ricerca indiretta e non invasiv. Il primo di questi metodi è il cosiddetto Breath test; ovvero, si fa ingerire al paziente una sostanza che si chiama Urea; il batterio possiede un enzima detto Ureasi che è quello che gli permette di vivere nell'ambiente acido dello stomaco, però, dando l'Urea, il batterio scinde con la sua Ureasi l'Urea e con un metodo indiretto con carbonio13 si va a vedere nell'aria( nel respiro  del paziente ) se è  presente l'Hp. In alternativa si pssono cercare alcuni antigeni di questo batterio nelle feci; detto metodo "Ricerca antigene Fecale". La metodica di ricrca nel sngue non è attendibile, perchè, se  la persona ha l'Hp, e lo eradicherà, nel sangue  ci saranno sempre e per lungo tempo  gli anticorpi, quindi, non è un test utilizzabile. E' ovvio che la ricerca del batterio deve essere eseguita se esistono veri motivi importnti; quali, ad esempio, famliarità di ca. a llo stomaco, clo di peso inpiegabile, gastrite. A volte può capitare che il paziente riferisc dispepsia; ovvro, dopo mangiato sente un goinfiore allo stomaco e difficoltà di digestione. In questi casi, si possono usare questi metodi non nvasivi e non esami endoscopici. Se è pur vero che l'Helicobacter pylori è  la più frequente di tutte le patologie dello stomaco, tuttavia, non bisogna commetere l'errore di escludere altri motivi. Quando si assumono antinfiammatori non steroidei(FANS); come la Nimesulide, il Ketorolac, il Ketoprofene, l'cido acetilsalicilico, questi, possono nuocere seriamente allo stomaco. Un dato importante è che l'Hp, potenzia l'attività tossica di questi farmaci. Alchè, è doveroso suggerire  un piccolo consiglio, nel senso che, nel momento che si sta per niziare una terapia con antinfiammatori o anche con antiaggreganti, per problemi cardiologici o cerebrovascolari, è sempre prudente  cercare l'Helicobacter pylori ed eradicarlo, quindi potere iniziare la terapia senza il rischio di tossicità.

TERAPIA.

La terapia per eradicare questo batterio è, per così dire, semplice. E' un batterio abituato a vivere nello stomaco, abituato ad incontrarsi spesso con antibiotici, quindi, spesso diventa antibiotico-resistente, per cui, per eliminarlo, si è visto che servono almeno due  categorie di antibiotici in associazione, fatte per 7-1015 giorni, a seconda dello schema terapeutico. Ebbene, in Italia si dispone di di schmi terapetuci che in quasi l85-90% dei casi viene eliminato. Qualora il paziente non riesce, può fare una metodica; sofisticata, ma molto efficace, la ricerca dell'antibiogramma direttamente sul campione bioptico. Fa una gastroscopia, prende un campione, isola questo Helicobacter pylori e su di lui fa l'antibiogramma, in modo che, piuttosto che  fare diversi schemi di antibiotici, si fa direttamente quello mirato. Questo sistema, consente il successo nel 96-98% dei casi.

Quello che si è scoperto negli ultimi anni è, che l'Helicobcter pylori è anche responsabile di patologie extradigestie. E debbo dire, che se questi è vero per l'Hp, lo è anche per  il microbiota ntestinale; cioè, per tanti altri batteri presenti nel microbiota ntestinal; quella comunità di batteri che stanno nell'Intestino tenue e nel colon, proprio perchè si è visto, che alcuni di questi batteri sono  grdo di provocare patologie  al di fuori dell'apparato digerente.

Per l'Hp, si rivela più facile trovare questa associazione; perchè, nello stomaco ci sono pochissimi batteri, quindi è chiaro, che se nel colon è difficilissimo capire il batterio responsabile perchè sono migliaia, nello stomaco, questo problema non c'è, poichè, nello stomaco c'è solamente lui.

Le malattie che ad oggi sono associate all'Helicobacter pylori, sono, la piatrinopenia autoimmune; cioè, una malattia ematologica per crollo delle piastrine, quindi va fatta una terapia con cortisonici per molto tempo. Si è visto, dunque che questo batterio è responsabile per circa 30-40% di questi casi. Altra malattia associata all'Hp, e l'anemia sideropenica perchè, l'Hp, può provocare metaplasia da atrofia gastrica. Quando si manifesta l'atrofia gastrica si riduce la produzione di acidi, e l'acido nello stomaco è importantissimo per rendere il ferro assorbibile nell'intestino tenue: Quindi, tutte le persone che hanno atrofia gastrica  possono avere problemi di assorbimento di ferro dalla dieta.

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Commenti al Post:
g1b9
g1b9 il 07/08/16 alle 19:03 via WEB
Ciao Peppe, certamente la scoperta dell' helicobacter Pylori è stata molto importante per risolvere le ulcere gastriche senza interventi,mi incuriosisce sapere se questo batterio è presente nello stomaco di ognuno di noi,e come mai si attiva solamente in alcune persone. I farmaci gastroprotettori distruggono questo batterio o gli impediscono di nuocere? .
Grazie per la tua risposta, buona serata ed un aabbraccio:))
 
 
allofme00
allofme00 il 07/08/16 alle 20:12 via WEB
Come tuo solito, cara Giovanna, poni domande sicuramente importanti e mi dai modo, altresì, di chiarire alcuni aspetti che magari non ho preso in considerazione. Circa la tua prima domanda, posso dirti che l'infezione, in ultima analisi, avviene per via oro-orale ed oro fecale, e l trasmissione, attraverso l'ingestione di cibi contaminati, in particolare verdure ed ortaggi, di frequente esposti alla contaminazione fecale umana, quindi non ben lavate oppure per bocca; da una bocca all'altra, bevendo alla stessa bottiglia. In ordine all'uso di antiacidi o inibitori della pompa protonica o come tu li definisci; gastroprotettori, mi corre l'obbligo di scoraggiare l'uso di questi prodotti, in quanto, s apprezza che molte persone ne fanno uso pensando di poter proteggere la loro gastrite con l'inibitore di pompa o antiacidi. Bene, l'acido gastrico è assolutamente fondamentale per far partire il processo digestivo. Se non avessimo l'acido gastrico, non saremmo in grado di cominciare a degradare; cioè,staccare dalle fibre, proteine, lipidi e carboidrati. Per cui, pensare di bloccare l'acido gastrico con un inibitore di pompa protonica o un antiacido e pensare che questo non abbia effetti collaterali è una follia. Debbiamo sapere che l'acido gstrico fra le mille funzioni che ha, ha quello di determinare il primo processo di sterilizzazione dei cibi. Tutte le volte che mangiamo o tocchiamo qualcosa, digeriamo batteri patogeni; miceti, virus nell'apparato digerente, l'acido gastrico fornisce una buona azione di sterilità, oltre che per favorire la digestione. Gli antiacidi o gli inibitori di pompa protonica trovano giustificazione del loro impiego nel caso la persona stia seguendo una terapia cronica di farmaci gastrolesivi, e anche in questi casi cercando di modulare nel tempo il loro impiego. Un caro abbraccio cara
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 08/08/16 alle 13:41 via WEB
Anni fa, prima di operarmi per calcoli alla cistifellea, che mi dava anche problemi di stomaco,sono stata sottoposta alla gastroscopia. C'era una leggera gastrite, ma non l'helicobacter. Mi ha interessato molto la risposta data alla tua amica Giovanna,in relazione ai famosi protettori della mucosa gastrica. Qualche volta, per cure prolungate di antibiotici e, contemporaneamente, di antinfiammatori, ne prendevo uno al mattino,appena sveglia.Me lo aveva consigliato il mio medico curante... Stranamente, un leggero bruciore di stomaco, mi ritorna quando,a colazione, al posto delle fette biscottate, mangio qualche biscotto di quelli che contengono cereali, come riso e mais. A questo proposito,te ne chiederei il perchè. Scusami, Dott. se,questa volta, riferisco di problemi personali. Avrei, comunque da porti anche una domanda di ordine generale:in cosa consiste l'atrofia gastrica, la cui conseguenza impedisce l'assorbimento del ferro e quali i sintomi da valutare? Grazie,amico mio.Ti auguro buon pomeriggio.
 
 
allofme00
allofme00 il 08/08/16 alle 15:09 via WEB
Cara amica, le tue osservazioni sono decisamente importnati e anche complesse nel loro contenuto.Alla tua domanda, circa l'effetto mais ceriali, e conseguente reflusso acido, credo che la risposta vada riportata alla tua colecistectomia. Mi spiego. Dobbiamo definire il tipo di reflusso. Quando c'è una ipersecrezione gastrica è acido e arriva in gola. Ma non c'è solo questo tipo di reflusso. C'è quando il colore del secreto è gillo; in questo caso è un reflusso bilire, ma alcalino. Il mteriale biliare che sale in esofago ha un effetto protonizzante; ovveri, molto lesivo sulla mucosa. Voglio dire, che se tu assumi un inibitore di pompa protonica, ma non lo associa col farmaco che modifichi il contenuto della bile, il reflusso si manifesta. Questo sta a significare che tu, avendo avuto una colecistectomia, in te rimane questa bile che viene definita litogena; ovvero, che contiene calcoli che refluisce in esofago quando le condizioni lo consentono. Ovviamente, il farmaco è l'acido ursodesossicolico (DEURSIL)(SEGUE)
 
   
allofme00
allofme00 il 08/08/16 alle 15:42 via WEB
Per l'atrofia gastrica, posso dire che fa parte, ovviamente, delle forme di gastriti croniche. E nel caso in specie, anatomicamente essa va distinta in tre varianti principali: gastrite superficiale, gastrite atrofica, e atrofia gastrica; appunto. In presenza di atrofia gastrica, ovvero, di achilia( assenza di acido cloridrico e pepsinogeno ), le funzioni digestive possono essere compromesse in misura significativa. Si instaura una sintomatologia di carattere sistemico, in rpporto all'alterato assorbimento della Vitamina B12, per il deficit del fattore intrinseco, quindi sviluppo di anemia perniciosa. L'insorgenza di anemia sideropenica avviene per diminuita produzione di acido cloridrico necessario per la riduzione del Ferro trivalente a ferro bivalente che è quello che viene assorbito nell'intestino tenue. Un caro saluto a te gentilissima amica.
 
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