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LA PROBLEMATICA DELLA FERTILITA' NELLA COPPIA

Post n°317 pubblicato il 02 Settembre 2016 da allofme00

Risultati immagini per fertilita maschile e femminile

Quando si parla di fertilità maschile ci si scontra con un argomento tabù; per lo meno gli uomini che una volt tendevano quasi sempre a glissare questo aspetto della loro sfera riproduttiva. Oggi sembra ci sia un certo risveglio, e molti giovani si rivolgono con più frequenza all'esperto del campo che è l'andrologo, se maschio, ginecologo se femmina.

In realtà si registra un sensibile cambiamento rispetto agli anni 70-80; ovvero, si registra una maggiore consapevolezza che il problema dell'infertilità è sempre un'infertilità di coppia; un aspetto condiviso, non solamente dal punto di vista umano, ma soprattutto dal punto di vista clinico, medico. diagnostico, diviso al 50% della coppia. I dati che ci giungono oggi, ci dicono, che un buon 20% delle coppie ha problemi di  fertilità. Questo ha fatto si, che tutte le aree della sanità; a partire dagli operatori della formazine medica, ai medici, agli infermieri, agli ostetrici e quant'altro; ma anche ai giovani studenti, al pubblico e agli operatori che divulgano le informzioni. E questo perchè, si è capito che il fenomeno fertilità è un problema fortemente di comunicazione; importante veicolo che consente di giungere ad una buona prevenzione.

Magia, fertilità e procreazione

A volere cercare quali siano le cause che possano indurre all'infertilità, debbo dire che due motivazioni emergono per questa apparente espansione. Un primo motivo è che si giunge sempre in ritardo a potere coronare quello che è il proprio sogno di coppia con fertilità; quindi questo spostamento sempre più avanti dell'età fertile, ci ha reso chiaro che purtroppo, oltre i 35-40 anni la fertilità è un problema biologicamente inapplicabile; o quasi. La seconda motivazione è che adesso assistiamo alle problematiche della fertilità delle generazioni, quando erano ancora bambini o ragazzi negli anni 60-70; epoca in cui si è assistito a uno- due fenomeni; quali il forte inquinamento; ovvero, tutti quei distruttori endocrini; come si dice in linguaggio endocrinologico, e che agiscono negativamente, sia sulla fertilità maschile che femminile. A questo si deve aggiungere quello stile di vita non adeguato a una buona fertilità; ovverosia, sedentarietà, scarsa attività fisica ed inoltre a ciò che vogliamo chiamare libertà sessuale; tipica degli anni 60-70 che ha indotto tutta una serie di piccole infezioni; non quelle che si leggono sui giornali o che portano dal medico, ma che però, hanno ridotto la fertilità della generazione attuale. Se vogliamo parlare di prevenzione, oso dire che di dovrebbe iniziare in età pediatrica certamente, comunque, sia l'uomo sia la donna, magari di più l'uomo, perchè c'è meno abitudine, già, sin dall'età dello sviluppo puberale dovrebbe  essere portato dai genitori; o comunque dalla famiglia, o dalla società nell'ambito della medicina scolastica, a una visita preventiva che consenta, non solo di avere questa prevenzione, ma soprattutto di conoscere questa problematica e di seguirla nel tempo; voglio dire, una conoscenza che il problema è da seguire ed eventualmente da curare. Si dice che lo stress influenzi molto sull'attività sessuale; alchè, ci si può chiedere se può essere anche un fattore negativo sulla fertilità. Ebbene, posso affermare che lo stress; ovviamente quello maggiore, per intenterci, può causare il blocco dell'ovulazione nella donna, e il blocco della spermatogenesi, con riduzione di spermatozoi nel maschio. E' altrettanto vero anche, che lo stress; sia pure quello minimo di tutti i giorni e continuativo e costante, può determinare quello che in medicina chiamiamo "Ipogonadismo subclinico"; cioè, un ridotto funzionamento delle gonade: testicoli ed ovaia, sia pure non clamorosa  da determinare una malattia, ma che a lungo andare negli anni, decenni, specie quando uno cerca di avere figli a 35-40 anni porta ad una riduzione della fertilità.

Gli accertamenti diagnostici sono a centinaia, però, una buona visita di screening per la parte ginecologica, e  per la parte andrologica, e per la  donna una constatazione della salute degli ormoni e della regolarità ovulatoria; ovverosia, quel fenomeno che porta la cellula uovo a furiuscire dall'ovaio dopo che il follicolo in cui è contenuto  cresce fino ad aprirsi; quindi, poi, per il maschio uno spermiogramma che consenta di sapere se il ragazzo; si, sarebbe opportuno e l'ideale farlo a 18-20 anni; comunque, per il paziente se ha una normale fertilità, consentirà al fisiopatologo che sta seguendo la coppia, di instaurare una terapia e, laddove possibile, una prevenzione mirata ad avere certamente figli. Il problema c'è, come possiamo constatare, ma oggi, grazie alle tante tecnologie e terapie possibili si può risolvere bene. L'importnte è raggiungere la diagnosi un modo tempestivo, e senza perdere tempo facendo trascorrere gli anni. Un altro aspetto è il supporto psicologico nella coppia che vive questa problematica e che, associata all'ansia si accentua di più. In questo campo la psicolgia diventa necessaria; a patto che venga affidata a mani esperte. Questo perchè, in alcune malattie, magari più gravi per importnza, l'infertilità diventa patologia devastante, perchè, non solo colpisce l'individuo, ma perchè colpisce durmente la relazione di coppia. Ancora una volta però, l'accorciamento dei tempi diagnostici, della terapia e della risoluzione del problema, sono fondamentali.

Non sono rari i casi in cui si assiste, di coppie trascinate per 4-5 anni  da un laboratorio ad un altro e terapie varie, senza sortire alcun beneficio.

Un'altra domanda che viene posta frequentemente è, qul'è il tempo che fa capire che c'è un problema di fertilità. Ebbene, un periodo tra 6 mesi e un anno, di rapporti non protetti indicano che qualcosa va attenzionata. Se  è in una coppia di ventenni, il tempo è di 6 mesi, e in una coppia di trentenni diventano anche meno. Se vogliamo stabilire uno standard, dopo 6 mesi di rapporti non protetti, con una certa attenzione al periodo di ovulazione della donna, qualcosa potrebbe esserci. Quindi vale la pena fare analisi semplici di base : una visita ginecologica, una visita andrologica, un controllo dell'ovulazione da una parte e uno spermiogramma dall'altro, e se tutto è a posto, valbene poter dire: "andate e moltiplicatevi" come dice un Libro piuttosto importante. Per concludere, faccio un cenno a un aspetto relativo a una forma di pudore, da parte dell'uomo, che spesse volte trascura qualche patologia che interessa la sfera sessuale; o per pudore o per vergogna e chi rivela poi essere concausa di infertilità. A tale proposito, e per concludere questo argomento, voglio lanciare un modesto messaggio a ragazzi, adulti eccetera, affinchè non sottovalutino mai una sia pure banl perdita o un bruciore o una cosa qualunque ed insolita che porterebbe la partner ad una perdita qualunque, di recarsi immediatamente dal ginecologo. Il meccanismo è sempre lo stesso; le infezioni femminili, se trascurate, chiudono le tube uterine che sono i canali di passaggio degli ovuli e le infezioni maschili se trascurate, chiudono i deferenti che sono i canali di passaggio degli spermatozoi.

 

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Commenti al Post:
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 03/09/16 alle 17:58 via WEB
Il problema,specie per talune coppie, diventa lo stress dell'infelicità. Chi non ha faticato e, magari, senza esito per la gioia di essere genitore, spesso non si rende conto di quanta sia la sofferenza di non poter procreare come avviene per la maggior parte delle coppie, che, non è raro, devono perfino in qualche modo proteggersi o, comunque, trovare soluzioni per evitare gravidanze non proprio desiderate. Tu,gentile Dottore, ci informi e ci spieghi come varie possano essere le cause dell'infertilità di una coppia e che, quando questa eventualità si manifesta, deve coinvolgere nelle indagini mediche ambedue i partners. Penso che questo tuo consiglio sia sempre da seguire e che bisognerebbe con attenzione vigilare anche sulle più banali infezioni che interessino i genitali del maschio, come della sua compagna. Cosa chiederti? So che per la donna può prospettarsi un problema di infertilità, causato dall'impervietà delle tube. Spesso, ho sentito parlare di insufflazione. Questo intervento potrebbe risolve il problema? E per il maschio che ,dagli appositi esami di laboratorio, risultasse avere una deficienza di spermatozoi attivi, si prevedono soluzioni efficaci di cure? Ti ringrazio della risposta e delle utili informazioni mediche, di cui sei prodigo. Un caro saluto per te, mio Dott.e buona serata.
 
 
allofme00
allofme00 il 03/09/16 alle 20:43 via WEB
Gentile amica, passo subito alle tue domande.Le insufflazioni vanno considerate come esame mirato con sonoisterosalpigografia; ovvero viene inserito una sorta di catetere nella cavità uterina, quindi nelle tube, le quali, se sono pervie il liquido fisiologico insufflato passa. In breve, una manovra, se così possiamo dire idraulica. Circa lo spermiogramma va detto che viene eseguito per valutare la concentrazione, la motilità e la forma degli spermatozoi. La quantità numerica di questi non deve essere inferiore a 20 milioni. Inoltre la motilità è fondamentale purchè di essi, almeno il 30% deve muoversi in modo progressivo e veloce(segue)
 
   
allofme00
allofme00 il 03/09/16 alle 20:44 via WEB
Anche la morfologia assume importanza determinante e quindi, che almeno il 30% sia di forma normale. Vero è, che è bastevole anche un solo spermatozoo per ottenere la fecondazione, ma è anche vero che in una fecondazione naturale c'è bisogno di tanti spermatozoi che raggiungano l'obiettivo, e questi devono essere veloci e di forma adeguata ovvero, con la testa idonea prchè lì c'è contenuto il cromosoma, poi, il collo dello spermatozoo laddove sta concentrata l'energia, e nella coda, dove c'è l'elemento propulsore che si muove in modo corretto. Questo esame richiede venga eseguito, raccogliendo il liquido seminale dopo 4-5 giorni di astinenza sessuale. Le terapie ci sono, ma in ordine alla causa che ha determinato l'anomalia numerica e di motilità, nonchè alla forma. Di questo si occuperà lo specialista androlgo che segue la coppia. Grazie gentile amica di questo tuo intervento. Buona serata
 
g1b9
g1b9 il 03/09/16 alle 18:06 via WEB
E' vero, questa problematica della fertilità dei figli , credo sia l'ultimo pensiero dei genitori di giovani adolescenti e sarebbe utile che leggessero questo post, non perchè si sentano accusati, ma semplicente perchè sentano questo campanellino d'allarme. Tu sai meglio di me che i genitori giovani temono soprattutto di ritrovarsi nonni troppo presto per cui, quando si occupano di qualcosa , la loro preoccupazione è tutta per la prevanzine di gravidanze e malattie gravi, nella pessima convinzione che piccole cose siano fesserie da donnette e per loro soltanto. L'andrologo poi... un medico per vecchi prostatici, non per ragazzini, che invece potrebbero avere da questo specialista moltissime informazioni utili alla felicità di una vita di coppia.
Come sempre un bel post, utile, nolto utile! Buona serata ,caro Peppe, un abbraccio grande !
 
 
allofme00
allofme00 il 03/09/16 alle 21:33 via WEB
Tutto saggio quanto hai premesso. Fai emergere l'importanza della figura; senz'altro nuova,dell'andrologo nel panorama medico mondiale. Di solito, questa specializzazione si associa a quella dell'urologo per l'affinità che hanno, entrambe le discipline. La figura del'andrologo si occupa delle patologie dell'apparto riproduttivo maschile a partire dai 14-15 anni, epoca in cui cominciano a insorgere disturbi che interessano i genitali; ovvero il varicocele, che è una vena varicosa del testicolo, in apparenza di scarsa importanza, ma che va osservata con molta attenzione, e che il ragazzo ha sin dalla nascita. Questo fenomeno, è uno dei principali responsabili di infertilità nel maschio. L'andrologo consiglia di tenere sempre sotto controllo gli organi genitali maschili; in particolare quelli che interessano la sfera riproduttiva, particolarmente i testicoli che vanno difesi perchè, non tutti sanno che molti elementi contengono delle sostanze che sono molto nocive all'apparato riproduttivo del maschio; ad esempio, gli estrogeni, che vengono impiegati negli allevamenti e che poi noi mangiamo. In conclusione, la figura specialistica dell'andrologo è fondamentale per il ragazzo che deve proteggere la salute del suo apparato riproduttivo. Ti ringrazio Giovanna, per le tue osservazioni. Un abbraccio.
 
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