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Graffitara, militante, femminista

Post n°672 pubblicato il 24 Maggio 2012 da LivinginFortaleza
 

L'iniziativa certo non le manca, ha uno sguardo vispo,  in testa, oltre ad avere una massa di capelli, ha pure tante idee.. Panmela Castro, carioca di 30 anni, dalla periferia nord di Rio de Janeiro è diventata parecchio famosa.Basta digitare  il suo nome su internet, sfogliare riviste nelle sale d'aspetto, leggere distrattamente i quotidiani, perchè appaia magicamente lei, sfoderando sorrisi, in posa con le sue inseparabili amiche, le bombolette spray. E' una grafiteira, ma non si è improvvisata..ha studiato disegno e frequentato la locale Scuola di Belle Arti- e si vede- e fin qui tutto normale. La convivenza con la strada, le esperienze personali, i rapporti sociali le hanno però suggerito un modo diverso di impiegare il suo talento. E così da vari anni Panmela, alias Anarkia Bolandona (dove il bolandona- termine tipico carioca- sta per contestatrice), abbina arte urbana e lotta femminista, graffiti e progetti di integrazione sociale, disegni e messaggi di parità fra i sessi.  

Per la sua lotta è stata inserita dalla rivista Newsweek fra le 150 donne che "hanno scosso il mondo" nel 2011. Accanto a lei, nomi come la presidentessa  Dilma Rousseff, Hillary Clinton, Angela Merkel, Oprah Winfrey, Angelina Jolie. Già nel 2010 era stata premiata con il Vital Voices Global Leadership Awards,  premio riconosciuto a donne che lottano per la democrazia. Non pensava di arrivare a tanto e rimane sempre una ragazza di poche pretese e molti fatti. Quello che le sta a cuore, più dei riconoscimenti, è avvicinarsi alle persone, promuovere un cambiamento di mentalità, mutare una certa cultura, un certo modo di considerare la donna.

  I maltrattamenti, l'impunità, , la sessualità e l'uso de corpo, il rispetto per il sesso femminile, la violenza fra le mura domestiche, la legge Maria de Penha... tutto sparpagliato - attraverso bei volti di fanciulla, dolci ma forti- non solo sui muri di Rio de Janeiro,  ma in varie parti del mondo. Ha fatto gruppetto, ha catalizzato altre ragazze che amano graffitare ed adesso, ruinite e forti, armate di spray colorati, partono alla ricerca di muri da riempire. Migliaia di giovani hanno finora partecipato ai suoi incontri. In collaborazione con ONG lei parla delle leggi, racconta la sua esperienza personale, nonchè quella di numerose amiche e conoscenti, informa sui diritti e ciò di cui parla, alla fine, rimane  stampato sul muro, nei murales realizzati tutte insieme.

Di graffiti e graffitari Rio è piena, alcuni bellissimi ed altamente tecnici, ma i suoi hanno puntato sul discorso femminista, mostrando ai colleghi un pò prevenuti - tenacia, volontà, bravura. Quando ha iniziato aveva 23 anni, non c'erano molte donne a graffitare per le strade e le battutine ironiche si sprecavano. La sua famiglia faceva ostruzionismo, il padre disapprovava, la madre era preoccupata. Poi è arrivato il premio Hutús - il più importante nell'ambito della cultura hip hop in America Latina, vinto da lei per ben due volte, nel 2007 e nel 2009, nominata graffitara dell'anno e  del decennio. I genitori si sono acquietati. 

 

Organizza corsi di graffiti per ragazze e bambine, fornisce i materiali, insegna le tecniche base. E' come una catena di S.Antonio.. lo scopo è quella di di diffondere idee e posizioni, di esprimersi pubblicamente con gli spray, di  lasciare una traccia per le città, di far riflettere i passanti, di attirare attenzione da parte dei media. E' tutto successo. E così nel 2010 è nata la Rima, Rete Femminista di Arte Urbana. Le militanti urbane aumentano e si rafforzano.

Il prossimo obiettivo è trovare una sede per la sua organizzazione, in qualche quartiere a rischio, dove traffico di droga e violenza sono all'ordine del giorno. Una sfida la sua, interagire e inseririsi in luogo non facile dove la battaglia, e non solo per i diritti delle donne, ma per i diritti di tutti gli abitanti del quartiere, sono continuamente ignorati.  E il suo è lavoro di volontariato, si intende, e per questo ha bisogno dell'aiuto di tanti, collettivo. La giovane, si divide così fra impegni sociali e impegni artisitici, continua  con la sua arte, fà mostre, a fatica tiene il ritmo per accettare i vari inviti. Di recente è stata anche a Fortaleza, invitata dalla Sebrae, nell'ambito dell'Expo Beleza Nordeste- fiera del settore cosmetico - per fare un mural. Ha deciso per un omaggio alla donna brasiliana, a  Gabriela Libélula, personaggio di Jorge Amado, che tanto le è piaciuto. Una donna estremamente sensuale, una sensualità  a fior di pelle, che incompresa si isola in un bozzolo, per uscirne poi più forte e decisa. Sarà per questo che uno dei suoi miti è anche Frida Kahlo?

 

 
 
 
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