Fortaleza Report

Compulsivo regresso all'infanzia- parte II


Luiz Hermano Façanha Farias nato nel 1954 a Preaoca, ha sempre pensato che un posto solo gli stava troppo stretto. E se fino a 13 anni resterà in questo mondo idillico, una provincia dove il tempo pare essersi fermato, a giocare sotto alberi frondosi con pezzi di latta e legno, a sfogliare avidamente fumetti, a collezionare francobolli e a fare le sue prime caricature, in seguito girerà come una trottola.. dapprima a Cascavel, con la famiglia, poi a Fortaleza dove studia Filosofia, e contemporaneamente segue corsi di storia dell'arte, apprende varie tecniche artistiche, ed  infine, ormai cresciuto, fà i bagagli e viaggia.Viaggia tanto, per il Brasile, per l'America Latina, per l'Europa, alla conquista del mondo, pieno zeppo di curiosità, assetato di novità ed esperienza. La sua vera scuola- ha affermato - sono stati proprio i viaggi e gli incontri fatti con altri artisti. 
Lo ritroviamo a Rio de Janeiro, dove nel 1979 segue il corso di incisione su metallo con Carlos Martins e nel medesimo anno decide che la sua casa sarà a São Paulo. Gli anni '80 li dedica quasi esclusivamente alla pittura, gli anni '90  sono tutti per la scultura. Sfogliando, qualche tempo fa, un suo catalogo, mi hanno sorpreso  la  sua versatilità, la varietà incredibile dei materiali usati, la quantità di opere realizzate, ed infine l'estrema diversificazione delle varie fasi creative..
 Pezzettini di legno, di plastica, biglie e palline, oggetti in resina, placche di metallo, forme circolari/ forme geometriche, così diverse ma con in comune un aspetto, tutte richiedono abilità manuale, opere altamente elaborate, come una tessitura, come un ricamo, come un intreccio, ci vuole pazienza.. lui stesso ammette che la parte più divertente e piacevole è quella di lavorare per ore con le mani.. adesso ha un'equipe di collaboratori che lo aiutano a produrre le sue numerose creazioni, ma al principio ha fatto tutto da solo. Tante spugnette, figurine, perline,  pezzi di vecchi computer, tubicini metallici,  micro oggetti incapsulati in migliaia di metri di filo di ferro intrecciato, o di fil di rame avvolto e manipolato,  la versione 3D degli arabeschi su carta..
Luiz Hermano continua a giocare, con le sculture può permettersi il lusso di vagare fra l'ambiguità di forme rigide che diventano morbide e viceversa, giganteschi bozzoli per ingabbiare qualcuno o qualcosa, vortici ipnotici che avvolgono quasi fossero reti da pesca.. dentro le sue creazioni ci infila un pò di tutto, con piena democrazia, senza distinzione di genere, giocattoli di provenienza cinese, scarti ritrovati nei mercatini, roba usata, oppure oggetti di largo e quotidiano consumo, facendo il verso alla serialità della produzione industriale   produce un qualcosa che meno industriale di così.. tutto fatto a mano, con pazienza, rigore, passione. Abbinare la sapienza artigiana, così diffusa nella sua regione, il Cearà, che sa di tradizione, alla riproduzione meccanica dei manufatti, al loro essere sempre, perfettamente identici gli uni agli altri. Trame di passato e di contemporaneità.
La sua idea è quella di ricreare un mondo in cui sacro e profano, popolare ed erudito convivano, così come la chincaglieria da quattro soldi e le immagini sacre, il quotidiano delle spugne per lavare i piatti con il trascendente, l'universale.. Luiz Hermano rimane affascinato da tutto, folgorato dai mandala orientali, come dai giocattoli contraffatti dei mercatini rionali..I suoi pannelli sono per lui quasi mappe dell'universo, una loro sintesi geometrica adattata all'oggi. L'uso di giocattolini di plastica colorata, riflette inoltre la volontà - mai cessata- di evocare l'infanzia. Un insieme di storie, sensazioni e ricordi che si intrecciano fra i fili, raggomitolati da linee, con vuoti e con pieni, con ombre e con luci, continuo e discontinuo.
Poco pensate e molto lavorate, le sue opere prendono forma quasi da sole : una volta che il materiale è stato trovato, il lavoro è quasi fatto. Collezionatore, accumulatore,  Luiz Hermano procede per impulso ed è un creatore instancabile, al limite del compulsivo. Una mostra condensa ora questa varietà di universi reali e simbolici, con una selezione di opere particolarmente significative (operazione - come è  facile immaginare- peraltro assai complessa) a rappresentare quattro fasi della sua carriera artistica, quattro modi differenti di abbordare il tema della costruzione di un universo, con diversi linguaggi espressivi.
 "Tramando Mundos- Luiz Hermano"presso Espaço Cultural Unifor,  Fortalezafino al 13 maggio 2012