CLUB FORZA BOLOGNA

TIFOSI KILLER !IL CAMPIONATO SI FERMA


MUORE UN AGENTE DURANTE GLI SCONTRI TRA TIFOSI ALL'ESTERNO DELLO STADIO DI CATANIA. PANCALLI BLOCCA I CAMPIONATI. CLAMOROSO AL CIBALI si diceva una volta, quando da Catania si commentavano fatti sportivi... Ma questa notte di Catania - Palermo invece di sportivo non ha nulla. I tifosi se le danno di santa ragione, dentro e fuori lo stadio, prima, durante e dopo la partita. Oltre cento feriti. E un agente di trentotto anni ci lascia la vita, colpito da una bomba carta.La partita inizia senza i tifosi del Palermo, lasciati all'esterno più a lungo per via dei controlli richiesti dalle misure di sicurezza. La cronaca racconta di due gol irregolari del Palermo il primo di Caracciolo, il secondo di Di Michele, viziato da un fallo di mano, e di un gol del Catania. Risultato finale di 2 a 1 per i rosaneri quindi, ma giunto al termine di una gara di cui non si sarebbe mai dovuto consentire lo svolgimento.Le dinamiche sono ancora tutte da chiarire, ma quando una partita viene sospesa al 14' del secondo tempo perchè in campo volano fumogeni, perchè l'aria è irrespirabile per i lacrimogeni, mentre dentro i tifosi fanno a botte e fuori infuriano i combattimenti, ebbene, noi vorremmo proprio capire per quale folle ragione l'arbitro acconsenta a far riprendere il gioco.La partita doveva essere sospesa e non più ripresa. E' vero o non è vero che esiste una norma che imporrebbe all'arbitro di sospendere la partita dopo il lancio anche di un solo fumogeno? E' vero o non è vero che altrettanto si potrebbe e si dovrebbe fare al primo accenno di disordini? E non è altrettanto vero che disattendendo a queste norme, e consentendo questi comportamenti, i direttori di gara si rendono complici di queste associazioni a delinquere che è una bestemmia chiamare tifosi?E che dire di quei due galantuomini, i presidenti di Catania e Palermo, che già stanno giocando a scaricabarile, addossando l'uno all'altro le colpe e annunciando ricorsi? Non sarebbe stato forse un atto di maggior responsabilità, visto quel che stava accadendo, ritirare le squadre dal campo, dando ai tifosi un segnale inequivocabile di fermezza?Già, ma ormai purtroppo tutto è permesso in questo paese in cui vige il culto del perdonismo, senza più alcuna certezza della pena, qualunque sia il reato. Ben venga, per questo, l'iniziativa del commissario straordinario della Federcalcio Pancalli di sospendere tutti i campionati fino a data da destinarsi. Segnale tardivo, ma comunque importante, se non sarà fine a se stesso, come lo sono stati altri provvedimenti in passato.E' l'ora non di fare ulteriori leggi contro la violenza negli stadi, ma di applicare senza tentennamenti le regole vigenti. E' l'ora di infliggere punizioni esemplari ai dirigenti, ai calciatori e ai tifosi che non rispettano le regole, fermando le partite, giocando a porte chiuse, sospendendo le squadre dai campionati, comminando retrocessioni in categorie inferiori, purchè poi i processi non diventino burlette, le pene non vengano addolcite, e i colpevoli riabilitati, se non premiati, come la recente esperienza di Calciopoli ha mostrato.Ed è anche ora di smetterla di definire questi tifosi come "i soliti imbecilli" o "ragazzi con problemi", "persone che soffrono un disagio"... questi sono veri e propri criminali, e come tali vanno trattati, senza remore o scrupoli buonisti.Staremo a vedere: certamente si alzerà tanto polverone, ma temiamo che altrettanto certamente, alla fine, anche questa volta, tra un condono e un perdono, nessuno avrà pagato, se non un ragazzo di trentotto anni, che lascia una moglie e due figli, per colpa non solo di chi ha tirato quella bomba-carta, ma anche per colpa di tutti quelli a cui fino ad oggi ha fatto comodo chiudere un occhio, anzi due.