CLUB FORZA BOLOGNA

RENZO MENARINI TENTA DI RICUCIRE CON DI VAIO


 FORSE IL CASO DI VAIO VERSO LA SOLUZIONE.MA ANCHE LA STAMPA SI STA RIBELLANDO A QUESTA DIRIGENZAClamoroso! Qualcosa si sta muovendo tra i giornalisti bolognesi.Criticatissimi fino all’altro ieri per la loro cronica benevolenza verso le mancanze non solo della società attuale, ma anche delle gestioni precedenti, finalmente ora inizia a intravedersi quel coraggio di parlare chiaro, e di dire le cose come stanno, che finora era mancato. Non sappiamo per quale motivo la critica fosse da tempo assente dalle pagine dei giornali bolognesi, se per opportunismo o per reale convinzione. Fatto sta che oggi il malcontento creato dai dirigenti rossoblu è tale che anche la stampa più amica non può non prenderne atto.Negli ultimi giorni in particolare Claudio Beneforti di Stadio sta lanciando significativi segnali che la tolleranza verso l’inerzia di Menarini & co. è terminata. Estrapoliamo da Stadio di domenica 14 giugno alcune parti dell’ottimo articolo di Beneforti, dalla cui lettura non possono restare dubbi circa il giudizio che la società rossoblu merita. di Claudio Beneforti BOLOGNA - Renzo Menarini e Marco Di Va­io si sono sentiti ieri al telefono, nel giro di due o tre giorni si metteranno alle spalle tut­ti i problemi e tra martedì e mercoledì (se non addirittura prima) annunceranno all’Ita­lia del pallone di andare avanti insieme, d’amore e d’accordo, come minimo per altri due anni. E se così non sarà, vorrà dire che la società rossoblù avrà di nuovo sbagliato clamorosamente a muoversi: è vero che ciò non è da escludere, conoscendo i nostri pol­li, ma ci mancherebbe solo che gli errori commessi fin qua non avessero insegnato niente ai Menarini e ai suoi dipendenti. Che sono riusciti nell’impresa di costruire un ca­so sull’ultimo dei problemi, perché credete­ci, l’ultimo problema del Bologna era Marco Di Vaio. Il quale non ha mai pensato di lascia­re Bologna (…) E la dimostrazione di ciò è proprio la sua richiesta per l’ingaggio: 1,2 milioni di euro, ma già a 1,1 (e anche a qualcosa di meno) avrebbe chiuso con gioia. Il fatto è che il Bo­logna gli ha offerto un aumento di 70 mila euro e qui è cascato l’asino, perché ha man­dato su tutte le furie sia l’uomo più amato di Bologna che il suo procuratore di Di Vaio. Che si sono sentiti presi per i fondelli e cono­scendo anche quelli che sono i tempi del Bo­logna, ecco che Pastorello ha forzato la ma­no per mettere un po’ di pressione addosso a una società che avrebbe dovuto risolvere pri­ma la questione del contratto di Di Vaio e che solo per la sua inconcludenza e la sua incapa­cità di gestire come si deve certe situazioni, anche i falsi problemi, ha fatto scoppiare un caso che mai sarebbe dovuto scoppiare. Fa­cendo infuriare ancora di più la gente di Bo­logna, che già è tesa per l’immobilismo evi­denziato dalla società dalla fine del campio­nato a oggi. Perché è come se l’annata passa­ta non fosse ancora finita, perché il mancato sbarco a Casteldebole di un nuovo manager è la chiave di lettura di un Bologna che non ha capito di essersi salvato per il rotto della c uffia e che evidentemente è intenzionato a continuare a vivacchiare alla giornata e non a programmare il domani. (…) Una rifles­sione: i Menarini sarebbero preoccupati per la coda che potrebbe crearsi davanti alla por­ta di Salvatori dopo l’aumento di ingaggio as­sicurato a Di Vaio. Bene, se nel corso del campionato Di Vaio si fosse turbato per gli ingaggi più alti che alcuni suoi compagni di squadra avevano, il Bologna sarebbe stato in serie B già da febbraio.da Stadio del 14/o6/2009