CLUB FORZA BOLOGNA

DEFINITE LE STRATEGIE DI MERCATO


 BOLOGNA: NON CI SONO SOLDI PER FARE LA SQUADRANessun acquisto se prima non si vende Ormai il gioco della società è scoperto: questo Bologna non s’ha da fare. Non prima di aver trovato i soldi necessari, perlomeno, che ora come ora non ci sono, e non è mica un particolare da poco. La priorità è vendere, fare cassa, e liberarsi dei contratti milionari che pesano sul bilancio. Solo allora potranno essere valutate le risorse disponibili per una eventuale ricostruzione. Vale a dire: si continuerà ancora per un po’ a vedere il nulla assoluto nelle operazioni di mercato, mentre il tempo passa e il giorno del ritiro della squadra, l’11 luglio, si avvicina. Già sembra una missione impossibile liberarsi di tutti gli “incedibili per forza”, giocatori anziani con contratti lunghi e costosi, o giocatori comunque talmente scarsi da non avere richieste. Il mercato di gennaio è stato eloquente in proposito.. Operazione ancora più complicata poi se si considera che la persona che dovrebbe svolgere queste operazioni di dismissione è la stessa che quegli acquisti e quei contratti li ha posti in essere, cioè Salvatori, di fatto confermato per sconfessare il suo stesso lavoro degli ultimi dodici mesi. Grande intuizione e grande lungimiranza di Francesca Menarini! Difficile pensare che Salvatori possa riuscire presto e bene a disfare e rifare quel che non gli è riuscito in più di un anno. Prepariamoci quindi a rivedere un film già visto. Operazioni portate avanti con lentezza da bradipi, affari sfumati per pochi centesimi, acquisti stiracchiati di giocatori a zero costo, rincorsa finale per chiudere i buchi raccattando sul mercato quel che rimane degli scarti altrui. Questa politica di Menarini & co. non ha oggi alcuna attenuante, tanto meno quella finora accampata della pesante eredità economica dovuta agli onerosi contratti rilevati dalla proprietà precedente, perché, attenzione, la responsabilità tecnica della gestione Cazzola è la medesima della gestione attuale, Salvatori c’è oggi come allora, (in nome della CONTINUITA’) e se nonostante le operazioni sbagliate e gli errori ripetuti è ancora al suo posto, questa è certamente una grave colpa dei Menarini, non di Cazzola. Lo scaricabarile col quale la società ha finora motivato il suo immobilismo, se poteva avere un fondamento fino alla fine del passato campionato, oggi, dopo la riconferma dello staff tecnico non è più accettabile. Le dichiarazioni del patron, secondo le quali la società si sarebbe assunta tutte le responsabilità necessarie, sono tanto vaghe quanto prive finora di una espressione concreta. Mentre le altre squadre si stanno attrezzando, il Bologna sta alla finestra.Impresentabili!