l'urgenza dell'arte

La necessità dell'individuo, l'inutilità dell'intimismo


La letteratura, nella pretesa di universalizzarla, cioè di renderla adatta alle masse la si è distrutta, si è tentato di distruggerla dalla cerchia di intellettuali asserviti al potere, hanno fatto in modo che tutti si ritenessero in grado di essere degli artisti, e questo per forza di cose non è, da qui è sbocciato l'intimismo, chiunque, anche alle volte con sincerità ma senza intelletto e preparazione si prova a scrivere qualunque cosa, intasando le case editrici, riempiendo di manoscrotti pessimi, editori che pubblicano si, manoscritti pessimi, ma quelli di gente che appartiene al loro clan, questa è  la lobbycrazia in ciui vivimao, questi manoscritti pessimi venduti e commercializzati inducono le masse a scrivere a loro volta manoscritti pessimi, non ci vuole poi molto in questo, andando a intasare di nuovo le case editrici che producono spazzatura di potere rifiutrando la spazzatura di ingenui scrittori che inviano loro materiale. Questo è il quadro disastroso che impedisce alla vera cultutra di essere non solo pubblicata ma presto forse anche scritta. Quindi? A me come ad altre meteore di cultura  non asservite a un clan non resta che pubblicare con piccoli editori e accettare di essere letto da pochi eletti, ma non è questa la vera tragedia, io posso anche accontentarmi, il sono felice di essere quello che sono, la vera tragedia è che l'assenza generlizzata di vera cultura e di individualismo crea infelicità, alienazione, e l'uomo sarà sempre più nevrotico, sempre più rettile striscante, sempre più accondiscendente a tutto e di conseguenza brutale e privo di valori etici, ripeto leggete i classici e barricatevi in casa, con i fucili spianati ale finestre