FOSCO

POSSO SCRIVERE I VERSI PIU' TRISTI STANOTTE....


Da quando ho aperto il blog, circa 7 anni fà, ho letto numerose poesie, la maggior parte di autori molto noti, alcune anche di amici di blog, in particolare ne ho lette tante di Pablo Neruda, ma una che eppure credo sia tra le più conosciute, la rimandavo sempre nel tempo, forse perché al contrario delle altre, parla di un amore finito, ed è sempre triste quando  finisce una bella storia, così la aprivo e poi la rimettevo da parte, quasi che potesse in qualche modo contaminarmi o riaprire vecchie ferite ormai cicatrizzate.Leggendo però in questi ultimi mesi la storia tormentata di una persona attraverso il suo blog, dove narra spesso della sua vita sentimentale, mi è tornata in mente la poesia di Neruda a lungo dimenticata ed ho finalmente convenuto che era il caso di proporvela anche perchè nella vita non tutte le storie vanno a lieto fine, anzi forse sono di più quelle che hanno un percorso travagliato e/o che si concludono amaramente. 
 POSSO SCRIVERE I VERSI PIU' TRISTI STANOTTE Posso scrivere i versi più tristi stanotte...Scrivere, per esempio: "La notte è stellata,e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza".Il vento della notte gira nel cielo e canta.Posso scrivere i versi più tristi stanotte.Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.Come non amare i suoi grandi occhi fissi.Posso scrivere i versi più tristi stanotte.Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza lei.E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.La notte è stellata e lei non è con me.Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta…Lontano. La mia anima non si rassegna d'averla persa.Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,la mia anima non si rassegna d'averla persa.Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,e questi gli ultimi versi che io le scrivo.                                                                                                                              (Pablo Neruda)SE VUOI ASCOLTARLA CLICCA QUI