FOSCO

Popolo di Santi, Navigatori...e Poeti, soprattutto POETI.


Benedetto Croce (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 – Napoli, 20 novembre 1952) è stato un filosofo, storico, politico, critico letterario e scrittore, principale ideologo del liberalismo novecentesco italiano. Nella sua "Estetica" scrisse argutamente che tutti gli italiani fino ai 18 anni possono diventare poeti. Dopo i 18 chi continua a scrivere poesie o è un  poeta vero o è un cretino
Ora, io non voglio pensare che tutti coloro che riempono i blog di poesie siano dei cretini, ma non posso neanche credere che tutti i poeti d'Italia si siano concentrati  su Libero, anche perché a contarli sono molti di più delle stelle che occupano il cielo in una notte senza Luna . Naturalmente ognuno è libero di riempire il suo spazio con quello che crede, ma essendo pubblico è scontato che poi si presti a critiche od osservazioni di ogni genere. Lasciando da parte chi scopiazza poesie in qua  e là per darsi un tono,  la maggior parte degli innumerevoli presunti poeti che popolano questo mondo virtuale non sembra avere molta dimestichezza né con la grammatica né con la sintassi, ma soprattutto non riesce a comunicare alcuna emozione, perché per entrare nell'anima e nel cuore delle persone bisogna essere veramente bravi, insomma veri poeti e non presunti tali, e soprattutto bisogna conoscere  in tutte le sue sfumature la lingua italiana, perché non si può poetare senza conoscere l'uso e il significato delle parole, altrimenti oltre a scrivere banalità si rischia infatti di non farsi neanche comprendere. Chi prova a scrivere  qualcosa che gli viene dall'anima va sempre rispettato anche quando non riesce poi appieno nel suo intento, il problema è che molti si fingono poeti per "intortare" tutto quel mondo femminile che si presume  sia affascinato dall'artista che denota una così profonda sensibilità d'animo,  e che va pertanto ad arricchire il suo blog di commenti entusiasti o come minimo benevoli,  anche quando ad essere sinceri si tratta solo di stronzate e per giunta scritte male. Come mai le donne vanno a incensare questi pseudo-poeti? Sono tutte così stupide da non capire la differenza tra una poesia e un escremento? O lo fanno per aver ricambiata la visita come si usa spesso qui? O piace loro pensare che  quantunque la poesia sia inguardabile però chi vi si cimenta abbia comunque un animo romantico e sensibile? O ci sono altri motivi che mi sfuggono? Ci sono anche siti e forum (anche gruppi su facebook) ove si ritrovano vari poeti e poetesse dove ci si loda e ci si sbroda a vicenda, perché chi si diletta di poesia è anche molto vanitoso oltre che estremamente permaloso, e una anche pur piccola critica lo manda in bestia, così si assiste a volte a feroci litigate partorite dall'invidia, dalla gelosia, dalla incapacità totale di vivere questa passione con un minimo di ironia ed autoironia, specialmente se si è delle mezze calzette ignoranti. Non parliamo dei tanti furbastri che si travestono da anfitrioni e organizzano concorsi poetici un po' in tutta Italia, solo per spillare qualche soldo agli ingenui poeti che  pensano di aver scalato l'Empireo solo perché hanno ricevuto una qualche segnalazione da sedicenti giurie improbabili, dimenticando di aver pagato tanti euri per  la partecipazione e talvolta di essersi sobbarcati le spese di viaggio e soggiorno, per ricevere un premio insulso e insignificante, di valore pari a zero. A questi si aggiungono piccole case editrici che dicono a tutti i "poeti" che il loro lavoro è stato ritenuto degno di pubblicazione e che quindi (a proprie spese) potranno vedere il loro libro stampato. Naturalmente molti abboccano e si fanno stampare decine o centinaia di copie che rimarrebbero ad ammuffire nelle loro cantine se non decidessero di regalarle a parenti, amici e conoscenti, per avere almeno un minimo di notorietà, stupida quanto illusoria. In conclusione, per onorare  a modo mio i poeti dei blog, provo a scrivere anche io una specie di poesia,  poco seria, proprio per non prendermi sul serio
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O sommo poeta, o eccelso vate,che moltitudini di femmine incantateomaggiano ogni dì  per il suo estro,dicci come fai grande maestroa riempire questo spazio di paroleche fanno tanto innamorare le signore.A te la lingua e la letteraturanon ti fecero mai 'na gran paura,'che tu, cantore, sei una lenzaogni tua lirica è poetica licenza.Della grammatica italiana te ne fotti,con te i vocabolari sono tutti morti,la sintassi è una perfetta sconosciutatanto a che serve questa gran cornuta?Le parole per te sono uno giochetto,un grande mago sei, questo lo ammetto, le frasi te le inventi, mio divino,tu sei un poeta mica sei un cretino.Il palpito affannoso si sente del tuo cuoregloria e te stacanovista dell'amore, i tuoi neuroni son sempre in gran fermento,del tuo poetar mi avvolge il languido lamento.Ma dimmi, poeta illustre, tutta sta faticaper raccattar qualche scampolo di fica?Certo che le donne un po' lo sono strane,pur di non sembrar troppo puttaneinseguono il presunto poeta del momentoper credere che ci sia del sentimento,ma quando poi sono nel lettolui mica  starà lì a leggergli un sonetto,i tanti versi banali e scombinatisaranno ormai di già dimenticati'che il poeta pieno di dolcezzache faceva così tanta tenerezzadismesso il favellar  altamente spiritualese la tromberà schiumando come un animale..........................................................Stretta è la foglia larga è la viadite la vostra che io ho detto la mia.