Seguo da un po' di tempo, tra gli altri, anche il blog di Woodenship "DELIRIO"(blog.libero.it/rimanescenze), non perché sia molto interessato ai poeti, o presunti tali, del web, anzi a volte mi infastidisce la supponenza e la plateale inettitudine di tanti, ma perché ho trovato nelle poesie di wood una certa ricerca delle parole e una originale costruzione delle frasi, che peraltro non sono mai banali, anche se a volte è opportuno rileggere il suo componimento per capire fino in fondo quello che le parole vogliono significare e quello che sta dietro le parole stesse.Più volte mi sono ripromesso di leggere qualcosa di suo e non gliene ho fatto mistero, ma non sempre le poesie, anche le più belle (di qualsiasi autore), si prestano alla lettura o comunque alla mia interpretazione, visto che da dilettante ho i miei bravi limiti. Peraltro per comunicare una qualche emozione devo io stesso "sentire" la poesia un po' mia, impossessarmene e renderla poi a mio modo a chi ha il piacere di ascoltarla. E questo è avvenuto con una delle sue ultime, che finalmente ho ritenuto, a torto o a ragione, adatta alle mie corde, e così, con il gentile permesso dell'autore, ho voluto pubblicarla sul mio blog e farvene partecipi.
E R E T I C A
Seguo da un po' di tempo, tra gli altri, anche il blog di Woodenship "DELIRIO"(blog.libero.it/rimanescenze), non perché sia molto interessato ai poeti, o presunti tali, del web, anzi a volte mi infastidisce la supponenza e la plateale inettitudine di tanti, ma perché ho trovato nelle poesie di wood una certa ricerca delle parole e una originale costruzione delle frasi, che peraltro non sono mai banali, anche se a volte è opportuno rileggere il suo componimento per capire fino in fondo quello che le parole vogliono significare e quello che sta dietro le parole stesse.Più volte mi sono ripromesso di leggere qualcosa di suo e non gliene ho fatto mistero, ma non sempre le poesie, anche le più belle (di qualsiasi autore), si prestano alla lettura o comunque alla mia interpretazione, visto che da dilettante ho i miei bravi limiti. Peraltro per comunicare una qualche emozione devo io stesso "sentire" la poesia un po' mia, impossessarmene e renderla poi a mio modo a chi ha il piacere di ascoltarla. E questo è avvenuto con una delle sue ultime, che finalmente ho ritenuto, a torto o a ragione, adatta alle mie corde, e così, con il gentile permesso dell'autore, ho voluto pubblicarla sul mio blog e farvene partecipi.