FOSCO

DA MOLTO TEMPO LA TERRA TI CONOSCE e QUANDO MORIRO' VOGLIO LE TUE MANI


Si sta per concludere (ne manca solo una) questa piccola saga di poesie di Neruda, quelle meno note, con due componimenti per la verità un po' tristi, ma le poesie generalmente non sono quasi mai molto allegre, e del resto anche la malinconia fa parte dell'essere umano, per cui ci sono giorni che essa ci arriva addosso e volenti o nolenti dobbiamo condividere la sua compagnia, nella speranza che sia naturalmente breve se no diventa una brutta patologia.Buona lettura e buon ascolto per chi lo vorrà. 
DA MOLTO TEMPO LA TERRA TI CONOSCEDa molto tempo la terra ti conosce:sei compatta come il pane o come il legno,sei corpo, grappolo di sicura sostanza,hai peso d'acacia, di legume forato.So che esisti non solo perché i tuoi occhi volanoe danno luce alle cose come finestra aperta,ma perché di fango ti fecero e t'hanno cotta a Chillàn,in un forno di mattoni stupefatto.Gli esseri si spargono come aria o acqua o freddoe son vaghi, si cancellano a contatto del tempo,come se prima che morti fossero sminuzzati.Tu cadrai con me come pietra nella tomba,così per il nostro amore che non fu consumatocontinuerà a vivere con noi la terra.SE VUOI ASCOLTARLA CLICCA QUI
QUANDO MORIRO' VOGLIO LE TUE MANI Quando morirò voglio le tue mani sui miei occhi: voglio la luce e il frumento delle tue mani amate,passare una volta ancora su di me la loro freschezza,sentire la soavità che cambiò il mio destino. Voglio che tu viva mentre io, addormentato t'attendo,voglio che le tue orecchie continuino a udire il vento,che fiuti l'aroma del mare che amammo unitie che continui a calpestare l'arena che calpestammo.Voglio che ciò che amo continui a esser vivoe te amai e cantai sopra tutte le cose,per questo continua a fiorire, fiorita,perché raggiunga tutto ciò che il mio amore ti ordina, perché la mia ombra passeggi per la tua chioma,perché così conoscano la ragione del mio canto.SE VUOI ASCOLTARLA CLICCA QUI