PENITENTIAGITE...

INCIPIT


Sono OscurOrko, avevo aperto un blog in cui parlavo di poesia, letteratura, sentimenti ,sessualità e BDSM. Mi ero illuso di aver creato uno spazio, certamente non per tutti, ma nemmeno così volgare e osceno da suscitare reazioni di rifiuto violento. Sfortunatamente non ero stato informato dell'esistenza di una curiosa e perniciosa razza di individuidi: i censori degli altrui Blog, le cui irate denunce hanno portato alla prematura scomparsa della mia creatura.Chi sono questi apprendisti Torquemada che frequentano i corsi per corrispondenza in Santa Inquisizione della Scuola Radio Elettra Torino? Me li vedo pallidi ed emaciati, resi ancor più pallidi ed emaciati dalla fioca luce che riverbera dal monitor sul loro triste viso. Me li vedo, dicevo, con gli occhi attenti a scoprire nelle pieghe dei blog altrui qualsiasi accenno alla tanto deprecata oscenità, alla esposizione di centimetri eccessivi di pelle di pelo pubico di capezzoli, lingue, natiche e tutto il ben noto armamentario del Grande Seduttore.Li ho letti, nei loro blog, bullarsi dei successi ottenuti, enunciando i siti che hanno fatto chiudere, le foto che hanno costretto a eliminare. Sono i nuovi bounty killer del Far West virtuale, epigoni di una rifiuto di confrontarsi col reale che fa loro costruire, attorno alla delazione e alla patetica illusione di un servizio di utilità sociale, una legittimazione della loro pochezza che si esprime in “tacche” segnate sul calcio del loro fucilino immaginario.Proprio pensando alla loro pochezza, ammantata di buoni sentimenti, mi sovviene una scena di un film di molti anni fa: “State buoni se potete” Viene chiesto a S. Filippo Neri di verificare se siano fondate le voci di santità di una suora. Il santo si reca nella chiesa dove la religiosa opera dove è testimone di uan guarigione apparentemente miracolosa. Il santo, che come tutti i santi diffida delle apparenze, si avvicina alla monaca e la prega di lavargli i piedi perché è stanco e dolorante. La suora lo fulmina con uno sguardo, e con tono durissimo gli dice che lei ha cose ben più importanti di cui occuparsi, che lavare i piedi ad un prete straccione, rivelando così la sua totale mancanza di carità Cristiana.Tali mi sembrano questi piccoli individui che arrivano all’assurdo di appropriarsi delle icone della fede per poi dimostrare un astio e una malevolenza che nulla hanno a che spartire con i buoni propositi di cui riempiono la bocca.Di certo stupore e disincanto non sono legati alla cancellazione del mio blog, che posso sempre riaprire altrove, cosa che probabilmente farò viste le insistenti richieste e gli attestati di solidarietà che ho ricevuto in questi giorni, la mia amarezza è piuttosto causata dal vedere quanta meschinità e grettezza si possano nascondere all’ombra delle grandi idealità e delle figure di autentica grandezza morale che queste nullità espongono come tessera di riconoscimento nelle loro povere pagine, quasi a dire: "Vedete? Io sto dalla parte dei buoni, quello che faccio è a fini di bene!"S. Agostino, che di amore Sacro e profano se ne intendeva, a chi gli chiedesse cosa fare per essere un buon cristiano rispondeva immancabilmente: “Ama e fai ciò che vuoi.” Non vedo amore in queste persone, vedo astio, frustrazione, voglia di emergere, desiderio di prevaricare e di (probabilmente) rivalersi di una vita che percepiscono come matrigna.Ciònonstante non provo nei loro confronti alcun rancore, semmai una sorta di pena, per il tempo gettato al vento in azioni così meschine, tempo che potrebbero ben più proficuamente impiegare nel perseguire una crescita personale che permettesse loro di individuare i reali obbiettivi di effettiva utilità per la comunità a cui partecipa.A margine a queste considerazioni mi permetto di lanciare una sommessa proposta: mi piacerebbe che chi condivide quanto da me testè espresso, non si limitasse a lasciare un commento di approvazione, ma che testimoniasse la sua solidarietà esportando questo scritto e pubblicandolo (o linkandolo) nel proprio blog così da far sentire forte la voce di un dissenso civile.A tal fine dichiaro che questo scritto è frutto originale del mio ingegno e che ne concedo ampia facoltà di utilizzo a chiunque lo voglia pubblicare a sua volta.Nel ringraziare l’utente che avrà la bontà di condividere queste mie considerazioni e di ospitarmi nel proprio spazio, lascio alla sensibilità di ciascuno le strofe finali della poesia di Baudelaire “Al lettore” che fa da prologo a “Les fleurs du mal” Intelligenti pauca. …..Se stupro e incendio, se veleno e spadanon hanno ancora con graziosi segniricamato il banale canovacciodei nostri miserevoli destini,è perché, non ha, ahimè, bastante ardirel’anima nostra. Ma fra gli sciacalli,le pantere, le cagne, gli scorpioni,le scimmie, gli avvoltoi, i serpenti, i mostriche guaiscono, ululano, grugniscono,strisciano, tutti nel serraglio infamedei nostri vizi, uno ve n’è più orribile,più maligno, più immondo! E se non si agitacon grandi gesti, e se non lancia in altole sue strida, potrebbe facilmentefar della terra una rovina, e il mondoingoiare in un unico sbadiglio:è il Tedio! - L’occhio gonfio di una lacrimanon voluta, fantastica patiboli, fumando la sua pipa.Un tal soave mostro, lettore lo conosci! - Ipocritalettore, - o mio simile, - fratello!Charles Baudealire