PENITENTIAGITE...

Giletti


Tempo fa mi hanno segnalato una trasmissione di Gilletti nella quale si parlava del famoso libro di racconti BDSM al femminile. Come prevedibile il conduttore è riuscito a contribuire con un'ulteriore palata di banalità alla già fin troppo ricca galleria dei luoghi comuni che ci affliggono, la più simpatica delle quali pare essere stata definire il libro. "Una raccolta di fantasie delle casalinghe inquiete. Non entro nel merito di qualcosa che non ho visto, ma ne traggo lo spunto per esprimere  alcune mie  personalissime  convinzioni .Trovo non solo inutile, ma grandemente controproducente ogni tentativo di avvicinare il pubblico al BDSM.Non approvo i vari munch, incontri, dibattiti, al limite trovo poco utili anche la ML a cui nonostante tutto partecipo, ma soprattutto detesto con tutto il cuore i tentativi di volgarizzazione e di spettacolarizzazione che la TV fa del BDSM.Mi pare fin troppo evidente che lo show business abbia fiutato oramai da anni il potere trainante di certe immagini e certe situazioni. Non è una novità: da sempre il sesso è stato utilizzato per promuovere prodotti per vendere giornali, per imporre modelli colturali, ma qui c'è qualcosa di più perverso e sottile, c'è il tentativo di dire alla mitica casalinga di Voghera: " eccoti un modo facile di essere esclusiva e trasgressiva, Qualcosa che ti rende uguale a quei VIP che vedi sogni e che non puoi nemmeno sfiorare!"Qualche giorno fa sono stato a comprarmi un paio di scarpe in uno di quei megastore e mi sono guardato in giro. Accidenti ragazzi! Buone nuove per i feticisti del piede! La moda del tacco a spillo e della scarpa a punta impazza! Sarà mica un caso che pubblicità giornali e mass media in genere parlano di BDSM e GUARDA CASO, la moda è tutta cinghie lacci lether & latex? In effetti con poche centinaia di € chiunque si può attrezzare e interpretare un ruolo che, per l'arditezza del gesto, è assolutamente straordinario. Peccato che il BDSM non sia un "famolostrano" ma il punto di arrivo di un percorso di presa di coscienza di sè.Spesso il BDSM è stato paragonato alla montagna. L'accostamento non è casuale: la montagna è oggettivamente PERICOLOSA! In montagna esistono pericoli che vanno presi nella loro giusta considerazione, e anche in montagna un uso massivo di impianti di risalita non fa altro che convogliare mandrie di beoti in territori i cui pericoli continuano ad esistere in barba alla più assoluta mancanza di percezione di chi li affronta. Ho visto sciurette in scarp de tenis e canotte D&G risalire ghiacciai convinte che la neve fosse solo un ottimo abbronzante e ho visto poveri Cristi rischiare la vita per andarle a ripescare dai crepacci in cui erano "inavvertitamente" finite.Non voglio ghettizzare il BDSM così come non voglio precludere a nessuno la montagna. Intendo solo ribadire che trovo devastante il far credere alle persone che l'accesso a certi territori sia immediato ed agevole quanto acquistare il set del "piccolo Master" in un sexy shop. Proclamarsi Master o slave non dipende da come ci si è svegliati quella mattina, ma dovrebbe essere il risultato di un confronto serio e di un percorso lungo e difficile.Mi si obbietta: "ma scusa meno saremo ghettizzati e colpevolizzati più persone roveranno il coraggio di accedere a questo mondo e a dar sfogo alle proprie pulsioni." Sarà anche vero, peccato però che per ogni pecorella smarrita ritrovata. avremo anche centinaia di chiassosi e volgari turisti sessuali alla ricerca di "emozioni forti" (Che guarda caso sono suggerite a gran voce dal tam tam pubblicitario della moda imperante)Ho la sensazione che sotto sotto il messaggio che passa sia: venghino, venghino siori, più gente entra più bestie si vedono! Sinceramente non me ne frega UN CAZZO (opsss nulla ndr) di avere a disposizione una sterminata prateria di ruminanti slaves da predare quando la mandria è composta da elementi inaffidabili, psicologicamente instabili, alla sola ricerca di una conferma o di un'attenzione che non trovano altrove! Il discorso, ovviamente, va ribaltato pari pari a Master e Mistress, senza alcuna distinzione di ruolo o di sesso. Ben venga un radicale ridimensionamento della fauna se ciò contribuisce a una reale selezione della specie!Chi accede a questo mondo, dovrebbe farlo con difficoltà, mettendoci del suo, pagando di persona e soprattutto crescendo e trasmutandosi nel percorso in modo da essere, se non pronto, almeno cosciente, del nuovo cammino che lo attende.E adesso,  per cortesia,  che a nessuno vengano in mente  interpretazioni Nietzschiane o peggio razziste della mia mail!(E' consentita, anzi caldeggiata, solo l'accusa di inguaribile snobismo!)  Oscuro