PENITENTIAGITE...

...Thiashyn


...hai perfettamente ragione...Il fatto è che ciò che vivo io non è diverso da ciò che si vive tutti i giorni...quello che cerco di dire è che non stiamo parlando di perversioni o di trasgressione, ma solo di un diverso linguaggio, applicato però al nostro quotidiano.Non mi sognerei mai di usare un simile lessico con una persona che non ne fosse consapevole e consenziente...A differenza di molti, che vivono il BDSM, come una sorta di parco giochi nel quale dar sfogo alle proprie frustrazioni, per me questo territorio è uno spazio di crescita reciproca e di comune maturazione.Oggi una schiava mi chiedeva: "Chissà cosa c'è alla fine del percorso di una schiava?"La mia risposta è stata pressappoco questa:Mi auguro che alla fine del percorso una schiava si scopra una donna forte sicura di sè ed orgogliosa della scelta che ha fatto. Mi auguro che tovi, con l'esperienza e con la condivisione, la conferma che ciò che ha deciso di diventare è davvero la realizzazione di una sua dimensione interiore e non un prezzo da pagare ad un'atternzione che non si saprebbe ottenere in altro modo.Il problema di fondo è che ciascuno di noi dovrebbe perseguire la realizzazzione della sua intima natura, mentre, purtroppo, spesso di fanno scelte sbagliate per soddisfare esigenze sbagliate...e questo, ovviamente non si verifica solo in ambito BDSM.