Guarda! Lì, in fondo alla piana, c’è un castello arroccato sul colle. Il mastio di nero, cupo basalto sovrasta le mura merlate Più in basso, appoggiate ai bastioni, confusi nel medesimo colore della pietra, i palazzotti dei nobili. Ancora più sotto, fuori dalla seconda cinta muraria, le capanne di legno dei servi della gleba, digradano fin dove la collina si spegne nella pianura, protette da un muro di tronchi aguzzi.Guarda! Oggi è il giorno della festa. La palizzata è stata abbattuta e il terreno antistante il borgo si è andato riempiendo, fin dalle prime luci dell’alba, di una multicolore confusione di bancarelle in cui si vende di tutto: dai dolciumi agli utensili, dalle armi alle stoffe. L’aria profuma di carne cotta alla brace, saltimbanchi suonatori, e tutto il variegato mondo degli ambulanti, si esibisce, per la gioia dei paesani e per un obolo con cui campare.
Il castello
Guarda! Lì, in fondo alla piana, c’è un castello arroccato sul colle. Il mastio di nero, cupo basalto sovrasta le mura merlate Più in basso, appoggiate ai bastioni, confusi nel medesimo colore della pietra, i palazzotti dei nobili. Ancora più sotto, fuori dalla seconda cinta muraria, le capanne di legno dei servi della gleba, digradano fin dove la collina si spegne nella pianura, protette da un muro di tronchi aguzzi.Guarda! Oggi è il giorno della festa. La palizzata è stata abbattuta e il terreno antistante il borgo si è andato riempiendo, fin dalle prime luci dell’alba, di una multicolore confusione di bancarelle in cui si vende di tutto: dai dolciumi agli utensili, dalle armi alle stoffe. L’aria profuma di carne cotta alla brace, saltimbanchi suonatori, e tutto il variegato mondo degli ambulanti, si esibisce, per la gioia dei paesani e per un obolo con cui campare.