PENITENTIAGITE...

Integrazione


...ad integrazione di quanto scritto precedentemente, riporto la risposta che ho dato ad una persona che mi ha chiesto: Perchè una donna decide di appartenere? ...i motivi sono molteplici e dividerei nettamente quelli "fisiologici" da quelli "patologici"Patologica è la ricerca di conferme che spinge una persona a stravolgere la sua natura per essere accettata, è malato il bisogno di punirsi per qualcosa che si crede di aver commesso o peggio perchè ci si sente inadeguati (sono butta, sono grassa, non sono più giovane, non piaccio), è malata chi cerca il proprio annullamento per negare se stessaSe invece tu senti il bisogno di appartenere perchè percepisci questo gesto come una modalità di dono e di sottomissione che soddisfa una tua intima esigenza, oppure se ti senti costretta nel tuo ruolo di donna/uomo e vuoi tornare ad uno stato più vicino alla tua essenza di femmina,o ancora se usi il BDSM come strumento per accedere ad una condizione più "animale", meno condizionata dalle sovrastrutture culturali sociali religiose che ci gravano addosso come una cappa, allora io credo che non ci sia nulla di male, anzi che sia un modo sano di vivere le proprie inclinazioni...perchè si cerca un Padrone mi chiedi...mah ti posso dire che ho conosciuto donne che hanno coltivato per anni questo sogno non credendo di poterlo realizzare e che poi si sono scoperte perfettamente in grado di viverlo, ne ho conosciute altre che, trovandosi in presenza di una persona con una forte componente dominante, hanno naturalmente accettato di chinare il capo e di sottomettersi perchè evidentemente ciò, anche se in modo non cosciente, era parte della loro natura...Se dovessi dirti in due parole cosa spinge una donna a sottomettersi ti direi: perchè la fa stare bene, la fa sentire  più realizzata, più femmina, le fa provare un senso di appagnamento nel sentire di appartenere a qualcuno.La cosa curiosa è che spesso si tratta di donne realizzate, dirigenti, professionisti o quant'altro, il che dimostra che non è una scarsa autostima alla base di tali esigenze ma una precisa condizione mentale e la ricerca di qualcosa che si percepisce come mancante in una vita che per molti versi le vede protagoniste e vincenti..Purtroppo molto spesso questi rapporti sono inficiati da scorrettezze e abusi d'ambo le parti, ma per fortuna esistono anche persone come me che considerano praticabile una relazione BDSM solo con una donna che viva la sottomissione come realizzazione del suo essere.Di certo per me la mia schiava non è qualcosa di meno di una donna, ma molto di più visto che a tutto quello che serve per rendermela gradita come donna deve aggiungere queste caratteristiche di convinzione, consapevolezza e maturità che non sono affatto facile da trovare... in ultima analisi la mia schiava è l'altra metà di me quella, quella parte che mi serve per completarmi esattamente come io completo lei