PENITENTIAGITE...

Spocchia 2


Sollecitato da diverse parti vedo di chiarire il senso del mio post Spocchia.Non mi sono mai sognato di criticare chi abbellisce siti e profili con immagini o cita una poesia.Sarei pure scemo se pensassi una cosa del genere visto che io stesso esordisco nel profilo con una fiaba di Fedro e ho inserito foto di artisti famosi nel blog.Né posso dire di essere dotato della scaltrezza di cui mi accredita tuathade quando adombra l’ipotesi che, ben lungi da me l’intenzione di allontanare le lettrici, il mio j’accuse sia un astuto stragemma per sollecitarne le reazioni e, probabilmente, aver modo di adescarle...:o)La verità è affatto diversa.In primis vorrei chiarire che, di norma, amo mischiare il serio col faceto e, anche in questo caso, ho accomunato comportamenti e habitus mentali che trovo decisamente fastidiosi, con altri che mi fanno semplicemente sorridere.Quello che volevo dire è che mi risulta francamente difficile comprendere la ragione per cui una persona, adulta e dotata di raziocinio, perda il suo tempo a raccogliere vestigia altrui per farne una specie di patchwork. Pur non sognandomi minimamente di contestare l'altrui diritto di fare ciò che vuole del proprio tempo, non vedo come chi abbia simili interessi possa trovare di suo gradimento ciò che scrivo e l’impostazione che ho dato al mio blog.Passiamo ora alla vexata questio della poesia di Neruda “Muore lentamente chi…” Una volta la trovavo splendida, oggi che la leggo in ogni dove, ha finito per venirmi a noia, diventando quasi stucchevole come gli angioletti di Raffaello che a furia di essere rappresentati sui piatti da appendere in cucina, nei poster, nelle borse della spesa, hanno perso ogni connotazione artistica per diventare solamente dei banali elementi ornamentali, dei "loghi" immemori delle loro reale natura e provenienza.
Come ho già detto in un commento, le parole si logorano e vanno tutelate. Io credo che una poesia non sia una sorta di manifesto programmatico da appendere sull’uscio di casa quasi a dire, “ecco  vedete, anche il Poeta la pensa come me!” La poesia è come un fiocco di neve, se la maneggi troppo ti si scioglie tra le mani, un suo uso indiscriminatola impoverisce e la svaluta.Vorrei che le poesie fossero lette e assaporate, non usate come biglietto da visita, tutto qui.Infine per quanto riguarda K, solarità, intrigo e amenità varie, concedetemi di liquidare la questione citando a mia volta un famoso detto latino: castigat ridendo mores