PENITENTIAGITE...

In tre è bello?...Mah...


Noi Orki non siamo così difficili dagli umani ed è abbastanza evidente che condividiamo molte delle vostre fantasie e del vostro immaginario erotico.Non vi stupisca, pertanto, che, come molti maschi umani, anche io mi sia spesso baloccato col sogno di vivere una storia a tre.Una decina di anni fa ebbi l’occasione di realizzare questo mio desiderio con esiti tutto sommato  molto meno soddisfacenti del previsto.A quei tempi stavo vivendo la mia prima relazione BDSM e la donna con la quale la intrattenevo si era più volte dichiarata bisessuale, senza però nei fatti darmene mai alcuna dimostrazione pratica, tanto che avevo finito per convincermi che si trattasse solo di una delle sue tante millanterie.Dato però che tornava spesso sull’argomento, quasi a volersi accreditare di tale peculiarità, un giorno, tra il serio e il faceto, le ordinai: “adesso ti metti di impegno e scovi una donna che sia disposta ad incontrarci”La cosa finì lì e non ci pensai più fino al giorno in cui con un sorriso ironico Anna mi comunicò che aveva trovato la donna che cercavamo.Si trattava di una nostra coetanea, anno più anno meno, che viveva in una cittadina ad una sessantina di chilometri da casa mia.Inutile dire che la cosa mi prese alla sprovvista, ma che, nel contempo, mi elettrizzò parecchio. Conoscendomi però, sapevo che non sarebbe stato molto in linea col mio modo di essere gettarmi al buio in tale avventura. Avevo già vissuto dei blind date, è vero, al  buio né è l’esempio più eclatante, ma le altre volte  l’esperienza era stata preceduta da una fitta serie di contatti via internet e telefonici, tali da darmi un’idea, almeno approssimata di chi mi accingevo ad incontrareCosì, un po’ per curiosità, ma principalmente per evitare spiacevoli sorprese, decido di prendere un caffè con  questa persona per rendermi conto di chi sia.Ci  vediamo a metà strada un pomeriggio infrasettimanale. Paola si rivela una bella donna, alta piuttosto magra, con lunghi capelli neri che le scendono ben oltre le spalle. Ci sediamo in un bar e parliamo per circa un’ora del più e del meno senza approfondire più che tanto l’aspetto del nostro futuro incontro, ma principalmente per stabilire un contatto, una qualche forma di sintonia da cui partire per poter, semmai, andare oltre.L’unico aspetto che ci tiene a chiarire è che, mentre si sente predisposta alla sottomissione verso l’uomo, nei confronti della donna tende a porsi in posizione dominante e mi chiede se ciò possa procurarci qualche problema. La rassicuro e ci lasciamo con la promessa di ritrovarci tutti e tre quanto prima.Non posso dire di essere stato travolto dal suo fascino o dalla sua sensualità, ma nel complesso ho trovato in Paola una donna molto gradevole e molto adatta alla realizzazione della mia fantasia.In  effetti se si vuole vivere una storia a tre, uno dei problemi fondamentali è quello di non ferire la persona che hai vicino. Conoscevo esperienze si persone che avevano finito per farsi travolgere dalla novità mettendo a repentaglio se non addirittura distruggendo il loro rapporto sentimentale ed io non avevo alcuna intenzione che ciò accadesse.In effetti più ci pensavo, più mi sembrava che Paola fosse perfetta per la parte che avevamo immaginato per lei: sicuramente donna di classe, forse persino più bella di Anna, ma altrettanto sicuramente priva di quella sensualità animale che mi legava alla mia schiava. Ciao, l’ho appena lasciata: mi è piaciuta, penso si possa fare!Anna, non era stata molto entusiasta della mia decisione di incontrare Paola da solo e nasconde a fatica l’apprensione: Com’è?Alta magra mora, capelli lunghi fisico asciutto: una bella donna nel complessoAH!Anna è piccola tondetta rossa di capelli, e in quel AH ci sono tutti i mille dubbi e le mille preoccupazioni che ogni donna si fa quando si confronta con le altre. Capisco che devo rassicurarla: Si, ma non è il mio tipo, troppo fredda, distaccata, mica una troia come te! Credo che ci divertiremo parecchio con leiSe lo dici tu….Si si lo dico io e ne puoi stare certa, sarà solo un giocattolo a nostra disposizione nulla più…e poi, comunque, non ho alcuna intenzione di farlo se tu non sei totalmente convinta e se non è una cosa che piace anche a te!Si, si, lo sai che lo voglio anche io, ma… insomma avrei preferito esserci anch’io.Ma dai, ti facevi 400 chilometri solo per vederla? Se fosse stata delle tue parti l’avemmo incontrata assieme e poi dai rasserenati non è successo nulla. Ah si un piccolo problema ci sarebbe…Dimmi…Nulla di grave, ma mi ha fatto capire che vorrebbe avere una posizione dominante rispetto a te. Ti scoccia?No non mi frega nulla, sono sub e non mi interessa essere altro nemmeno con lei.Bene allora tutto risolto alla prima occasione si combina.Purtroppo però ogni volta che Anna pianifica di venire da me si verificano una serie di catastrofi assortite, tali da impedirle di raggiungermi, e da costringemi a prendere la macchina per andare da lei. Una delle tante volte che sono in trasferta, salta una cena con amici a cui dovevamo partecipare il giorno dopo, e così, visto che non avevamo programmi, butto lì l’idea:Perché non telefoniamo a Paola e vediamo se domani sera è libera?Ma sei matto? Così su due piedi? Non accetterà mai!Beh cosa costa provarci? Se dice di no amen, in caso contrario cosa ci impedisce di farlo?Ciao Paola sono Anna, si Anna e Luca, ricordi? Bene grazie e tu? Beh senti, so che è una domanda forse un po’ inopportuna, ma… domani sera saresti libera?No adesso siamo a casa mia, ma se ti liberi, possiamo partire stasera e domani ci si può incontrar senza problemi.Va bene, richiama pure quando vuoi.Ha detto che vede se riesce ad organizzarsi e poi ci fa sapere.Contrariamente alle previsioni di Anna meno di mezz’ora dopo riceviamo la sua telefonata di conferma: appuntamento l’indomani alle 19,00 davanti alla stazione.Anna è evidentemente inquieta e preoccupata, per tutto il pomeriggio non fa che brontolare che non si è portata i vestiti giusti e continua a cambiarsi d’abito.Ho addirittura la sensazione, in un  paio di circostanze, che quasi cerchi la rissa per avere una pretesto per far saltare tutto. Glielo dico.Senti! Abbiamo deciso di farlo e IO LO VOGLIO FARE, non solo per te, stai tranquillo, ho voglia anche io di vivere questa esperienza, ma non puoi pretendere che sia tranquilla! Non rompere le palle lasciami brontolare adesso che poi vedrai che mi passa e piantala di farti tutte queste seghe mentali se non avessi voluto non sarei qui!Mi rassereno un poco anche perché è finalmente l’ora di uscire.Arriviamo alla stazione e, ovviamente non c’è nessuno ad aspettarci.Non faccio a tempo a preoccuparmi del potenziale bidone che arriva un SMS di Paola Sono arrivata dove siete?Esco dalla macchina e mi faccio vedere,  ci raggiunge velocemente , rapido giro di presentazioni e poi tutti in macchina.Paola è decisamente in tiro: tacco a spillo calza velata con riga dietro gonna nera corta a portafoglio con spacco laterale camicia nera molto trasparente e il tutto poco coperto da uno spolverino, sempre nero, svolazzante.Anna la squadra, mi squadra e poi le cede il posto davanti e si sistema sul sedile posteriore.Andiamo a cena in un ristorate Ungherese, un locale piuttosto accogliente e non particolarmente affollato.Nessuno pare particolarmente interessato al cibo e così ordiniamo qualcosa di leggero e una bottiglia di Tokaj che è decisamente la cosa migliore che ci servono.Dopo la prima bottiglia, l’atmosfera si fa molto più distesa e dopo la seconda decisamente cordiale.Anna e Paola hanno fraternizzato ridono e scherzano con naturalezza al punto che sono io quello che finisce per fare la figura del pesce lesso.Di norma non ho gran difficoltà ad entrare in sintonia con le persone e, dopo tutto, con Paola il ghiaccio era già stato rotto in precedenza solo che…Solo che ciò che Paola ci stava raccontando della sua vita stava avendo su di me un effetto spoetizzante.Già sapevo che era insegnante sposata con due figlie adolescenti ed ero a conoscenza del fatto che non era nuova a simili esperienze. Provo un profondo disagio al pensiero di quell’uomo, a conoscenza di tutto, che pur non approvando e non condividendo le inclinazioni della moglie, non solo le accettava , ma le agevolava.Si mi ha accompagnato lui fino a quiPer evitare di destare sospetti nelle ragazze usciamo sempre assieme.Ma poi lui cosa fa?Le chiedo perplessoAh lui…beh lui non è che condivida molto questa mia passione, sai è un capo scout ha delle idee un po’… come dire…arretrate, ma mi vuol bene e non mi ha mai fatto storie, ha deciso che preferisce così.Abbiamo una casa che stiamo ristrutturando in centro al paese, adesso lui è lì, ne approfitta per fare dei lavoretti, poi quando rientro, o torniamo a casa dalle ragazze, o ci fermiamo a dormire nella casa nuova e rientriamo la mattina, tanto le ragazze sono grandi non hanno paura di dormire sole e poi comunque papà è a dieci minuti da casa.Certo, è magari al marito non importa nulla di ciò che fa Paola nelle sue uscite solitarie, ma l’immagine di lui che vernicia un termosifone o che scartavetra una porta pensando alle acrobazie della moglie, mi procura un senso di fastidio e di pena che minaccia di togliere molto fascino  all’avventura che sto vivendo.Sono le 22,00, il cameriere gira attorno al tavolo come un avvoltoio, chiedo il conto e pago.Nel tragitto dal ristorante a casa, le due donne ridacchiavano allegre e un po’ alticce facendo battutine ed allusioni sul da farsi con me,  mentre io, francamente, mi sforzo, peraltro con scarso successo, di ritrovare un interesse erotico per la situazione.Arriviamo a casa e ci accomodiamo sul divano a fare quattro chiacchiere.Non sono un esperto di queste situazioni, ma non è difficile intuire che Paola sia alquanto perplessa. Probabilmente questo genere di incontri si svolge con una modalità molto più diretta di quanto io sia abituato a fare, Paola sembra domandarsi perché non le sia ancora saltato addosso, mentre io, sebbene molto meno a disagio di prima,  non sono del tutto sicuro di voler dare inizio alle danze.Anche Anna mi lancia occhiate interrogative e con una scusa mi chiama di là Beh? Che succede? Non ti piace?No, non è questo, Anna, è che la storia del marito mi ha parecchio smontato e adesso non so bene che fare.Si non è piaciuto nemmeno a me quel discorso, ma a questo punto? Mica possiamo dirle scusa sai ci siamo sbagliati non se ne fa nulla e rimandarla a casa così!Si lo so hai ragione, ma …Ma lei, marito a parte, ti piace?Si, diciamo di si, non è esattamente il mio tipo, ma, marito a parte, ci giocherei volentieri.E allora non farti tante seghe mentali visto che comunque per lui lei sta già scopando per cui non ci puoi fare proprio niente.Si, credo tu abbia ragione a questo punto non ha molto senso fare i moralisti. Torniamo di là dai…Torniamo in soggiorno con tre calici di champagne, Anna ne porge uno a Paola e, contemporaneamente, le sfiora le labbra con un bacio.E’ come schiacciare l’interruttore della luce, Paola, che fino a quel momento era sembrata apatica e un po’ distaccata, afferra Anna per i capelli e ricambia il suo bacio con impeto e passione.Il ghiaccio è rotto: le due donne cominciano a scambiarsi effusioni, mentre io sento finalmente sciogliersi quel gelo che mi attanagliava.Anna inizia a spogliare Paola che lascia fare reclinata sul divano con gli occhi socchiusi.Effettivamente è una bella donna gambe lunghe e affusolate vita sottile seni piccoli ma ancora sostenuti, indossa della lingerie nera di pizzo: culottes e reggiseno a balconcino e ha, prima e ultima volta in vita mia che le vedo, un paio di collant aperti, un po’ come un reggicalze con le calze ma tutto unito.Complessivamente l’effetto è notevole.Paola, a sua volta, prende a spogliare Anna e assieme scivolano sul tappeto carezzandosi e baciandosi senza alcun pudore, lasciandomi seduto sul divano ad osservarle per un tempo che mi sembra infinito.Dopo un po' sembrano finalmente ricordarsi della mia presenza, mi si avvicinano gattonando e mentre una mi bacia l’altra inizia a spogliarmi.Non racconterò quello che accadde quella notte, un po’ perché ne ho un ricordo piuttosto vago, un po’ perché trovo immensamente noioso e di cattivo gusto attardarsi sulla descrizione delle mie o altrui prestazioni sessuali: tanto è bello fare sesso tanto diventa tutto piatto e banale quando lo si racconta.Posso dire che quanto avvenne quella notte fu sicuramente piacevole, ma molto diverso da ciò che mi aspettavo di vivere. Non so se sia stata colpa della situazione contingente o di una mia specifica incapacità di vivere serenamente una simile esperienza, sta di fatto però, che la distanza tra l’immaginario erotico evocato in me da quella fantasia e la sua realizzazione pratica, si è rivelata così abissale da farmi rinunciare a riprovarci.Credo sia indicativo il fatto che quella stessa notte, una volta soli, ho fatto nuovamente all’amore con Anna, perché sentivo il bisogno di ricostituire quel legame che quell’esperienza aveva in qualche modo sfilacciato.