PENITENTIAGITE...

....massa....


Era prevedibile, il mio precedente post ha sollevato un piccolo vespaio e ho ricevuto una bella serie di messaggi piuttosto piccati da parte di chi si è sentito assimilato a quella massa di cui parlavo.Massa… che brutta parola quando siamo noi a sentirci considerati tali.Ma come? Io che sono così speciale, che ho un sacco di qualità, io che, modestia a parte, sono molto meglio della gran parte di chi mi sta attorno! Come si permette questo qui a trattarmi da massa!Salvatore Quasimodo, che certo massa non era, ha scritto una delle poesie più folgoranti di tutta la letteratura italiana:
Ognuno sta solo sul cuor della terratrafitto da un raggio di sole:ed è subito sera….e se lo dice lui….Inutile nasconderselo siamo tutti soli! Internet sembra suggerire l’illusione di una sorta di famiglia allargata che in qualche modo ci compensi e ci indennizzi della solitudine che viviamo e che, spesso è la vera ragione per la quale siamo qui.Quello che nasce nel web e che spesso scambiamo per amicizia, a volte addirittura per amore non è che la proiezione dei nostri bisogni, della nostra disperata ricerca di amore che ci porta spesso a riconoscere in perfetti sconosciuti ciò che noi vogliamo essi siano, incuranti della loro reale individualità.
Vorrei ricordare a tutti coloro che si sono sentiti offesi dal mio precedente post, che per non essere massa bisogna prima di tutto non considerare massa chi si ha davanti. Troppo comodo pretendere per se stessi una unicità che poi, nei fatti, ci guardiamo bene dal corrispondere a nostra volta.Trovare una persona “speciale” per noi è una fortuna rara, rarissima direi, io non mi illudo di esserlo per nessuno, ma spero sempre di trovarla a mia volta.Forse avrò sbagliato ad usare il termine massa, meglio avrei fatto ad usare invece umanità, ma il senso del mio discorso non cambia: ho solo detto ciò che ciascuno di noi dovrebbe avere ben chiaro quando si pone in contatto con altri sempre e soprattutto con questo mezzo.Conosciamo migliaia di persone, ma solo a pochissime è dato entrare in sintonia con noi e ancor meno riescono a toccarci l’anima.Inutile aspettarsi dagli altri ciò che così spesso noi non siamo disposti ad offrire loro e, in ogni caso, prima di aver superato la barriera del rumore di fondo di una qualsiasi community virtuale.Per diventare individui bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco, di spendere qualcosa di noi, di impegnarsi anche nella comunicazione, di cercare di capire chi si ha di fronte e bastano certo un paio di frasi fatte tipo: “Ciao come stai? - Interessante il tuo blog- Cosa fai nella vita?” per rompere il muro di indifferenza che ci avvolge.
Contatto gli utenti con frasi precostituite? Sì è vero e l’ho dichiarato senza nascondermi, ma la qualità della mia comunicazione, dopo questo approccio è attenta e personale, non certo frutto di quattro frasette stitiche. A volte è opportuno guardare oltre l’apparenza per capire il senso dei comportamenti altrui, altrimenti il ricadere in quella massa che tanto infastidisce è l’unica sorte a cui si è condannati.AUGH!