PENITENTIAGITE...

...gelosia e possessività


Ci sono domande che ricorrono con una certa frequenza e che ricevono, di norma, sempre le stesse risposte, come sentirsi chiedere “sei geloso?”Le risposte più frequenti sono: sì, no, poco, dipende, non sono geloso sono possessivo.Io appartengo a quest’ultima corrente di pensiero e vado a spiegare.Sono del parere che la gelosia sia una forma di fragilità e di insicurezza. Tanto più si è gelosi dell’altro, tanto più si dimostra di aver paura di perderlo. Ci sono forme di gelosia patologica che avvelenano e a volte distruggono l’esistenza di intere famiglie. Conosco persone che avrebbero trovato motivi di sospetto anche in una santa, proprio perché il tarlo che le rode non è originato dai comportamenti altrui, ma trova il suo fondamento e l’alimento di cui si nutre, nella coscienza stessa di chi prova questo sentimento devastante.Tra l’altro, se ci fate caso, il geloso non lascia quasi mai l’oggetto della sua gelosia. Può minacciare, arrivare a violente reazioni sia verbali che fisiche, ma finirà sempre per restare accanto alla fonte della sua ossessione.Personalmente nono sono geloso, ho tradito, sono stato tradito, ma considero il tradimento una delle variabili implicite nelle dinamiche relazionali. Chiariamoci bene: non considero il tradimento ineluttabile, semplicemente molte delle mie ultime relazioni sono state troppo brevi per stabilizzarsi in un rapporto serio e maturo.Al di là di questo ho sempre pensato che una donna rimane al mio fianco se sta bene con me, in caso contrario, molto meglio chiudere, piuttosto che continuare un rapporto insoddisfacente.
Questo, ovviamente, non mi ha messo al riparo da dolori e delusioni. Ho amato, ho sofferto come un cane per essere stato lasciato da donne a cui tenevo moltissimo (chi ha orecchie per intendere intenda), ho vissuto periodi di angoscia ma mai di reale disperazione, proprio perché in nel più profondo di me ho sempre conservato la sicurezza, magari fioca e vacillante, che tra i due chi ci rimetteva dalla chiusura del rapporto non ero io. Non sono certo un Adone e nemmeno Einstein ma, perdonatemi la presunzione, sono convinto di avere moltissimo da dare a chi sia in grado di apprezzare le mie qualità, e ho spesso dato molto più di quanto ho ricevuto.Ciò premesso risulta piuttosto evidente la differenza tra gelosia e possessività.Un geloso è fondamentalmente un debole terrorizzato dall’idea della perdita di ciò che crede di possedere ma di cui, in realtà, è sostanzialmente schiavo, vive una condizione di subalternità emotiva e finisce per non godersi quasi nulla di ciò che può offrirgli il partner, accecato com’è daI terrore di perderlo.La mia possessività, invece, nasce da una sostanziale sicurezza e fiducia nell’onestà di chi mi sta a fianco, non vive di sospetto e controllo, ma semplicemente della pretesa, assolutamente legittima, di essere il centro dei suoi pensieri e delle sue attenzioni.Un esempio: la mia donna si dilunga in una conversazione telefonica. Il fatto che l’interlocutore sia maschio o femmina per me è del tutto irrilevante in quanto, l’eventuale fastidio che posso provare, non deriverebbe affatto da sospetti sulla sua fedeltà, quanto piuttosto dal fatto che riservi ad altri quell’attenzione che pretendo per me.
In realtà sono un Orko piuttosto paziente e tollerante e l’esempio serve solo a esemplificare un processo mentale più che a stigmatizzare un comportamento ma, in estrema sintesi,  posso affermare che non sono geloso degli altri in quanto tali, ma solo quando comprimono o sottraggono spazi che considero miei.In fondo che cosa può esserci di più importate e gratificante che occuparsi di me?..:)AUGH!