PENITENTIAGITE...

...spritz


Non so quanti siano a conoscenza del fatto che il tanto decantato e pubblicizzato spritz che oramai imperversa in tutta italia è un aperitivo tipicamente patavino.Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e sono probabilmente da ricercare nell’uso di annacquare il vino che è prassi diffusa in queste zone.Si dice che a dargli questo nome siano stati i soldati Asburgici di stanza a Padova riferendosi all’uso della seltz spruzzata nel cocktail col duplice scopo di mescolare gli ingredienti e di ridurne il grado alcolico.Per noi padovani lo spritz è un’abitudine  consolidata anche se negli ultimi anni ne è stata di molto  modificata sia la composizione sia  il tenore alcolico.Ai tempi delle mie avventure goliardiche, la composizione era grosso modo 3 parti di Aperol (Il Campari arriva solo in un secondo tempo) 3 parti di vino bianco secco (anche il prosecco è una variante succe
ssiva) e 4 parti di seltz. Oggi invece, come documenta l’illustrazione, ci aggiriamo su 4 parti di Aperol (o Campari) 5 parti di Prosecco e UNA sola parte di Seltz (oramai sostituito quasi ovunque dall’acqua minerale)Inoltre mentre prima ci si accontentava di un’”ombra” un bicchiere da 200 cc, oggi si usano orribili bicchieri di plastica usa e getta da circa 4/500ccL’ “irrobustimento” del cocktail ha purtroppo causato un aumento dell’euforia nei frequentatori della “movida” padovana spesso degenerata in intemperanze che
minacciano di cancellare definitivamente una tradizione così simpatica e piacevole.Da tempo l’amministrazione comunale ha emesso una serie di disposizioni che limitano questo momento conviviale sia nel tempo sia negli spazi in cui ne è consentita la mescita e, francamente, la cosa non può che addolorare chi lo ricorda come una quieta abitudine di una quieta città di provincia