"Per le emissioni di Co2 siamo di fronte ad un vero e proprio disastro: è previsto che continueranno ad aumentare del 2 per cento all'anno". Questo l'allarme lanciato dal Premio Nobel per la Fisica Rubbia durante la terza conferenza sui cambiamenti climatici, organizzata dall'Accademia internazionale di Scienze Ambientali e tenutasi presso la città lagunare di Venezia questo 19 maggio.Nostante si preveda il decadimento del petrolio verso il 2030, la nostra società sembra rivolgere le proprie richeste energetiche verso il carbone, "il peggiore di tutti i materiali", continua Rubbia. Tuttavia, il problema pare non privo di soluzioni: è necessario un cambiamento di prospettiva che porti ad aprirsi verso le energie rinnovabili, il riscaldamento solare, il vento, il fotovoltaico. In particolare, è importante rivolgersi all'energia solare non in Europa ma nel sistema Sahara. "La grande soluzione è rappresentata dall'Africa".Secondo gli studi condotti dal German Aerospace Center (DLR) a cavallo tra il 2005 e il 2006, infatti, l’aumento della produzione di energia pulita nelle aree desertiche del Nord Africa, favorito anche dalla creazione in Tunisia del MEDREC, potrebbe rappresentare una grande fonte di energia alternativa disponibile in modo permanente per i paesi europei. Per realizzare questo progetto sono però neccesarie le donazioni da parte di investitori internazionali, sia per via dei costi elevati che delle tecnologie necessarie (l'ambiente non ha prezzo!!!). Notizie favoreoli giungono altresì dalla Francia, dove il neoeletto Sarkozy ha messo come priorità del suo mandato la questione ambientale (chissà che non restino solo promesse). E nel frattempo, o meglio pare nel giro di poco più del ventennio appena trascorso, i ghiacciai della "nostra" Val d' Aosta si sono ridotti di 35 chilometri quadrati. E' il dato allarmante riferito qualche giorno fa dall'assessore regionale all'Ambiente Alberto Cerise. Secondo i dati resi noti dalla Regione Valdostana, nel 1977 i ghiacciai si estendevano per circa 154 chilometri quadrati, mentre nel 1999 la superficie sarebbe calata del 18 per cento. Ancor più devastante la situazione dell'acqua; dal 2003 ad oggi la regione pare abbia perso qualcosa come 45 milioni di metri cubi d'acqua. Per intenderci, l'intero contenuto dell'invaso della diga di Place Moulin, in alta Valpelline. Ma il problema non riguarda solo la nostra piccola Italia, bensì l'intero pianeta. E' sempre di questi giorni la notizia riguardante il Polo Sud: la Nasa ha annunciato che i ghiacci dell'Antartide si stanno sciogliendo sempre più rapidamente.
CO2 E CLIMA... DATI ALLARMANTI
"Per le emissioni di Co2 siamo di fronte ad un vero e proprio disastro: è previsto che continueranno ad aumentare del 2 per cento all'anno". Questo l'allarme lanciato dal Premio Nobel per la Fisica Rubbia durante la terza conferenza sui cambiamenti climatici, organizzata dall'Accademia internazionale di Scienze Ambientali e tenutasi presso la città lagunare di Venezia questo 19 maggio.Nostante si preveda il decadimento del petrolio verso il 2030, la nostra società sembra rivolgere le proprie richeste energetiche verso il carbone, "il peggiore di tutti i materiali", continua Rubbia. Tuttavia, il problema pare non privo di soluzioni: è necessario un cambiamento di prospettiva che porti ad aprirsi verso le energie rinnovabili, il riscaldamento solare, il vento, il fotovoltaico. In particolare, è importante rivolgersi all'energia solare non in Europa ma nel sistema Sahara. "La grande soluzione è rappresentata dall'Africa".Secondo gli studi condotti dal German Aerospace Center (DLR) a cavallo tra il 2005 e il 2006, infatti, l’aumento della produzione di energia pulita nelle aree desertiche del Nord Africa, favorito anche dalla creazione in Tunisia del MEDREC, potrebbe rappresentare una grande fonte di energia alternativa disponibile in modo permanente per i paesi europei. Per realizzare questo progetto sono però neccesarie le donazioni da parte di investitori internazionali, sia per via dei costi elevati che delle tecnologie necessarie (l'ambiente non ha prezzo!!!). Notizie favoreoli giungono altresì dalla Francia, dove il neoeletto Sarkozy ha messo come priorità del suo mandato la questione ambientale (chissà che non restino solo promesse). E nel frattempo, o meglio pare nel giro di poco più del ventennio appena trascorso, i ghiacciai della "nostra" Val d' Aosta si sono ridotti di 35 chilometri quadrati. E' il dato allarmante riferito qualche giorno fa dall'assessore regionale all'Ambiente Alberto Cerise. Secondo i dati resi noti dalla Regione Valdostana, nel 1977 i ghiacciai si estendevano per circa 154 chilometri quadrati, mentre nel 1999 la superficie sarebbe calata del 18 per cento. Ancor più devastante la situazione dell'acqua; dal 2003 ad oggi la regione pare abbia perso qualcosa come 45 milioni di metri cubi d'acqua. Per intenderci, l'intero contenuto dell'invaso della diga di Place Moulin, in alta Valpelline. Ma il problema non riguarda solo la nostra piccola Italia, bensì l'intero pianeta. E' sempre di questi giorni la notizia riguardante il Polo Sud: la Nasa ha annunciato che i ghiacci dell'Antartide si stanno sciogliendo sempre più rapidamente.