foto

In volo verso l'Italia


E' risultato sostanzialmente questo il senso della cerimonia religiosa con cui nella zona militare dell'aeroporto di Kabul decine e decine di soldati e ufficiali della Folgore e dell'Aeronautica hanno dato oggi l'ultimo saluto ai sei compagni che hanno sacrificato la vita per un Afghanistan piu' democratico e giusto.Le semplici bare in cui erano stati composti i resti di Matteo Mureddu, Antonio Fortunato, Massimiliano Randino, Giandomenico Pistonami, Davide Ricchiuto e Roberto Valente, uccisi giovedi' nella capitale afghana dallo scoppio di un'autobomba guidata da un kamikaze, sono state portate a spalla da sei commilitoni fino ad una zona della pista dove erano schierati un centinaio di militari fra ufficiali, truppa multinazionale e autorita' diplomatiche, italiane e straniere.Ne' lui, ne' il generale Marco Bertolini, capo di stato maggiore di Isaf, la forza della Nato in Afghanistan, e tantomeno il colonnello Aldo Zizzo, comandante del contingente di cui i caduti facevano parte, hanno distolto neppure per un attimo gli occhi dai feretri: sei bare allineate, la peggiore tragedia militare dopo il massacro di Nassiriya.Il dramma comuneDopo l'ambasciatore d'Italia Claudio Glentzer che ha sottolineato come l'attentato sia stato un dramma italiano ma anche afghano con "la morte di 20 civili e anche di bambini, l'ultimo a parlare e' stato il decano della Folgore in Afghanistan, il primo maresciallo Franco Provenzale, che e' tornato sul dolore di chi e' restato e il vuoto provocato dai sei "come mariti, fidanzati, padri e, soprattutto, figli". Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=131981