Fotografando

Dedicata:"Il labirinto della Mente" di Ivan Laghezza


Sei andato. Ormai partito per un altro mondo già da tempo. Quell’essere lì buttato ad assorbire di tutto. Sperimentando tutto, o quasi, ti ritieni ormai completo di esperienza. Ma assomigli di più all’incarnazione della disperazione, in cerca di qualche profondo o mistico significato in ogni fenomeno della vita. Provi inizialmente un overdose di emozioni: sei un essere goloso, e le vuoi assaggiare tutte. Dall’odio all’amore, dalla complicità alla rivalità, dall’egoismo all’altruismo. Arriva poi il momento in cui le emozioni portano tutte ad un solo perenne stato mentale: la sofferenza.E’ quella gabbia stretta in cui vieni adescato dagli eccessi di quelle emozioni. In quel momento cerchi complicità negli altri detenuti per evadere da quella prigione. Successivamente provi viaggi mentali che ti fanno sballare i neuroni, illudendoti che così riesci a superare le sbarre, quando ti fanno evadere solo con l’animo. Al quel punto ti illudi non solo di essere libero, ma sei certo di poter arrivare nell’alto dei cieli e dire con sicurezza che: “Dio non esiste! Non c’è nessuno lì su che può giudicarci.” In quel momento ti senti il vero Dio, quello che può vedere tutto dall’alto dei cieli. Ma in realtà tutti i prigionieri raggiungono l’alto dei cieli solo mentalmente, e tutti loro lo credono. Un cielo vuoto, senza viaggi mentali, non esiste. Apatia ti fa sedere per terra, in quell’umida cella a guardare i tuoi compagni alternando sentimenti di odio e di stima. Un’ unica cosa è sicura in quella cella: Tu.Li guardi con sufficienza, e loro fanno lo stesso con te perché siete tutti uguali. Uno lo specchio dell’altro. Il prigioniero non conosce altro che un altro prigioniero. E’ una situazione senza uscita. Ricorri a droga e viaggi mentali, ma dopo un po’ iniziano a stancarti perché si dimostrano soltanto illusioni. Raggiungi una tale sicurezza del tuo essere che nonostante le mancanze, sei senza dubbio, secondo te, un essere perfetto. Ti convinci che le stesse mancanze ti rendono tale. Gli altri non ti considerano che un normalissimo essere, con una perfezione approssimativa al nulla. Ma per te niente può esserti messo a confronto. Tu puoi giudicare il mondo che si trova dentro la gabbia, e il mondo al di fuori di essa, quello libero. E’ anche questa un’altra illusione? Ma la chiave per uscire dalla prigione non la trovi. Il custode senza testa viene a portarti la brodaglia. Dopo un anno, due, o più di questa brodaglia, ti rendi conto che quel custode ha il corpo identico al tuo, che la testa non ce l’ha perché deve celarsi a Se Stesso, e che tu sei quindi prigioniero solo di Te Stesso. Ed è allora che riesci a trovare un modo per uscire dalla gabbia: un’ insurrezione. Raduni gli altri compagni di cella, e programmi di distruggere le sbarre. “L’obiettivo è uccidere i custodi della cella, nel modo più violento!”. Alla fine  instauri una forma di governo secondo te giusta, per il mondo esterno alla gabbia. Ma lo conosci il mondo esterno? Tu, eterno prigioniero, ti senti in grado di governare il mondo libero?